La crisi mondiale che attanaglia l’economia dal 2008 ha rallentato la crescita di molti Paesi, che hanno accumulato debiti e politiche di austerity per salvarsi da una recessione, forse, senza precedenti.
L’indebitamento è un fattore che incide e destabilizza la salute economica degli Stati, ma c’è chi, nonostante tutto, resiste. Come mai gli USA crescono, mentre l’Europa è paralizzata. Quali sono le ragioni? Soprattutto, si tratta di soluzioni giuste e di lungo termine?
La situazione negli USA
Nonostante la crisi, gli USA mantengono saldo il potere economico e finanziario.
- la fiducia dei consumatori è alta;
- il PIL raggiunge risultati più che soddisfacenti e, secondo alcune previsioni, nei prossimi anni potrebbe raggiungere la soglia del +4%;
- non si adottano misure di austerity e le politiche fiscali e monetarie restano espansive;
- i tassi sui titoli di Stato sono bassi;
- il rapporto debito/PIL si è stabilizzato, a differenza di altri Paesi, dove è considerevolmente aumentato.
Il grafico si riferisce al rapporto tra PIL e debiti complessivi (governativi, aziendali, finanziari, privati, ovvero delle famiglie) nei Paesi sviluppati. Come abbiamo detto, tale rapporto negli USA si è stabilizzato e, addirittura, grazie al governo, il debito si è ridotto. Almeno così pare.
Dal 2008 negli USA, nel settore privato, c’è stato un rapido processo di deleveraging, un fenomeno per cui si riduce la leva finanziaria e il livello di indebitamento.
E’ vero che la crescita USA è ancora debole e che bisogna attendere risultati nel lungo periodo, ma lo stato attuale delle cose evidenzia un bailout invisibile per gli USA, che hanno ricevuto vere e proprie iniezioni di capitale. Il pericolo è che questa manovra possa generare in futuro un aumento del debito pubblico e del deficit. Se gli USA non dovessero rimborsare il debito, il default potrebbe essere assicurato.
La situazione in Europa
L’Europa non riesce a consumare, a creare occupazione e collassa. Di chi è la colpa?
- degli inasprimenti fiscali e delle politiche di austerity?
- della mancata coesione e decisione dal punto di vista politico? L’Europa ha diverse voci a differenza degli USA.
- del controllo che gli USA hanno sull’economia mondiale?
- del ruolo delle banche, dei mercati, delle speculazioni?
La strategia adottata dagli USA potrebbe essere un palliativo con conseguenze future ancor più destabilizzanti e la crescita attuale potrebbe essere ancorata a un’illusione. D’altra parte l’Europa potrebbe risorgere dopo una stagione di grandi sacrifici, nonostante il parere di chi sostiene che la vera cura sia svalutare l’euro.
La risposta è da cercare nei numeri e, probabilmente, nelle prospettive che si apriranno nel 2013.
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