Die Anstalt: la satira che dovremmo invidiare ai tedeschi e pretendere in Italia

Dimitri Stagnitto

25/04/2020

25/04/2020 - 23:47

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Sketch contro corrente che fanno riflettere sui temi più importanti della politica e dell’economia. Il programma satirico di Max Uthoff e Claus von Wagner è esattamente ciò che ci è sempre mancato in Italia.

Die Anstalt: la satira che dovremmo invidiare ai tedeschi e pretendere in Italia

La satira in Italia non vive uno dei suoi momenti migliori mentre la Germania ci mostra cosa avremmo potuto avere sui nostri schermi e non abbiamo mai avuto.
Die Anstalt, show satirico condotto e interpretato da Max Uthoff e Claus von Wagner rappresenta una vetta nelle produzioni di questo tipo andando oltre i soliti cliché delle gag o delle imitazioni, arrivando a produrre veri e propri pezzi teatrali che, tra una risata e l’altra, invitano a profonde riflessioni per il popolo tedesco, esattamente come la buona satira dovrebbe fare.

Per noi i tempi d’oro della satira sono finiti con la parabola politica del grande nemico dei comici nostrani, Silvio Berlusconi, che però non seppe stimolare mai nulla più di livorose gag o imitazioni caricaturali più sui suoi difetti più umani e manifesti che sui temi politici vitali per il Paese da lui governato in quegli anni. Al contempo le serie «mai dire...» hanno fatto la storia nostrana sempre insistendo su temi leggeri e imitazioni in parodia, senza mai andare a toccare a fondo temi profondi. Intrattenimento senza pensieri, nel puro stile della tv commerciale.

Qualcosa in più lo fece Daniele Luttazzi, tra i primi in Italia di parlare di Paul Wolfowitz e del «New American Century», limitandosi per a citarli di sfuggita invitando gli spettatori ad andarsi a vedere di cosa si trattava. Per il resto tanto repertorio interessante e anche di livello ma «aiutato» da «fortissime influenze» d’oltreoceano come ben documentato da Le Iene che hanno raccolto in un servizio le scoperte fatte già anni prima da alcuni fan del comico che, nello scoprire il repertorio di mostri sacri come George Carlin e Bill Hicks si sono trovati davanti a battute che non giungevano proprio nuove alle loro orecchie. Luttazzi si è difeso dicendo di averle copiate apposta, trattandosi di un comico non è dato sapere se si tratta di una battuta.

Negli ultimi anni non ci resta che Maurizio Crozza, che pure spesso prova ad andare oltre le sue grandi doti di imitatore caricaturale, senza mai però spingersi troppo in là con la complessità delle argomentazioni.

Dopo aver ripercorso il sempre più povero scenario della satira Italiana veniamo ai protagonisti del nostro articolo, i brillanti Uthoff e Wagner: parte dei loro sketch sono stati sottotitolati in italiano da appassionati, sono raccolti su youtube in diverse playlist e rappresentano un campionario interessante della loro produzione.

I loro temi preferiti non sono terreno semplice per strappare risate: spesso affrontano temi politici o sociali spiegando negli sketch i meccanismi economici che sottendono certe dinamiche, evidenziandone sempre l’assurdità e ottenendo l’effetto comico anche e soprattutto da questo aspetto di temi altrimenti serissimi e pesanti.

Vediamo qualche esempio, partendo da uno attualissimo in queste settimane di trattative europee: la Repubblica di Molvania.
Il neoeletto presidente di una piccola Repubblica Democratica Europea arriva alla sua scrivania pronto a eseguire l’ambizioso programma politico con cui ha vinto le elezioni ma.... incontra delle difficoltà.

Le restanti parti sono disponibili su youtube, probabilmente è il pezzo di teatro che avrebbe voluto inscenare Varoufakis se avesse saputo recitare.

Di recente Die Anstalt ne ha avuto anche per l’Italia, realizzando un pezzo in streaming (dalla quarantena) sulla nostra emergenza sanitaria. Qui il video, visto sino ad oggi da poco più di 5.000 persone nella sua versione sottotitolata in italiano:

Avete visto questo tema affrontato in questi termini nella nazione che sta vivendo sulla sua pelle questa situazione? Lo hanno potuto vedere i tedeschi sulla ZDF.

I due comici sono eccezionali anche nel far riflettere sui problemi di casa loro, soprattutto su quello che in realtà non viene vissuto come problema ma come primo e maggiore orgoglio nazionale: il saldo strutturalmente positivo delle partite correnti.

Di nuovo, quando su una TV italiana si è riusciti a parlare di macroeconomia in questi termini? Peraltro l’interpretazione è tanto godibile quanto efficace nello spiegare i limiti dell’approccio mercantilista e i problemi che finisce per generare il cui prezzo, prima o poi, sarà inevitabilmente pagato anche dai tedeschi.

Siamo oltre la satira, Die Anstalt è vero servizio pubblico, la Rai dovrebbe prendere esempio da ZDF.

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