D’Alema ritorna nel PD: perché il rientro fa discutere

Giorgia Bonamoneta

2 Gennaio 2022 - 23:08

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L’annuncio di D’Alema fa tremare il Partito Democratico. Lo scioglimento di Articolo Uno e il rientro nel PD diventano il terreno perfetto per uno scontro con Matteo Renzi.

D’Alema ritorna nel PD: perché il rientro fa discutere

Massimo D’Alema potrebbe tornare in casa Partito Democratico, dopo averlo lasciato nel 2017 per fondare Articolo Uno insieme a Pierluigi Bersani e Roberto Speranza. La direzione è stata indicata durante un evento di fine anno, nel quale D’Alema ha auspicato lo scioglimento del partito e il ritorno nel PD.

L’ex presidente del Consiglio ha fatto anche intendere un periodo preciso nel quale questa riunione potrebbe avvenire, facendo riferimento al dibattito aperto dalle Agorà - le assemblee aperte volute dal segretario dem Enrico Letta per rilanciare il Pd - nel quale partecipa anche Articolo Uno. Queste, come fa notare Repubblica, sono in dirittura d’arrivo e a maggio si dovrebbero concludere.

Le dichiarazioni di Massimo D’Alema non possono passate inosservate e certo non sono state fatte per passare inascoltate, considerati i due commenti rivolti a Matteo Renzi e Mario Draghi. Oltre l’annuncio del rientro nel PD, a far discutere è proprio l’argomento “Matteo Renzi,” che non ha perso tempo e ha risposto tramite Facebook.

D’Alema ritorna nel PD: il discorso-affondo di fine anno

Il ritorno di Massimo D’Alema nel Partito Democratico non poteva (e non voleva) passare inosservato, tanto che lo stesso D’Alema, durante il brindisi di fine anno - organizzato online su Zoom - ha spiegato i motivi di questo ricongiungimento. Il risultato è stato un vero terremoto.

D’Alema ha voluto sottolineare come, con la fine della “malattia renziana” il PD ha invertito la deriva disastrosa che aveva intrapreso. Le parole di Massimo D’Alema:

Avevamo ragione sulla deriva disastrosa del Pd, la principale ragione per andarcene era una malattia che fortunatamente è guarita da sola, ma c’era. Pochi oggi negherebbero la fondatezza del giudizio sul rischio che quel partito cambiasse completamente natura nell’epoca renziana.

E contro Mario Draghi ha commentato:

L’idea che il premier si auto elegge capo dello Stato e nomina un altro funzionario del ministero del Tesoro al suo posto mi sembra una prospettiva non adeguata per un grande Paese democratico come l’Italia, con rispetto per le persone.

Con la fine di Articolo Uno, che oggi esprime 8 senatori, un deputato, un parlamentare europeo e un ministro nel governo italiano, il ministro della Salute Roberto Speranza, è previsto il rientro dei suoi fondatori nel Partito Democratico. Ma le parole di D’Alema non sono piaciute, neanche a Enrico Letta.

Le critiche e i commenti sul ritorno di D’Alema e co. nel PD

Le critiche e i commenti sul ritorno di D’Alema e compagni nel PD, così come gli affondi contro Matteo Renzi, hanno scatenato un vero terremoto di opinioni. Tra i primi a rispondere proprio Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha lasciato a Facebook lo sfogo. Scrive: “D’Alema rientra nel Pd dicendo che chi lo ha portato al 40%, a fare le unioni civili, ad avere l’unico governo con la parità di genere, a creare più di un milione di posti di lavoro è un MALATO”.

Renzi le definisce “parole che si commentano da sole”, ma i commenti ci sono stati eccome. Anche Enrico Letta, dal suo profilo Twitter, ha scritto:

Il Pd da quando è nato, 14 anni fa, è l’unica grande casa dei democratici e progressisti italiani. Sono orgoglioso di esserne il segretario pro tempore e di portare avanti questa storia nell’interesse (NdR. dell’Italia) Nessuna malattia e quindi nessuna guarigione. Solo passione e impegno.

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