Come investire in P2P lending

Niccolò Ellena

7 Febbraio 2023 - 10:01

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Con il P2P lending i creditori percepiscono un tasso di interesse più elevato rispetto agli asset tradizionali e possono diversificare maggiormente il loro portafoglio aumentando resilienza e ritorni.

Come investire in P2P lending

Il Peer-to-Peer lending, o più comunemente conosciuto come P2P lending, è la tipologia di finanziamento online con cui viene erogato denaro a imprese e privati per la realizzazione di un progetto, a fronte di un interesse e del rimborso del capitale. Il tutto online, senza passare dalle banche.

La mancanza di intermediari e la presenza di costi più bassi rendono il P2P lending un’opportunità di investimento interessante per diversificare il portafoglio e ottenere rendimenti di denaro migliori.

Chi presta ottiene un tasso di interesse più elevato rispetto agli asset tradizionali, e i richiedenti possono ottenere prestiti per realizzare progetti personali o professionali in modo molto più veloce e meno “burocratico”.

Negli ultimi anni il settore del peer to peer lending è cresciuto, e anche in Italia ha ottenuto sempre maggiore considerazione grazie alle piattaforme di lending crowdfunding attive più virtuose.

A differenza di altri investimenti che richiedono competenze economico-finanziarie, grandi capitali e una solida conoscenza dei mercati e delle opportunità, il P2P lending è rivolto anche ai piccoli investitori non professionisti che vogliono raggiungere obiettivi finanziari a lungo termine e contribuire alla crescita del tessuto imprenditoriale in Italia.

Investire in P2P Lending: come fare

Investire in P2P lending è piuttosto semplice e tutto avviene su internet. La prima cosa da fare è scegliere la piattaforma su cui farlo tra quelle attive e autorizzate in Italia, sulla base dei vantaggi offerti e dei progetti che ospita.

A questo punto bisogna registrarsi fornendo i dati personali e bancari per configurare l’account. La procedura di iscrizione richiede pochi minuti e non è vincolante.

Per iniziare a prestare bisogna:

  • Fare un primo versamento sul Conto di Pagamento mediante carta di credito o bonifico da conto corrente;
  • Selezionare l’opportunità di investimento tra i progetti presenti sul sito;
  • Definire l’offerta di finanziamento selezionandone una suggerita dalla piattaforma o impostandone una manuale.

Aziende e privati che richiedono il prestito hanno assegnato un rating e nella loto scheda si trovano dettagli del progetto, obiettivi, informazioni sul capitale richiesto, rimborsi, rate.

Generalmente sui portali di lending crowdfunding c’è la modalità di offerta attiva che consente di reinvestire automaticamente e per intero le rate che vengono restituite mensilmente comprese di quota capitale e quota interessi.

Per costruire un portafoglio diversificato e ridurre al massimo i rischi la piattaforma colloca le somme del prestatore su un ampio numero di richiedenti. Questo consente di assorbire eventuali shock improvvisi dovuti a inadempienze e ritardi di pagamento.

È anche possibile fare investimenti nell’immobiliare con il P2P lending. Scopri come qui: Crowdfunding immobiliare: come investire in Italia

Chi finanzia persone e imprese con il P2P lending può godere di una serie di vantaggi che vanno dalla possibilità di fare un investimento senza necessariamente essere ricchi alla semplicità di aprire i conti online, passando per la trasparenza e la diversificazione e distribuzione del rischio, fino alla rapidità con cui si ricevono gli interessi (già dal mese successivo) e alla possibilità di scegliere se incassare i soldi guadagnati oppure reinvestirli subito su altre richieste.

Investitire in P2P lending: requisiti e consigli

L’investitore privato che vuole investire nel marketplace lending deve essere maggiorenne e in possesso di un codice fiscale italiano. Nel caso di un’azienda, questa deve essere titolare o co-titolare di un conto corrente aperto in un paese dell’area SEPA presso una banca o intermediario abilitato che non svolge professionalmente l’attività di concessione di finanziamenti.

Anche se si tratta di una forma di investimento semplice, innovativa e aperta a tutti, investire in P2P Lending può portare con sé dei rischi. Prima di agire si consiglia quindi di documentarsi molto bene, di investire solo la somma che ci si può permettere, e di non considerarlo né come un mero modo per fare soldi velocemente, né come una vera professione.

Qualsiasi piattaforma si scelga si consiglia di investire sempre in Euro per evitare che il rischio del cambio infici sulle rendite, e anche di scegliere almeno all’inizio offerte di breve durata e debitori con rating più alti.

I soldi prestati, prima della scadenza del finanziamento, possono essere ceduti ad altri prestatori su un mercato secondario, ma solo per i finanziamenti per cui sia scaduta almeno una rata e durante i quali non vi sia stato neanche un ritardo nel pagamento delle rate pattuite.

Costi

Per quanto riguarda i costi da sostenere, l’investitore sappia che dovrà pagare le tasse sugli interessi percepiti, pari al 26% su ritenuta d’imposta, e che c’è una commissione di gestione della piattaforma, tanto più bassa quanto più è alta la quota versata e messa a disposizione dei prestiti.

In caso di ritardo nei pagamenti o insolvenza da parte dei debitori, è la piattaforma di P2P lending a farsi carico delle procedure di recupero crediti. Al prestatore può essere addebitato fino al 50% delle eventuali spese di recupero non rimborsate dal richiedente.

Le piattaforme di P2P lending in Italia

Fare P2P lending in Italia è possibile, esistono infatti sia piattaforme specializzate nell’offrire questo tipo di servizio, sia piattaforme che lo mettono a disposizione insieme ad altri servizi. Tra quelle disponibili in Italia, attualmente ci sono:

  • Soisy,
  • Robocash,
  • Mintos,
  • Nibble Finance,
  • Walliance.
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