Covid, Giappone travolto dalla terza ondata: colpa del Governo?

Martino Grassi

11/11/2020

14/07/2021 - 17:13

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Il Giappone sta per essere investito dalla terza ondata di coronavirus. A favorire l’incrementi dei contagi, oltre all’arrivo dell’inverno, potrebbe essere stata una politica attuata lo scorso luglio dal Governo nipponico.

Covid, Giappone travolto dalla terza ondata: colpa del Governo?

I funzionari del Giappone hanno avvertito che il Paese sta per essere travolto da una terza ondata di coronavirus, probabilmente causata, oltre che dall’arrivo dell’inverno, anche da alcune politiche interne attuate dal Governo.

Nel mentre il primo ministro Yoshihide Suga cerca di correre ai ripari ed ha assicurato una fornitura di vaccini sufficiente per coprire tutta la popolazione nipponica. Intanto i nuovi contagi continuano a crescere giorno dopo giorno su tutto il territorio nazionale, dopo alcune settimane in cui sembravano essersi stabilizzati.

Terza ondata in Giappone, colpa del Governo?

In totale, dall’inizio della pandemia, il Giappone ha registrato un totale di oltre 111.000 infezioni e più di 1.800 decessi, fa sapere l’agenzia di stampa Kyodo. Rispetto ad altri Paesi, come il Regno Unito, la Spagna e gli Stati Uniti, il Giappone è riuscito a tendere sotto controllo l’incremento dei contagi grazie ad un massiccio utilizzo della mascherina, ma una politica del Governo nipponico potrebbe aver remato contro all’emergenza sanitaria.

Lo scorso luglio infatti Tokyo aveva sovvenzionato una grande campagna che favoriva il turismo interno e sembrerebbe che questa scelta abbia contribuito in una misura considerevole all’ultimo incremento dei contagi. In modo particolare si registra un aumento dei contagi soprattutto nella capitale, nonché epicentro dell’epidemia nipponica, ma anche in altre grandi città, come Osaka, Kanagawa e Aichi, il cui governatore, Hideaki Omura, ha dichiarato la scorsa settimana: “Effettivamente la terza ondata è arrivata”.

Anche Kentaro Iwata, specialista in malattie infettive presso l’ospedale dell’Università di Kobe, ha ipotizzato che il recente aumento delle infezioni sia stato “una combinazione della campagna del governo, compiacenza tra la gente e i politici, con l’ulteriore fattore potenziale di temperature più basse”.

Il caso di Hokkaido

Anche ad Hokkaido, la principale isola al Nord del paese era riuscita a contenere un’epidemia di grandi dimensioni dopo aver dichiarato lo stato di emergenza lo scorso febbraio, ma adesso la situazione sembra tornata fuori controllo con oltre 200 casi giornalieri. Il maggior numero di contagi è stato registrato a Sapporo, la città più grande della regione, caratterizzata per una vita notturna molto attiva. Proprio per questo motivo è stato imposto alle attività della movida di chiudere dalle 22 alle 5 del mattino. Il governatore dell’Hokkaido, Naomichi Suzuki ha tuttavia precisato: “Non credo che l’Hokkaido sia l’unico posto che ha bisogno di contromisure per far fronte alle temperature più basse e ai cambiamenti dell’ambiente”.

In una conferenza stampa il capo di Gabinetto Katsunobu Kato ha inoltre aggiunto che il Governo non risparmierà alcuno sforzo per ridurre l’espansione del virus, lavorando con le autorità locali per coordinare un ulteriore aumento dei test nelle regioni maggiormente a rischio”.

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