Coronavirus: la Svezia non ha davvero cambiato idea, ecco perché

Fiammetta Rubini

6 Aprile 2020 - 10:26

La Svezia non ha ancora ordinato nessun blocco e si affida sulla capacità dei cittadini di assumersi le proprie responsabilità, ma il numero dei casi di COVID-19 aumenta, e mette in discussione il modello svedese.

Coronavirus: la Svezia non ha davvero cambiato idea, ecco perché

In Svezia i casi di coronavirus sono aumentati negli ultimi giorni, superando i 6.000 contagi e più di 330 morti. Se il paese ha inizialmente osservato una curva relativamente piatta per diverse settimane, ora la tendenza è cambiata rapidamente, sollevando diversi dubbi sul cosiddetto modello svedese di gestione dell’emergenza.

La Svezia è pronta a fare dietrofront sul coronavirus, così come hanno fatto Gran Bretagna e Stati Uniti? Stando a diversi titoli di giornale, sì. Molti organi di stampa riportano che con l’aumento dei casi di COVID-19 nel paese, il governo preoccupato ha chiesto più poteri per combattere la pandemia.

Il governo in pratica vuole poter prendere decisioni rapidamente senza prima ottenere l’approvazione del Parlamento (sarebbe l’acquisizione di potere più ampio per il governo dalla Seconda Guerra Mondiale). Parliamo di poteri come limitare gli assembramenti pubblici, chiudere negozi e centri commerciali e imporre restrizioni sull’utilizzo dei trasporti. Misure che, nel caso fossero ritenute necessarie per limitare la diffusione del virus, andrebbero prese velocemente.

Coronavirus: cosa ha fatto la Svezia finora

La Svezia ha ricevuto molta attenzione da parte dei media di tutto il mondo per il suo approccio soft al coronavirus.

Il paese scandinavo è stato accusato di mettere a rischio la vita dei suoi cittadini non adottando misure anti-contagio restrittive. A differenza di altre nazioni europee, infatti, la Svezia non ha ordinato un blocco e si è invece rivolta al buon senso e alla responsabilità dei cittadini, invitandoli a seguire le linee guida per evitare il contagio.

In ogni caso sono state vietati gli assembramenti di oltre 50 persone e le visite alle case di cura. Le persone over 70 e i soggetti a rischio sono stati fortemente incoraggiati a evitare contatti con altre persone, e gli istituti di istruzione superiore sono stati chiusi invitando gli insegnanti a fare videolezioni.

Il paese ha inoltre adottato misure economiche per rendere meno costose le assenze da lavoro per malattia, è stato incentivato lo smart working così come l’autoisolamento in presenza del minimo sintomo di conoravirus.

Il piano della Svezia ripaga in termini di elettorato

L’approccio del governo svedese sembra aver fatto centro negli elettori: un sondaggio pubblicato la settimana scorsa dalla società di analisi Novus ha mostrato che la fiducia nel governo è aumentata in modo significativo a marzo, con il 44% degli intervistati che afferma di avere molta fiducia nel primo ministro Stefan Lofven, rispetto al 26% di febbraio.

Ma non tutti sono fan della strategia svedese, e c’è chi ha accusato il governo di giocare alla roulette russa con la popolazione.

Il ministro degli Esteri Ann Linde, parlando con l’AFP, ha ammesso di aver ricevuto molte domande e critiche in merito alla risposta della Svezia al coronavirus, ma che ciò era in parte dovuto alla disinformazione.

“Il governo svedese ha lo stesso obiettivo di qualsiasi altro governo, ma la differenza principale è che la maggior parte delle misure qui non sono vincolanti dal punto di vista legale”. Linde ha detto anche che questo approccio può essere spiegato in parte col fatto che i ministeri si affidano solo ai pareri degli esperti e che i cittadini hanno in genere molta fiducia nei politici e nelle autorità. Questi ultimi a loro volta si fidano dei cittadini e della loro capacità di assumersi la responsabilità e di adottare comportamenti anti-contagio consoni.

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