Secondo gli esperti, l’indice R0 (o Rt) sotto lo 0,2 può consentire gli spostamenti territoriali senza vincoli. Ecco le regioni italiane che potrebbero tornare prima alla normalità.
Buone notizie dall’ISS: in Italia l’indice R0 (erre con zero), ossia il valore che rivela il rischio di diffusione di una malattia infettiva, è sceso sotto l’1. Una regione in particolare, poi, l’Umbria, è quella che “in teoria” potrebbe riaprire tutto e consentire gli spostamenti territoriali senza vincoli visto che ha l’R0 sotto la soglia dello 0,2.
Indice R0 basso significa che possiamo tornare prima alla normalità?
L’R0, parametro stimato dagli esperti, indica quante persone può contagiare un individuo infetto inserito in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente.
Un R0 inferiore a 1 vuol dire che l’epidemia può essere contenuta in quanto il rischio che un singolo malato infetti altre persone è bassissimo.
In questa Fase 2, precisa l’ISS, è più corretto parlare di Rt, ossia dell’R0 nel tempo, dopo che sono state introdotte le misure di contenimento.
Non bisogna però farsi prendere da facili entusiasmi: come spiegano gli esperti, l’indice R0/Rt è un dato utile per avere un quadro generale, ma va preso con le pinze in quanto ci sono molte variabili in gioco. Il rischio di contagi, affermano, diminuisce grazie a due fattori: il distanziamento sociale, quindi il lockdown, e l’aumento del numero degli immuni. Ecco perché è considerata utile una strategia di contenimento unita a tamponi e test sierologici a tappeto.
Se vi state chiedendo se l’indice R0 basso implica una riapertura anticipata di tutte le attività ancora chiuse e il ritorno alla normalità, la risposta è no, o almeno il legame tra le due cose non è automatico. Le riaperture anticipate rispetto alle indicazioni date dal Governo sono anche scelte politiche, e la decisione delle singole Regioni può essere guidata da questo parametro ma non solo.
Indice R0: classifica regioni meno a rischio contagi
Stando agli ultimi dati dello studio condotto dalla Fondazione Bruno Kessler e l’Istituto Superiore della Sanità, la regione con il più basso rischio contagi oggi è l’Umbria, con Rt 0,19. È l’unica regione con Rt inferiore a 0,2, che è la soglia massima secondo gli esperti per poter concedere ai cittadini gli spostamenti tra regioni senza vincoli.
Seguono la Basilicata, con R0 0,35 e la Provincia Autonoma di Trento con 0,42. Troviamo poi la Calabria e la Valle D’Aosta entrambe a 0,52, e Veneto e Lombardia con R0 0,53. Fanalino di coda in classifica Molise (R0 0,84), Puglia (0,78) e Piemonte (0,75). Il dato positivo è che tutte le regioni italiane sono sotto la soglia dell’1.
Nella tabella non appaiono tutte le regioni poiché non hanno un dato di sufficiente qualità per il calcolo di Rt.
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