Crisi Eurozona: performance peggiore in tre anni. L’annuncio della BCE è stato inutile?

Silvia Lambiase

20 Settembre 2012 - 13:35

Crisi Eurozona: performance peggiore in tre anni. L’annuncio della BCE è stato inutile?

L’entusiasmo dopo l’annuncio del bond-buying plan della BCE è durato poco. L’amara realtà sulla performance economica dell’eurozona è riemersa oggi da alcuni sondaggi.

Ripido calo dei servizi

Il Purcasing Management Index (PMI), un indice di attività finanziarie creato dal Markit Group (compagnia di servizi finanziari) che riflette le acquisizioni di beni e servizi da parte dei compratori nelle compagnie, ha evidenziato che il declino dell’attività nel settore dei servizi nell’eurozona si è irripidito ad un ritmo più veloce da Luglio 2009, registrando una performance particolarmente negtiva della Francia.

Il PMI relativo ai servizi è sceso dal 47.2 registrato ad Agosto al 46.0 più del risultato di un pronostico di Reuter a cui hanno partecipato quasi 40 economisti, e che aveva previsto un calo al 46.5.

Chris Williamson, capo economista a Markit, ha affermato: “Speravamo che l’annuncio della BCE, se Italia e Spagna fossero ricorse agli aiuti, avrebbe aiutato ad accrescere la fiducia nel business, ma questo non sembra essere stato il caso”, e ha continuato, “Invece di aumentare, la fiducia nel settore dei servizi è crollata al suo minimo dal Maggio 2009. Questa è una stima piuttosto pessimistica di dove le compagnie credono vada l’economia nei prossimi 12 mesi”.

Francia in declino

Ma la situazione più preoccupante è quella della Francia, che ha registrato un drammatico calo dell’attività.

Nicolas Baverez, economista liberista autore di “Reveillez Vouz!” (“Svegliatevi!”), è piuttosto duro nei confronti dei politici francesi: “Non è la destra, nè la sinistra, ma anni di governo sbagliato che hanno portato a questi problemi in Francia. La Francia è in declino, è una “grande Italia”, ma senza le riforme di Mario Monti. Il tasso di disoccupazione supera il 10% da trent’anni, il debito pubblico è enorme e ha perso competitività. Il governo francese non è in grado di attuare riforme e non vuole accettare che ora, con la moneta unica, non si può più ricorrere alla svalutazione della moneta per riacquistare competitività, ma c’è bisogno di riforme strutturali, di una rivoluzione economica”.

Tagli del tasso d’interesse

Mentre ci si chiede se anche la Francia sarà effettivamente trascinata in un buco nero o se la sua comunque solida economia le permetterà di resistere, è certo che un quadro così cupo della situazione nell’eurozona alimenterà sicuramente le convinzioni, da parte degli economisti, che la Banca Centrale taglierà ulteriormente il suo tasso di rifinanziamento, dallo 0.75% ad un nuovo record di minimo dello 0.5% ad Ottobre.

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