Dina Dore, chi era la donna uccisa dal marito davanti alla figlia: cosa è successo

Isabella Policarpio

07/06/2020

08/06/2020 - 08:11

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Quello di Dina Dore è uno degli omicidi più misteriosi della cronaca italiana. Fu il marito Francesco Rocca a denunciarne la scomparsa, poi accusato di essere il mandante. Tutto sul caso che ha sconvolto la Sardegna.

Dina Dore, chi era la donna uccisa dal marito davanti alla figlia: cosa è successo

L’omicidio di Dina Dore è avvenuto nel 2008, ma sul caso restano ancora molte ombre, anche se il marito Francesco Rocca è stato riconosciuto come il mandante della morte.

Il corpo della donna fu ritrovato nel bagagliaio della sua auto e probabilmente fu uccisa davanti alla figlia Elisabetta, che all’epoca dei fatti aveva soltanto 8 mesi.

Per lungo tempo il marito, un dentista di discreta fama, ha deviato le indagini facendo pensare ad un sequestro di persona finito male. Ma la confessione di un testimone a sorpresa e della sua amante ed ex assistente hanno fatto cambiare idea agli inquirenti: si trattò di un omicidio premeditato commissionato dal marito. Ecco come sono andati i fatti.

Dina Dore: la storia dell’omicidio

Ripercorriamo la vicenda passo dopo passo. Siamo a Gavoi, un piccolo comune della Sardegna. Dina Dore è una giovane mamma sposata con Francesco Rocca, un dentista di buona famiglia e con una buona reputazione professionale.

Il 26 marzo 2008 ecco il colpo di scena in una vita tranquilla: Francesco Rocca denuncia la scomparsa della moglie dopo aver trovato la figlia sola seduta nel seggiolino e il pavimento sporco di sangue.

Qualche ora dopo il corpo di Dina viene trovato nel bagagliaio della sua macchina avvolto nello scotch.

Si pensa subito ad un omicidio avvenuto in occasione di un tentativo di rapimento; tuttavia manca un elemento fondamentale: il movente. Infatti nessuno aveva preteso un riscatto e la famiglia non aveva debiti.

Tuttavia in passato il padre del dottor Rocca, sindaco del Paese, aveva ricevuto delle minacce, cosa che spinse la Polizia ad indagare sui malviventi locali per qualche mese. Tempo perso, le indagini andarono avanti senza particolari novità.

250 mila euro per uccidere la moglie

La svolta arriva con una confessione inaspettata qualche anno dopo l’omicidio, quando il caso era vicino all’archiviazione per mancanza di elementi.

Si fa avanti Stefano Lai che racconta in tribunale la confidenza ricevuta da Pierpaolo Contu, un giovane operaio che nel 2008 non aveva ancora compiuto la maggiore età. Secondo Lai, Contu avrebbe ucciso Dina Dore su richiesta del marito, in cambio di 250 mila euro.

Le sorprese non finiscono qui: un biglietto anonimo lasciato sull’auto della sorella della vittima conferma il racconto del supertestimone.

Così gli inquirenti passano al setaccio la vita privata di Dina e Francesco e spuntano delle ombre.

Le dichiarazioni dell’amante

All’epoca dell’omicidio Anna Guiso era l’assistente del dottor Rocca, sostituendo la moglie in maternità. Dopo la morte di Dina, Anna lascia il fidanzato di allora e inizia una relazione con Francesco. Cosa lecita, se non fosse per una dichiarazione scioccante.

Chiamata a testimoniare in tribunale, Anna Guiso rivela che il dentista le avrebbe confessato il suo amore e che non gli era mai importato nulla della moglie, anzi che “meritava la fine che ha fatto”.

La storia tra Anna e Francesco era finita dopo che gli atteggiamenti del dentista erano diventati eccessivamente aggressivi e intimidatori. La Guiso ha dichiarato di essere stata pedinata e minacciata di morte in diverse occasioni.

Francesco Rocca condannato per omicidio

Le prove e le confessioni acquisite portarono per Pierpaolo Contu la condanna a 16 anni di carcere per omicidio, che dopo 8 anni si è trasformata in regime di semilibertà.

Invece Francesco Rocca, riconosciuto come unico mandate, sta scontando la pena dell’ergastolo, pena confermata anche dalla Corte di Cassazione.

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