Corea del Nord: via libera ad attacco nucleare contro gli USA. Siamo alle porte della terza guerra mondiale?

Marta Panicucci

04/04/2013

Corea del Nord: via libera ad attacco nucleare contro gli USA. Siamo alle porte della terza guerra mondiale?

Aumenta la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti e pericolosi venti di guerra stanno iniziando a spirare all’altezza del 38esimo parallelo. Secondo quanto diffuso dall’ agenzia di Stato nordcoreana Kcna infatti, l’esercito coreano avrebbe avuto il via libera per "spietati attacchi nucleari contro gli Stati Uniti." E’ stato notificato direttamente alla Casa Bianca un comunicato formale che annuncia come le minacce americane verranno “annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati. La spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie a questo riguardo hanno superato l’esame e la ratifica finale".

La Casa Bianca ha risposto con la portavoce Caitlin Hayden che dichiara: "Nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani." E chiede formalmente alla Corea del nord di cessare con le provocazioni: "la Corea si uniformi agli obblighi internazionali".

Reazione del Pentagono

Già nei giorni scorsi osservando l’intensificarsi delle provocazioni provenienti dalla Corea del Nord, il segretario americano alla Difesa Chuck Hagel aveva detto di prendere "sul serio" le minacce della Corea del Nord ed aveva esortato Pyongyang ad interrompere la sua "pericolosa retorica". Il segretario ha poi aggiunto che può essere fatale sbagliarsi sulla serietà delle minacce altrui: "basta un solo sbaglio e non voglio essere il segretario alla Difesa che una volta si sbagliò".

Gli Stati Uniti intanto non hanno intenzione di restare a guardare ed è già pronto sull’isola di Guam il dispiegamento di un sistema Terminal high-altitude area defense battery, ovvero una batteria anti-missile per difendersi da un’eventuale concretizzarsi di un attacco. L’isola di Guam, dista circa 3.000 chilometri dalle coste nordcoreane e potrebbe essere uno dei principali obiettivi possibili. Pyongyang infatti, sembra che abbia già preparato all’azione un missile Musudan che dalla costa orientale potrebbe arrivare sull’isola di Guam.

Cina e Russia

Oltre alle mosse precauzionali di difesa, gli Stati Uniti hanno intrapreso anche azioni diplomatiche volte a spingere la Cina a intervenire per placare la situazione. Hugel secondo l’agenzia Bloomberg, avrebbe chiamato al telefono il collega cinese Chang Wanquan esortandolo ad esercitare il proprio ruolo di influente moderatore delle intemperanze nordcoreane. Per il momento Pechino ha ribadito la sua linea di sempre: "un invito formale alle parti in causa alla calma e a contenersi".

A livello internazionale intanto sale la tensione per una situazione in cui, da una retorica bellicista già sentita, si è passati a minacce vere e proprie e messa in campo di uomini e mezzi. Manifestazioni di preoccupazione arrivano anche dalla Russia dove il viceministro degli Esteri Igor Morgulov dichiara: "Non penso che nessuna delle parti stia deliberatamente cercando di scatenare un’azione militare, ma nell’attuale atmosfera surriscaldata un semplice errore umano o un problema tecnico potrebbero bastare a causare sviluppi incontrollati che farebbero precipitare la situazione a livelli critici".

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