Tassa sui versamenti di contante in banca, dietrofront del governo

Stefania Manservigi

18 Febbraio 2015 - 11:39

Nasceva per scoraggiare l’utilizzo del contante, ma il governo ci ripensa. Tra scontrini digitali e fatturazione elettronica, ecco cosa prevede il decreto e quali misure potrebbero entrare in vigore.

Tassa sui versamenti di contante in banca, dietrofront del governo

Sembrerebbe esserci stato un dietrofont da parte del Governo per quanto riguarda l’introduzione di misure che scoraggino l’utilizzo del contante.

Le anticipazioni dell’ultima ora avevano fatto trapelare la notizia dell’introduzione di una tassa che colpisse i versamenti di contante in banca, con lo scopo di favorire le transazioni digitali che facilitano la tracciabilità dei pagamenti. 

Nelle ultime riunioni per la messa a punto del decreto, in approvazione venerdì insieme ai decreti attuativi della delega su fisco internazionale, cooperative e compliance, sarebbe però saltata l’introduzione di tale misura.

Ma cosa prevede e cosa prevedeva il decreto?
L’attuazione a partire dal 1° gennaio 2017 dell’articolo 9 della legge delega si concentra su 3 punti fondamentali:
1) scontrini e ricevute digitali
2) fatturazione elettronica tra privati
3) tracciabilità dei mezzi di pagamento

Tracciabilità dei mezzi di pagamento
In quest’ultimo punto sarebbe dovuta rientrare la tassa sul versamento di contante in banca. La misura si sarebbe dovuta tradurre in un’imposta di bollo proporzionale che avrebbe colpito i versamenti giornalieri superiori ai 200 euro.

La misura sarebbe stata salutata con favore dalle banche che avrebbero potuto vedere crescere i loro utili sulle operazioni di accredito elettronico e, contemporaneamente, avrebbero visto diminuiti i costi di gestione del contante.

Tuttavia, come detto, la misura non dovrebbe trovare applicazione
Analogo dietrofont sembrerebbe essersi verificato anche per quanto riguarda il riconoscimento di uno sconto a chi effettua acquisti con una carta di credito/debito o prepagata e anche per il credito d’imposta riconosciuto all’esercente in relazione alle vendite effettuate con moneta elettronica.

Scontrini e ricevute digitali
Dovrebbe essere contemplata all’interno del decreto la norma che renderà obbligatorio a partire dal 2017 la memorizzazione e la trasmissione telematica al fisco di tutti i corrispettivi giornalieri per commercianti, artigiani e professionisti. Si tratta dei cosiddetti “scontrini digitali” che andranno a sostituire i tradizionali scontrini di carta.

Gli scontrini e le ricevute telematiche viaggeranno attraverso nuovi strumenti quali tablet e smartphone, che renderanno la procedura più semplice.

Per quanto riguarda l’emissione di ricevute, si cercherà di puntare sul potenziamento del Pos, il dispositivo elettronico utilizzato per effettuare pagamenti con bancomat o carte di credito.

Sostenibilità economica del processo di ammodernamento
Il processo di ammodernamento e di incentivo all’utilizzo delle nuove tecnologie previsto nel decreto sarà sostenuto economicamente dallo Stato. E’ prevista, infatti, l’erogazione di un credito d’imposta che andrà a riguardare in particolar modo i piccoli commercianti al minuto. Il bonus fiscale potrà essere utilizzato in compensazione e sarà valido sia per gli apparecchi acquistati sia per gli apparecchi adattati al nuovo metodo di trasmissione.

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