Come capire i numeri del coronavirus? La risposta di Davide Croce

Chiara Ridolfi

27/08/2020

20/04/2021 - 10:44

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Come leggere numeri della diffusione del Covid? La risposta di Davide Croce, Direttore del Centro sull’Economia e il Management in Sanità e nel Sociale presso la Liuc Business School.

Come capire i numeri del coronavirus? A cosa si deve dare maggiore attenzione? Quali sono i dati a cui si deve guardare? La risposta arriva da Davide Croce, Direttore del Centro sull’Economia e il Management in Sanità e nel Sociale presso la Liuc Business School, che nel corso di un’intervista esclusiva a Money.it spiega quali sono i fattori da tenere ben presente.

Croce, attualmente Direttore del 118 in Sicilia oltre che del Centro sull’Economia e il Management in Sanità e nel Sociale presso la Liuc, ha spiegato a cosa fare attenzione e soprattutto in che modo interpretare i dati che ogni giorno vengono diffusi sulla pandemia. Comprendere bene i numeri del Covid in Italia permette infatti di avere una visione più chiara su quali siano i comportamenti corretti da assumere per proteggere se stessi e i propri familiari.

Quali sono i numeri per capire la pandemia? La risposta di Davide Croce

Prima di tutto per capire bene i dati si deve tenere presente, spiega Croce, che il numero assoluto di nuovi positivi dipende dal numero di tamponi che sono stati effettuati durante la giornata. Mediamente in Italia si effettuano 80mila tamponi ogni 24 ore, un numero che secondo Croce è ancora relativamente basso, considerando che siamo di fronte ad una pandemia che esiste in tutto il nostro Paese.
Davide Croce spiega che, essendo Direttore del 118 della Sicilia, si rende conto in modo chiaro di cosa stia avvenendo sul campo e soprattutto di quali siano i comportamenti sbagliati delle persone in questo periodo.

Altro elemento che si deve tenere a mente, nel momento in cui si leggono i dati del bollettino delle 18:00, è che se in Italia si ha un’aspettativa di vita di poco più di 80 anni, la mortalità corrisponde ad uno 0,8% sulla popolazione. I pochi morti che si stanno riscontrando in questo momento per Covid sono però da aggiungere alle persone che muoiono in Italia ogni giorno per altre patologie, malattie o per fine vita. Facendo un esempio Croce spiega che in Lombardia ogni giorno mediamente muoiono 300 persone per cause differenti dal Covid.

Davide Croce spiega quindi che è assolutamente sbagliata l’idea che si sta diffondendo secondo la quale, essendo bassi i numeri della mortalità, le persone si sentano sicure ad adottare comportamenti errati, come ad esempio il non uso della mascherina.
«Questo è assolutamente da evitare» afferma Croce, dato che il virus continua quindi a girare. In termini assoluti il dato è basso, se confrontato con la popolazione, ma si è visto come in pochissimo tempo, «essendo una progressione geometrica e non lineare» spiega, può risultare un problema sanitario estremamente importante.

Il dato dei nuovi positivi quindi, in base a quanto spiega Davide Croce nell’intervista, andrebbe comunicato, ma si dovrebbero effettuare anche delle precisazioni. Si dovrebbe infatti dire che se non si terranno i numeri bassi il rischio è che il virus riprenda a circolare nella popolazione in modo molto veloce, dal momento che il coronavirus si caratterizza per la facilità di trasmissione.
Ciò su cui più si dovrebbe fare leva e informare le persone è anche che, se si hanno altre malattie, di cui magari si ignora l’esistenza, le complicanze sono molto rapide e soprattutto gravi.

Siamo ancora in questa fase in cui la popolazione non ha capito che non è solo il problema di pochi numeri, il problema è che rapidamente questi numeri possono crescere in maniera esponenziale.

Croce spiega quindi che i dati che vengono ogni giorno diffusi dovrebbero essere spiegati anche in percentuale ai tamponi effettuati. Altro elemento che dovrebbe essere chiaro si deve convivere con il virus e quindi è necessario proteggere l’altra parte della popolazione e quindi è necessario proteggere se stessi pensando ai propri cari, ai propri nonni e ai bambini.

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