Appalti, DGUE elettronico obbligatorio: cos’è e come funziona

Anna Maria D’Andrea

19 Ottobre 2018 - 16:50

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Appalti, DGUE elettronico obbligatorio dal 18 ottobre 2018: a stabilirlo è l’art. 85 del Codice dei contratti pubblici. Ecco cos’è e come funziona.

Appalti, DGUE elettronico obbligatorio: cos’è e come funziona

Appalti, DGUE elettronico obbligatorio dal 18 ottobre 2018: è in vigore la nuova modalità di predisposizione del Documento di gara unico europeo previsto dal Codice dei contratti pubblici.

A partire dallo scorso aprile e fino a ieri le imprese hanno potuto trasmettere il DGUE su chiavette USB o cd-rom. Il periodo transitorio concesso ai fini dell’adeguamento delle amministrazioni alla nuova procedura è giunto a termine e ora il documento di gara unico europeo deve essere compilato e trasmesso esclusivamente in formato elettronico.

Per le gare d’appalto avviate dal 18 ottobre 2018 il DGUE elettronico diventa presupposto fondamentale e il documento dovrà essere predisposto in base alle regole stabilite dall’AgiD.

Ma cos’è il DGUE e come funziona il formato elettronico? Cerchiamo di capirci di più analizzando le novità previste dal Codice degli appalti.

DGUE elettronico: cos’è e cosa prevede il Codice degli appalti

Per semplificare gli oneri amministrativi a carico delle imprese, con il Codice degli appalti (art. 85 del D.lgs n. 50/2016) è stato introdotto il DGUE che, come sopra anticipato, dovrà essere predisposto e trasmesso esclusivamente in modalità elettronica per le gare avviate dal 18 ottobre 2018.

Il DGUE è l’autodichiarazione mediante la quale un operatore economico fornisce le informazioni circa la propria idoneità alla partecipazione ad una gara d’appalto e il documento sostituisce i certificati rilasciati da autorità pubbliche o da terzi.

L’obiettivo principale del DGUE elettronico è quello di rendere più semplice gli adempimenti di natura amministrativa previsti per gli operatori economici al fine di partecipare a gare d’appalto e pertanto il nuovo Codice dei contratti pubblici ha previsto che la stazione appaltante non potrà richiedere ulteriori documenti o certificati per la verifica dei requisiti.

Saranno le amministrazioni pubbliche quelle che per prima dovranno farsi trovar pronte all’avvio del DGUE elettronico obbligatorio. Dallo scorso aprile e fino al 18 ottobre 2018 era stato previsto un periodo transitorio, volto proprio ad agevolare le stazioni appaltanti alla messa a punto di un proprio servizio di gestione.

A fronte di ciò, ad oggi le preoccupazioni sono notevoli perché non tutti sono pronti all’avvio del documento di gara unico europeo e dal 18 ottobre 2018 non sarà più possibile consegnare il DGUE su pennette USB o altri dispositivi e tantomeno in formato cartaceo. Il rischio è che la procedura per la partecipazione a gare d’appalto si complichi e rallenti.

Come funziona il DGUE elettronico

Sulla base delle regole stabilite dal Codice dei contratti, a spiegare come funziona il DGUE elettronico e quali dati dovranno essere inseriti sarà ciascun documento di gara.

Le stazioni appaltanti dovranno predisporre un’apposita procedura per la compilazione e l’invio del documento unico di gara da parte degli operatori economici.

Le imprese, dal canto loro, dovranno aver cura di inserire nel DGUE le informazioni richieste ai fini della verifica dei requisiti per la partecipazione alla gara d’appalto. Così come stabilito dal comunicato del MIT, per tutte le procedure di gara bandite a partire dal 18 ottobre, eventuali DGUE di formati diversi da quello definito dalle citate regole tecniche saranno considerati quale documentazione illustrativa a supporto.

I requisiti di integrità, autenticità e non ripudio del DGUE elettronico devono essere garantiti secondo quanto prescritto dal Codice dell’Amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

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