Diritti TV-Mediapro: l’offerta ancora non convince la Serie A

Marco Tarantino

1 Agosto 2019 - 19:14

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La proposta di Mediapro per i diritti TV delle stagioni calcistiche 2021-2024, non ha convinto la Serie A.

Diritti TV-Mediapro: l’offerta ancora non convince la Serie A

Mediapro ha provato ad inserirsi ed acquistare i diritti TV della Serie A, ma c’è stato un nulla di fatto. Il discorso è stato messo da parte, sarà ripreso nel mese di settembre, visti i dubbi, ancora molto numerosi, su alcuni aspetti della proposta del gruppo audiotelevisivo spagnolo con sede a Barcellona e fondato nel 1994.

Gaetano Miccichè e Luigi De Siervo, il presidente e l’amministratore delegato della Lega di Serie A, hanno ricevuto mandato dai club che la compongono per trattare con il gruppo spagnolo sulla base della prima offerta che è stata recapitata in data 26 luglio 2019. Quale è la situazione al momento? C’è una deadline per trovare un accordo fissata alla fine del mese di settembre: se le parti avranno una proposta più chiara e concreta, potrebbe esserci la fumata bianca, altrimenti sarà un nulla di fatto.

Diritti TV per la Serie A: tutto resta invariato?

Per la stagione 2019-2020 e per quella del 2020-2021 non ci saranno novità: si resterà con Sky e Dazn a trasmettere le partite di Serie A, spartendosi la torta. Dazn si conferma con 3 partite a turno, mentre Sky avrà i diritti sulle restanti.

Il triennio in oggetto per l’offerta di Mediapro è quello successivo, ovvero 2021-2024.La proposta riguarderebbe una creazione di un canale televisivo della Lega. Molti club sono sembrati dubbiosi, a partire dalla Juventus come il Napoli, Inter, Roma, Milan e Torino; dall’altro lato, le restanti squadre, capitanate dalla Lazio del presidente Lotito, sono sembrate pronte a valutare positivamente questa novità.

L’offerta di Mediapro per i diritti italiani

Il minimo garantito da parte di Mediapro per i diritti della Serie A sarebbe di 1150 milioni a stagione. Oltre a questi vanno aggiunti 55 milioni per i diritti d’archivio ed i 78 necessari ai costi di produzione. Il periodo in oggetto, come anticipato nel paragrafo precedente, è il triennio 2021-2024. I diritti precedenti sono stati ceduti a Sky per il triennio in corso (2018-2021) ad una cifra vicina ai 973 milioni più bonus.

Il progetto del canale televisivo vedrebbe Mediapro come partner tecnico e commerciale, mentre la Lega avrebbe in mano la scelta della programmazione e dei palinsesti televisivi. Questo canale dovrebbe assicurare alla Lega maggiori ricavi, secondo quanto confermato dal Senior Advisor di Mediapro in Italia, Matteo Mammì. Il motivo risiederebbe anche nell’opportunità di aprire questo canale, in quanto non esclusivo, agli altri operatori ed alle piattaforme tecnologiche (ovvero Sky e Dazn). In altri campionati e paesi ha già dimostrato, questo modello, di essere in grado di portare ad un ampliamento della base dei clienti. L’offerta dovrà essere perfezionata entro il 30 di settembre del 2019: se arriverà un piano più chiaro e dettagliato, allora la Lega lo prenderà in considerazione. Al momento non ci sono segnali in questo senso o novità positive ma si continuerà a trattare tra le parti.

Chi c’è dietro Mediapro?

Mediapro è un gruppo spagnolo che opera nel campo dell’audiovisivo: è stato creato nel 1994 ed opera, dai primi anni 2000, nella più grande società di produzione audiovisiva spagnola, ovvero Imagina Media Audiovisual. di cui fa parte.

Fondata da Jaume Roures e Gerard Romy Belilos, ha aperto numerose filiali, tra cui una a Milano e Roma in Italia. E’ una società che si occupa di servizi di marketing per lo sport ed ha un fatturato di oltre 1,6 milioni di euro con circa 6500 dipendenti sparsi nelle numerose filiali.

In Spagna detiene i diritti audiovisivi per la Liga, la Coppa del Re, la Segunda Division (la nostra Serie B) e le massime competizione europee come la Uefa Champions League e Uefa Europa League. Allo stesso modo ha acquisito rapidamente anche i diritti della Ligue 1. Nell’America Latina detiene invece i diritti per la Formula 1.

Al momento gli azionisti di riferimento sono quattro, ovvero Orient Hontai Capital con la maggioranza ed il 53,3%, WPP, plc con il 22,5%, Jaume Roures a quota 12% ed infine Tatxo Benet con il restante 12%.

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