Diesel Gate, Renault potrebbe richiamare 700 mila vetture

Laura Botti

19 Gennaio 2016 - 16:59

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Diesel Gate: Renault potrebbe richiamare fino a 700 mila vetture per il controllo delle emissioni. Dopo la convocazione di ieri al ministero dell’ Ambiente l’azienda automobilistica francese annuncia il ritiro dei veicoli inquinanti.

Diesel Gate, Renault potrebbe richiamare 700 mila vetture

Diesel Gate: l’azienda automobilistica Renault potrebbe richiamare fino a 700 mila vetture per il controllo delle emissioni. Inoltre 15 mila veicoli verranno rimandati in fabbrica per un ulteriore controllo prima della commercializzazione.

Dopo lo scandalo Volkswagen si torna a parlare di vetture inquinanti che non rispettano la normativa anti smog. Al centro del mirino stavolta vi sono le automobili Renault le cui emissioni supererebbero la soglia dei limiti consentiti dalla legge.

Caso Renault: le vetture da ritirare

La Renault, durante la convocazione di ieri presso il ministero dell’Ambiente, si è assunta l’impegno di ritirare le vetture inquinanti dal mercato. Secondo l’edizione online del quotidiano francese Les Echos l’azienda automobilistica Renault potrebbe richiamare fino a 700 mila vetture per il controllo delle emissioni.

Il ministro francese dell’Ecologia Ségolène Royal ha anche annunciato che 15 mila veicoli verranno rimandati in fabbrica prima della commercializzazione per “una verifica e una corretta regolazione”.

Il controllo dovrebbe servire a garantire un corretto funzionamento del sistema di filtraggio in tutte le condizioni termiche, in particolare sotto i 17 gradi o quando le temperature raggiungono livelli elevati.

A partire da luglio i proprietari di auto già in circolazione potranno chiedere se sul loro veicolo è necessario intervenire per un’operazione di messa a punto gratuita.

Caso Renault: le violazioni della normativa anti smog

Il caso Renault nasce sulla scia dello scandalo che lo scorso settembre ha travolto Volkswagen e che ha spinto il governo francese già dal mese di ottobre a istituire una commissione competente in grado di verificare le emissioni di automobili presenti sul mercato.

Da tale verifica è emerso che nessun costruttore ha utilizzato dispositivi speciali per occultare le reali emissioni delle proprie automobili, tuttavia si è riscontrato che alcune vetture Renault superavano i limiti di ossidi di azoto e anidride carbonica. Ciò ha spinto le autorità francesi anti frode a condurre a inizio gennaio una serie di ispezioni negli stabilimenti della famosa casa automobilistica francese.

La situazione è ancora incerta e sono attesi accertamenti sul presunto comportamento irregolare di Renault in materia di emissioni inquinanti. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, il fattore oggetto di discussione sarebbe il motore turbodiesel Energy 1.6 dCi che equipaggia numerosi veicoli del gruppo Renault-Nissan e vetture Daimler come la Mercedes Classe C. In proposito Renault ha annunciato che attuerà nelle prossime settimane un piano per ridurre i gas di scarico dei suoi veicoli diesel in condizioni di guida reali.

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