Come cambierà la scuola nel 2023

Luna Luciano

31 Dicembre 2022 - 23:30

condividi

Il 2023 porterà con sé delle novità per la Scuola. Tra bandi di concorso, la nuova figura del docente tutor e lo stipendio ecco cosa cambierà con l’anno nuovo.

Come cambierà la scuola nel 2023

L’anno nuovo sarà portatore di novità in campo scolastico. Con il 2023 la scuola infatti sarà teatro di molti cambiamenti, che renderanno questo anno ricco di appuntamenti che riguarderanno il personale scolastico, dirigenti e studenti.

A partire dai bandi di concorso, gli stipendi e l’inserimento di una nuova figura professionale, quella del docente tutor che si occuperà dell’orientamento scolastico per gli studenti. Non solo.

Il nuovo anno porterà per gli studenti un nuova - o meglio vecchia - modalità per sostenere gli esami di maturità. Essendo un anno denso di novità è bene anticipare i tempi conoscendo le più importanti riforme che il 2023 porterà per la scuola. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Scuola, aumentano gli stipendi

A novembre si è concluso il rinnovo contrattuale del comparto scuola e a essere interessati saranno oltre 1milione e 200 mila dipendenti pubblici del comparto Istruzione e Ricerca, di cui 850mila insegnanti. Lo stipendio del personale scolastico aumenterà di 126 euro, un aumento che è stato ottenuto grazie all’utilizzo di 300 milioni della valorizzazione del docente sbloccati quando a Viale Trastevere c’era ancora l’ex ministro Patrizio Bianchi. Un tesoretto che per fortuna è stato preservato, in quanto il ministro Valditara aveva deciso di congelare quei fondi, in attesa di capire se nella legge di Bilancio potessero esserci nuove risorse. Risorse che non sono state introdotte nella Manovra.

Nasce la figura del Docente Tutor

All’interno della scuola sarà introdotta la figura del docente tutor. Ogni istituzione scolastica e formativa dovrà quindi individuare dei docenti di classe delle Scuole secondarie di I e II grado che ricopriranno il ruolo di tutor, punto di riferimento, per un gruppo di studenti. I docenti dovranno:

  • aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale;
  • costituirsi “consigliere” delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali.

Riforma sostegno

Ancora non si conoscono i dettagli del progetto del ministro dell’Istruzione e del Merito per riformare il sostegno. Stando al Ministero un sostegno di qualità fornito agli studenti si misura realmente su come vengano “incluse le persone con disabilità”.

Secondo il Ministro sono tre i problemi su cui intervenire:

  • la discontinuità del rapporto tra alunno e insegnante di sostegno, a causa dei troppi cambi di insegnante che avvengono durante il ciclo scolastico,
  • l’insufficienza numerica dei docenti di sostegno:
  • la disomogenea e scarsa formazione specializzata.

Inoltre, grazie ai fondi previsti per l’edilizia scolastica, il Ministero ha garantito che provvederà alla rimozione di tutte le barriere architettoniche nelle scuole italiane.

I nuovi concorsi

Se il 2022 è stato un anno ricco di concorsi, il 2023 non vedrà lo stesso numero di concorsi, ma di certo non mancheranno alcuni bandi. Uno dei più attesi sicuramente è quello per diventare dirigente scolastico: il Ministero dell’Istruzione ha predisposto il regolamento che disciplinerà il concorso per diventare dirigenti scolastici. Che vedrà ima prova pre-selettiva, una prova scritta e una orale.

Formazione per i nuovi docenti

Cambia anche il percorso per diventare insegnanti con i nuovi concorsi. Per poter insegnare infatti i nuovi docenti dovranno aver portato a termine:

  • un percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA.
  • un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale
  • un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva

Maturità 2023

Con il 2023 torneranno anche le vecchie modalità di maturità pre-covid. L’esame sarà costituito da due prove scritte e l’esame orale. La valutazione finale, secondo normativa vigente, si definirà con il riparto dei 100 punti a disposizione della commissione, come segue:

  • credito scolastico massimo 40 punti;
  • primo scritto massimo 20 punti;
  • secondo scritto massimo 20 punti;
  • colloquio massimo 20 punti.

Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di 60. Inoltre cambierà anche la formazione della commissione docenti, ritornando a quella originaria: 3 commissari interni, 3 esterni e il/la presidente di commissione.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO