Decreto Dignità: Comdata a Lecce non rinnova il contratto a 200 lavoratori

Alessandro Cipolla

02/11/2018

02/11/2018 - 16:56

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Allarme della Cgil: a Lecce la Comdata, grossa azienda di call center, per effetto del Decreto Dignità voluto da Di Maio non avrebbe rinnovato il contratto a 200 lavoratori.

Decreto Dignità: Comdata a Lecce non rinnova il contratto a 200 lavoratori

Primi effetti controversi per il Decreto Dignità, il provvedimento voluto da Luigi Di Maio che tra le varie cosa ha legiferato anche in materia del lavoro, visto che circa 200 lavoratori sarebbero stati tagliati a causa delle nuove norme per il rinnovo dei contratti a tempo determinato.

Secondo la Cgil infatti la Comdata, grossa azienda che opera nel campo dei call center, non avrebbe rinnovato a Lecce il contratto a 200 lavoratori che così da novembre per il sindacato rimarranno a casa a causa delle novità introdotte dal Decreto Dignità.

Decreto Dignità: in 200 licenziati a Lecce

In molti lo avevano previsto: per quanto riguarda i precari, il Decreto Dignità potrebbe avere un effetto boomerang portando molti lavoratori a perdere il proprio posto.

Un sentore che adesso, dopo l’approvazione questa estate di quello che è stato il primo atto politico del governo Lega-Movimento 5 Stelle, si starebbe tramutando in realtà.

La legge fortemente voluta da Luigi Di Maio, stabilisce infatti che la durata massima dei contratti a tempo determinato scenda da 36 a 24 mesi, con i precari che possono rappresentare al massimo il 30% del totale dei lavoratori di una azienda.

Nelle intenzioni del governo queste norme dovevano favorire la stabilizzazione dei precari, con la legge che è ufficialmente entrata in vigore il 31 ottobre. L’esordio però per il decreto non sarebbe stato dei migliori.

Secondo la Cgil, la Comdata a Lecce non avrebbe rinnovato il contratto in scadenza a fine mese a 200 lavoratori che quindi da novembre sono a casa. Invece che stabilizzare, l’azienda quindi avrebbe preferito non rinnovare i contratti.

Un provvedimento come il Decreto Di Maio - ha dichiarato Sabina Tondo coordinatrice provinciale del Nidil Cgil Lecce - che nelle intenzioni vuol combattere la precarietà, ha nei fatti espulso da ciclo produttivo centinaia di lavoratori salentini e probabilmente incentiverà il turnover nelle aziende”.

Per la sindacalista quindi il Decreto Dignità “avrebbe dovuto incentivare il ricorso al tempo indeterminato, ma in realtà l’effetto ottenuto è opposto: centinaia di persone hanno di fatto perso il lavoro”.

La Comdata è una azienda, la più grande della provincia di Lecce per numero di occupati, operante nel settore dei call center. In totale ha 1.200 lavoratori a tempo indeterminato, oltre ad altri 800 collaboratori a progetto e in somministrazione.

Anche per il vincolo del 30% massimo di lavoratori a tempo determinato, il caso Comdata potrebbe confermare i timori della vigilia in merito al Decreto Dignità: nonostante le buone intenzioni, potrebbero aumentare i licenziamenti invece che le stabilizzazioni.

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