Come vuoi la tua Rai? E’ on line il questionario di gradimento sulla TV pubblica

Adele Restivo

18 Maggio 2016 - 14:52

E’ on line da ieri il questionario sulla RAI promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico per raccogliere le indicazioni e il gradimento dei cittadini sulla televisione pubblica.

Come vuoi la tua Rai? E’ on line il questionario di gradimento sulla TV pubblica

Come dovrebbero essere la RAI? E’ quello che viene chiesto ai cittadini nel questionario di consultazione pubblica sulla TV di Stato.

Il sito è Cambierai.gov.it. Il questionario è pubblicato da ieri e rimarrà online per i prossimi 45 giorni.

Nelle intenzioni del Governo, il questionario di gradimento sulla RAI sarà lo strumento condiviso attraverso il quale i cittadini potranno esprimere la loro opinione sulla RAI del futuro, in vista del rinnovo della Convenzione tra Stato e TV pubblica, la concessione attraverso la quale la RAI è l’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo, che sarebbe dovuta scadere lo scorso 7 maggio.

Il Governo ha optato per una proroga, proprio perché, sul futuro della RAI e della televisione pubblica, vuole acquisire il parere del maggior numero di cittadini.

E’ la prima volta, fanno sapere con entusiasmo dal Mise, che viene organizzata una consultazione aperta a tutti i cittadini.

Si legge infatti sul sito:

“La Sua collaborazione è molto importante: ci permetterà di capire le sue opinioni e acquisire informazioni in vista della nuova Convenzione che fisserà i doveri della RAI per i prossimi anni”.

Questionario RAI: quali sono i temi trattati

Il questionario, realizzato con la collaborazione tecnica dell’Istat, sarà online per un mese e mezzo, al termine del quale si procederà alla raccolta e all’elaborazione delle risposte risultanti dal questionario, che costituiranno la base per l’elaborazione della relazione che accompagnerà la nuova bozza di Convenzione.

Il questionario è composto da 36 domande, che spaziano dalla pubblicità al costo del canone, fino addirittura all’integrazione culturale. I quesiti proposti restano comunque piuttosto generali, quindi non consentono di entrare nel merito ad esempio dei palinsesti delle reti generaliste RAI, oppure di esprimere il proprio parere circa un eventuale ritorno in RAI del giornalista Michele Santoro.

Vediamo in dettaglio alcuni punti sviluppati dal questionario.

Alla domanda 7, ad esempio, ci si chiede se il servizio pubblico radiotelevisivo deve educare, informare o intrattenere. In effetti, finora la RAI, sulla base del virtuoso modello della BBC, la TV pubblica inglese, si è posta l’obiettivo di sviluppare tutte e tre le funzioni, ma sarà interessante vedere quale sarà quella prevalente.

Si chiede anche ai cittadini cosa ne pensano di un eventuale canale RAI in lingua araba oppure di un canale in lingua inglese che abbia l’obiettivo di promuovere l’identità e la cultura italiana nel mondo.

Si chiede anche se si preferisce che vadano in onda più film italiani oppure stranieri, oppure reality show o documentari relativi al patrimonio culturale e ambientale italiano.

Sul canone RAI il questionario chiede in che modo utilizzare le eventuali risorse in più che si raccoglieranno con il nuovo canone in bolletta. Tra le opzioni c’è: la riduzione della pubblicità, la riduzione dell’importo del canone stesso oppure investire le risorse raccolte per migliorare la qualità dei programmi TV RAI. La quarta opzione prevede una possibile risposta aperta per i cittadini telespettatori che si cimenteranno con il questionario.

Per compilare il questionario si può cliccare qui.

Consultazione servizio pubblico RAI: la parola ai cittadini

Il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli ha avviato la consultazione pubblica dichiarando che:

”Per troppo tempo il tema della riforma del servizio pubblico radio-televisivo è stato monopolio degli addetti ai lavori. L’obiettivo di questa consultazione, invece, è di dare la parola innanzitutto al cittadino che paga il canone, unico vero azionista del servizio pubblico. I risultati ci consentiranno di definire meglio i nuovi doveri del servizio pubblico radio-tv".

Insieme al questionario, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato sul sito le proposte risultato del lavoro di 16 tavoli tecnici convocati il 12 aprile scorso e divisi in 4 macro aree:

  1. Sistema Italia;
  2. Industria creativa;
  3. Digitale;
  4. Società italiana.

Oltre alle associazioni degli autori e produttori della TV, del cinema, della radio e dell’informazione, ai tavoli tecnici sono stati coinvolti i rappresentanti di numerose organizzazioni dei più diversi settori del made in Italy, del turismo, del digitale, dei beni culturali, del terzo settore, della scuola e università, dei consumatori.

A luglio l’Istat analizzerà i risultati raccolti e organizzati in un documento di sintesi della consultazione pubblica che sarà la base per la nuova bozza di Convenzione tra lo Stato e la RAI, che dovrà essere approvata entro il prossimo ottobre.

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