Crisi Usa, Obama: fiscal cliff risolvibile. Tasse ai ricchi, non a classe media

Erika Di Dio

15 Novembre 2012 - 17:24

Crisi Usa, Obama: fiscal cliff risolvibile. Tasse ai ricchi, non a classe media

"Il fiscal cliff è un problema risolvibile, sono disposto a cercare un compromesso con i repubblicani". Queste le parole del rieletto presidente americano Barack Obama in occasione della prima conferenza stampa (la prima in otto mesi) da quando ha vinto lo "scontro elettorale" con il suo rivale repubblicano Mitt Romney. Se non sarà raggiunto un accordo, come ormai ben si sa, dal prossimo primo Gennaio entrerà automaticamente in vigore il mix di tagli alla spesa pubblica ed aumenti delle entrate.

Le risposte di Obama

Obama ha risposto a varie domande fatte dai giornalisti presenti alla conferenza stampa e ha spaziato dalla situazione in Siria e in Iran, all’assalto al consolato di Bengasi, concentrandosi poi soprattuto sulla questione più pressante per il suo paese, appunto quella relativa al precipizio fiscale. Ha sottolineato l’importanza di un compromesso da parte dei due partiti e a questo proposito ha affermato, "non chiuderò la porta in faccia a nessuno, voglio sentire le idee di tutti"; mentre per quanto riguarda la questione "tasse" ha aggiunto, "senza alzare le tasse per il 2% della popolazione che guadagna più di 250.000 dollari i conti non tornano; rivedere il codice fiscale e ridurre le deduzioni va bene, ma non basta".

Come già precedentemente dichiarato dal segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, in occasione del Ceo Council patrocinato dal Wall Street Joournal, sarà inevitabile l’aumento delle tasse sui più ricchi e anche Obama ha ripetuto questo imprescindibile concetto: la necessità di alzare le tasse ai più ricchi appunto e non alla classe media che già è stata penalizzata abbastanza.

La promessa di Obama

Secondo le ultime indiscrezioni, domani il presidente Obama, in occasione dell’incontro con i leader di Camera e Senato farà una richiesta ben più "temeraria" rispetto a quella fatta nell’estate del 2001, in cui aveva chiesto introiti per 800 miliardi di dollari; ora si pensa invece che ne chiederà ben 1.600. Il presidente ha voluto poi rassicurare che quest’anno non farà "marcia indietro" come successo due anni fa, quando aveva promesso che non avrebbe ceduto ad un’estensione dei tagli fiscali per i più ricchi, ma poi aveva fatto il contrario. A questo proposito, Obama ha precisato, "Due anni fa l’economia americana era in una situazione differente e sono state prese decisioni all’epoca giuste per sostenerla. Il Paese non si può permettere che le tasse aumentino per tutti, non dobbiamo tenere la classe media in ostaggio, mentre discutiamo sui tagli fiscali per i ricchi, il messaggio dell’elettorato è stato chiaro".

Wall Street, pessimista, chiude in negativo con il Dow Jones a -0,46% e il Nasdaq a -0,7%.

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