Con 261 voti a favore, 55 contrari e 131 astenuti, la Camera ha approvato ieri il decreto sviluppo bis.
Il testo finale a cui il Parlamento ha dato l’ok definitivo coincide con quello uscito dal Senato lo scorso 6 dicembre. Il disegno di legge (che rappresenta l’ultima, vera riforma portata a termine dal governo Monti) sarebbe scaduto il 18 dicembre ed è stato convertito proprio in extremis, e nel pieno di una pseudo-crisi di governo che ha finito per far passare in secondo piano una serie sempre più lunga di riforme, non ultime la delega fiscale e il taglio delle Province, ormai abbandonati a pochi passi dal traguardo dopo mesi di discussioni.
Il decreto Sviluppo bis invece ce l’ha fatta ed è diventato legge dello Stato. Bisognerà ora aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale perché le norme in esso contenute diventino operative a tutti gli effetti. Interessanti le novità che riguardano l’agenda digitale, le start up e i lavoratori.
Agenda digitale
Uno dei punti più controversi e discussi del decreto, proprio la cosiddetta “agenda digitale”. Le novità non interessano solo gli enti di settore, ma coinvolgono la pubblica amministrazione, il sistema sanitario e quello di istruzione ed anche la quotidianità dei cittadini e del mondo economico nel suo complesso.
I cittadini disporranno presto di una carta d’identità e fascicolo sanitario di formato elettronico (la cosiddetta identità elettronica), che sostituiranno gli attuali documenti. Avranno inoltre bisogno di un indirizzo e-mail certificato per entrare in contatto con gli uffici pubblici. Questi provvedimenti rappresentano un ulteriore tentativo per snellire la burocrazia e migliorare il sistema di comunicazione tra utenti e pubblici uffici. Quanto ai dipendenti statali, da adesso in poi i certificati di malattia e di congedo clientelare, ma anche i pagamenti, dovranno essere trasmessi in formato elettronico.
Per quanto concerne il mondo dell’istruzione, verrà introdotto il fascicolo elettronico dello studente, mentre i vecchi libri cartacei verranno affiancati dai nuovissimi e-book che sono ormai diventati una realtà importante in tutto il mondo.
Infine, nella sfera giudiziaria, viene ufficialmente riconosciuta validità alle notifiche inviate per via telematica.
Start up
Punto fermo del decreto di sviluppo bis sono le start up. Queste saranno esenti dall’obbligo di avvalersi della certificazione di un revisore dei conti o di un professionista iscritto al registro dei revisori contabili.
Saranno poi considerate innovative, quelle start up la cui spesa in ricerca e sviluppo sarà pari ad almeno il 20% in rapporto al maggiore valore tra costo e valore totale della produzione. Un’ulteriore norma riduce poi a 2 anni dalla costruzione dell’impresa, il periodo in cui i soci di maggioranza devono essere persone fisiche.
Le start up innovative godranno inoltre di un canale privilegiato nell’accesso al nuovo credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato. il bonus in discussione potrà essere concesso sia per le assunzioni con contratti a tempo indeterminato sia per quelle con contratti di apprendistato. Ultimo dettaglio importante, però, è l’accesso prioritario concesso: in altri termini, le istanze delle start up innovative verranno evase prima rispetto a quelle delle altre imprese.
Lavoro e infrastrutture
Le norme del decreto dedicate all’economia reale, sono indubbiamente di elevato interesse per tutti i lavoratori. Parlando di contratti per le imprese innovative viene fissato il minimo di rapporto in 6 mesi, con possibilità di rinnovare entro i 3 anni anche senza soluzione di continuità. In seguito, possibile ulteriore proroga del tempo determinato per un anno, dopodiché si passa al tempo indeterminato tout court. Salari in base ai minimi tabellari.
I lavoratori in mobilità non avranno più diritto di precedenza nelle società che licenziano. Si modifica una legge del ’91 che prevedeva per i lavoratori in mobilità il diritto di precedenza in caso di assunzioni da parte dell’aziende.
Per le piccole e medie imprese si stabilisce che ai fondi consortili siano imputati fondi di rischio e riserve patrimoniali derivanti da contributi statali, regionali o da altri enti della pubblica amministrazione.
Nel settore delle infrastrutture, invece, il credito di imposta messo a punto è di valore superiore ai 500 milioni di euro, con possibilità di calcolo su base Ires e Irap relativamente alla realizzazione dell’opera in fieri.
Altre novità
Per le assicurazioni, è stata creata una struttura che si occuperà delle frodi, facente capo all’ Ivass e che avrà facoltà di denuncia ai palazzi di giustizia. Non potrà più essere applicata la modalità di tacito rinnovo nei contratti d’assicurazione, con approntamento del regime di base cui tutte le compagnie saranno tenute a prestare fede, sempre in ambito di RC Auto.
Infine c’è da sottolineare che tutti coloro che si occupano di vendita di beni e servizi o prestazioni (professionisti, imprese e pubblica amministrazione) avranno l’obbligo di effettuare i propri pagamenti in formato elettronico mentre le aziende di trasposto dovranno anche rendere acquistabili i loro biglietti online.
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