Covid, a messa torna il segno di pace (ma sarà diverso): ecco da quando e cosa cambia

Martino Grassi

27 Gennaio 2021 - 16:12

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Durante le messe tornerà anche il segno della pace, ma con delle modifiche rispetto a quello tradizionale. Ecco cosa cambierà e da quando.

Covid, a messa torna il segno di pace (ma sarà diverso): ecco da quando e cosa cambia

Durante le messe tornerà anche il segno della pace. Il rito era stato sospeso a causa dell’emergenza Covid, ma adesso, dopo un incontro tenutosi in videoconferenza dal Consiglio permanente della CEI è stato possibile trovare una nuova formula in grado di permettere il mantenimento del distanziamento sociale tra le persone ed evitare il contatto.

Sarà di fatto un piccolo passo verso il ritorno alla normalità. Ma quali sono le novità introdotte dalla Conferenza Episcopale Italiana, e in cosa consisteranno?

Covid: a messa torna il segno di pace, ma sarà diverso

Durante le messe e le funzioni religiose tornerà anche il segno della pace, ma stavolta non prevederà più la classica stretta di mano tra i fedeli, come accadeva prima dello scoppio della pandemia, adesso il Consiglio Permanente ha infatti stabilito che sarà sufficiente un contatto visivo, attraverso lo sguardo e un piccolo inchino della testa. Nella nota diffusa dalla Conferenza Episcopale Italiana si può infatti leggere:

“Non apparendo opportuno nel contesto liturgico sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti, in questo tempo può essere sufficiente e più significativo guardarsi negli occhi e augurarsi il dono della pace, accompagnandolo con un semplice inchino del capo”.

Delle modifiche riguarderanno anche la formula celebrata dal sacerdote, nel nuovo messale infatti la dicitura Scambiatevi il dono della pace ha sostituito la il tradizionale “Scambiatevi un segno di pace”.

La nuova pressi entrerà in uso a partire da domenica 14 febbraio. La CEI infatti non ha ritenuto appropriato sostituire la stretta di mano o l’abbraccio con il toccarsi con i gomiti, ma ha reputato che sia più significativo guardarsi negli occhi e augurarsi il dono della pace, accompagnandolo con un semplice inchino del capo”.

Le regole per le messe e le celebrazioni religiose

Stando a quanto contenuto nell’ultimo DPCM, l’accesso ai luoghi di culto è consentito in tutto il territorio nazionale, anche nelle zone rosse e in quelle arancioni. L’accesso alle chiese e agli altri luoghi in cui si radunano i fedeli devono tuttavia rispettare delle “misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.

Resta anche l’obbligo di indossare la mascherina, anche negli spazi aperti. Tutte le funzioni religiose inoltre potranno svolgersi nel rispetto dei protocolli “sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni”.

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