Decreto Rilancio, ecco il bonus per i videogiochi: cos’è First Playable Fund

Matteo Novelli

14/05/2020

03/09/2020 - 16:29

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Nel Decreto Rilancio è previsto anche un bonus per i videogiochi: cos’è il First Playable Fund, il fondo riservato agli sviluppatori di videogames italiani. Ecco chi può richiederlo.

Decreto Rilancio, ecco il bonus per i videogiochi: cos’è First Playable Fund

Il Decreto Rilancio contiene molti incentivi tra cui un bonus dedicato ai videogiochi: si chiama First Playable Fund e prevede investimenti per l’industria dei videogames anche in Italia. Un aiuto per le case di produzione italiane a sostegno del settore videoludico in crescita nel nostro Paese: ma cos’è e come funziona davvero il bonus per i videogames e chi può richiederlo?

Il provvedimento è contenuto all’interno del Decreto Rilancio ed è noto come First Playable Fund: una presenza che già ha fatto discutere sotto diversi punti di vista dato anche lo scopo all’origine del decreto.

Andiamo però con ordine e proviamo a spiegare perché all’interno del Decreto Rilancio, formulato per sostenere le imprese i lavoratori in crisi e sulla soglia della povertà a causa del lungo lockdown da coronoavirus, è previsto un bonus dedicato al mondo dei videogiochi.

Bonus videogiochi nel Decreto Rilancio: cos’è il First Playable Fund

Non c’è dubbio che il settore digitale, tra cui quello dei videogiochi, sia incredibilmente cresciuto durante il periodo dell’emergenza coronavirus: complice anche l’isolamento domestico forzato in molti si sono dedicati ai videogiochi facendo innalzare le vendite del settore gaming.

Dalle Nintendo Switch andate a ruba alle vendite da capogiro di Animal Crossing: New Horizons, il gioco che ricrea una forma di socialità vagamente simile alla realtà, fino all’impennata dei giochi online come Fortnite e Call of Duty Modern Warfare (che ha persino messo in crisi gli operatori di linea internet mobile).

Insomma, quello che da sempre viene etichettato come un passatempo da nerd ha saputo riscontrate numeri interessanti durante l’emergenza coronavirus, non soffrendo in parte la crisi che ha invece messo in ginocchio altre professioni.

Eppure, il Decreto Rilancio pensa anche al settore gaming e in particolare a chi, questi giochi, li sviluppa in Italia: il governo sembra voler incrementare la produzione di videogiochi pensati e realizzati nel Bel Paese, venendo incontro ai piccoli studi e incrementando la crescita di un settore dall’alto potenziale.

All’interno del Decreto Rilancio troviamo tutti i riferimenti nell’apposita sezione dedicate alle “iniziative di sostegno a startup innovative”: il budget riservato è di 4 milioni di euro da riservare a fondo perduto per il settore nel 2020, in modo da sviluppare e far crescere le piccole software house italiane che sviluppano videogiochi, una produzione dal potenziale locale e internazionale.

Il riferimento prende il nome di First Playable Fund, (fondo da istituirsi presso il Ministero dello Sviluppo Economico) ovvero ‘prima versione giocabile’: soldi riservati a prodotti e startup agli inizi, una mano per crescere e sviluppare questo tipo di realtà in modo da coprire il 50% delle spese al fine di sviluppare professionalità specializzate e sviluppare un nuovo filone mondale del made in Italy.

L’iniziativa, pur essendo interessante, lascia margine però ad alcune perplessità: perché un fondo dedicato allo sviluppo del mondo dei videogiochi italiani viene incluso all’interno di un decreto che, proprio dal suo nome, dovrebbe servire a rilanciare imprese già esistenti e non a sostenere nuove realtà? Forse la collocazione degli incentivi potrebbe essere fuori contesto ma il piano previsto dal governo farà felice le piccole realtà a di game design e development sparse nel nostro Paese.

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