Crisi in Slovacchia: cosa sta succedendo?

Flavia Provenzani

16 Marzo 2018 - 16:05

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Collegamenti con la mafia italiana, un duplice omicidio, le dimissioni del premier Fico, la corruzione tra la classe politica. La Slovacchia è in crisi, ecco cosa sta succedendo.

Crisi in Slovacchia: cosa sta succedendo?

Cosa sta succedendo in Slovacchia?

In oltre 50.000 protestano per strada, una mobilitazione che non si vedeva tra quelle strade dalla caduta dell’Unione sovietica. Il governo slovacco è ormai al punto di rottura a causa delle accuse di corruzione arrivate in seguito al duplice omicidio di un giovane giornalista e della sua fidanzata.

Lo scoppio della crisi politica nel Paese dell’Europa dell’Est risale a tre settimane fa, quando Jan Kuciak, un giornalista che stava indagando sui legami del governo slovacco con la mafia italiana, e la sua fidanzata, Martina Kusnirova, sono stati uccisi all’interno della loro abitazione.

Un angolo commemorativo in una strada Bratislava, in memoria di Jan Kuciak, il giovane giornalista slovacco assassinato insieme alla sua fidanzata

Un duplice omicidio e le dimissioni del premier Fico

Il duplice omicidio ha generato come risposta un forte movimento di protesta anti-governativa nella capitale della Slovacchia, Bratislava, a partire dalla scorsa settimana: decine di migliaia di cittadini slovacchi hanno partecipato alle manifestazioni. È immediato il parallelo con le grandi proteste nelle stesse piazze alla fine del regime comunista, quasi 30 anni fa. In giornata sono previste altre manifestazioni di protesta.

A causa delle forti pressioni sul primo ministro slovacco Robert Fico, il premier del Paese ha confermato mercoledì di essere pronto a dimettersi, qualore il Presidente della Repubblica, Andrej Kiska, accettasse un proseguimento della guida al governo da parte dell’attuale coalizione fino alla fine del suo mandato, scongiurando così le elezioni anticipate.

Uno scatto da una recente manifestazione in Slovacchia. Il cartello recita «Mafia esci dal mio Paese» ed evidenzia in rosso le sillabe Fi e Co, che insieme compongono il cognome del primo ministro

Il ministro degli Interni Robert Kalinak ha abbandonato la carica ad inizio settimana, inchinandosi alle pressioni di Most-Hid, partito slovacco di centro/centrodestra e partner della coalizione con il partito socialdemocratico di Fico, Smer. Secondo Most-Hid «solo delle elezioni anticipate» possono disinnescare l’aggravarsi della crisi politica attuale.

I legami della Slovacchia con la mafia italiana

Kuciak stava indagando sui legami tra i funzionari governativi e la mafia italiana prima di essere assassinato. Affermava che degli imprenditori calabresi, collegati alla ‘Ndrangheta e trasferitisi nella regione orientale del Paese, stavano rubando fondi provenienti dall’Unione europea da anni.

La stessa polizia slovacca ha affermato che il duplice omicidio è «molto probabilmente» legato alle indagini di Kuciak sui legami tra dei funzionari governativi di alto livello e la mafia italiana.

Il giornalista aveva scoperto che Mária Trošková, ex assistente di Fico e ex Miss Universo, è stata legata sentimentalmente con Antonino Vadalà, imprenditore calabrese con legami malavitosi che ormai da anni vive nel Paese. Tra i sette arrestati a seguito dell’omicidio di Kuciak spicca proprio il nome di Vadalà, anche se rilasciato poco dopo. Al momento è di nuovo agli arresti a causa di un’accusa per traffico di droga proveniente dalla procura di Venezia.

Tre anni fa la Trošková è stata nominata capo consigliere del governo di Fico, merito della spinta di Viliam Jasaň, segretario di stato per la sicurezza, collegato secondo le accuse con Antonio Vadalà. Dopo i fatti sia la Trošková che Jasaň si sono dimessi.

L’Europol, l’agenzia dell’UE dedita alla lotta alla criminalità transfrontaliera, ha inviato degli esperti in Slovacchia per prestare assistenza legale sul caso. Anche l’FBI, così come la polizia italiana e ceca, stanno fornendo assistenza alle autorità slovacche.

Il premier Fico durante l’annuncio delle sue dimissioni

La Slovacchia e le accuse dell’UE

Poco prima che Fico offrisse le sue dimissioni nella giornata di mercoledì, il Parlamento europeo aveva pubblicato un report sulla crisi politica in corso in Slovacchia per esprimere preoccupazione «sul coinvolgimento della mafia e sulla presenza della criminalità organizzata nel Paese».

Nonostante il report non tragga conclusioni specifiche, sottolinea la percezione diffusa tra molti giornalisti in Slovacchia secondo cui le accuse di corruzione spesso non si traducono in indagini approfondite. E i fondi dell’UE sono spesso visti come «un mezzo per premiare le persone vicine al partito al governo», afferma il documento.

Kuciak stava cercando di scoprire se i legislatori slovacchi e la criminalità organizzata all’interno del Paese si stessero appropriando in maniera indebita dei fondi europeo.

La Slovacchia è membro dell’Unione europea da 15 anni e, sotto la guida di Fico, l’ex stato comunista è passato attraverso un processo di “europeizzazione”. In particolare, negli ultimi anni Bruxelles ha guardato a Bratislava un prezioso alleato nell’area territoriale in cui si trova. Questo in gran parte perché, contrariamente a Varsavia e Budapest, la Slovacchia non ha mai criticato direttamente l’UE su questioni come l’immigrazione.

Ungheria e Polonia si sono invece scontrate pubblicamente con Bruxelles su questioni come l’immigrazione e lo stato di diritto. L’apparente sforzo della Slovacchia di rompere le fila con gli altri Paesi del Gruppo di Visegrad è stato considerato cruciale nel prevenire il montare dei dissensi nella regione nei confronti dell’UE.

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