Come attrarre investimenti in Europa?

Valentina Pennacchio

17 Dicembre 2012 - 11:28

Come attrarre investimenti in Europa?

Secondo un rapporto del McKinsey Global Institute la prossima sfida dell’Europa è: attrarre investimenti. La contrazione di questi ultimi non è annoverata tra le cause della crisi finanziaria, ma tra il 2007 e il 2011 c’è stato un calo importante: venti volte superiore a quello registrato per i consumi privati (circa 354 miliardi di euro) e quattro alla contrazione del PIL. I principali “responsabili”? Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Irlanda.

Il parere del McKinsey Global Institute

Secondo il McKinsey Global Institute gli investimenti privati sono stati la componente più colpita del PIL, ma anche quella di vitale importanza per la ripresa. Anche a fronte di una domanda debole e incerta, gli investitori sarebbero disposti ad iniziare a spendere e investire se i governi adottassero misure coraggiose per rimuovere gli ostacoli di oggi, che hanno condotto alla contrazione suddetta.

In passato i consumi privati sono stati la forza trainante dietro la maggior parte dei recuperi economici. Tuttavia, gli alti tassi di disoccupazione e di debito hanno ridotto il potere d’acquisto, rendendo i consumatori più cauti.

I governi europei dovrebbero riuscire a sbloccare gli investimenti privati a breve termine per contribuire a una crescita sempre più anemica e ispirare fiducia a quelle imprese che hanno esitato a lanciare i propri piani di investimento, lasciati in sospeso. Secondo l’analisi, il più grande potenziale di investimento per le imprese private si trova nei settori ad alta intensità di capitale, come l’energia e i trasporti. Cosa potrebbero fare i governi?

  • dare la priorità a quei settori più funzionali a sostenere la crescita del PIL;
  • identificare le barriere nei suddetti settori;
  • fare un’analisi accurata del rapporto costi/benefici;
  • costruire competenze necessarie per attuare in modo efficace queste politiche.

E le imprese?

  • le aziende hanno bisogno di esaminare il proprio approccio agli investimenti, scegliendo un punto di vista più granulare sulle opportunità di mercato (per esempio focalizzando l’attenzione sui “micromarkets”, a livello della città piuttosto che del Paese);
  • progettare una fase di cambiamento nella produttività del capitale;
  • garantire che l’amara esperienza degli ultimi anni non ostacoli opportunità potenzialmente interessanti, creando un pregiudizio contro il rischio.

(fonte McKinsey Global Institute)

Quanto hanno contribuito gli Stati?

I Paesi che hanno facilitato un vuoto a livello di investimenti sono stati soprattutto: Italia, Spagna, Regno Unito.

PaesePercentuale
Spagna 21%
Regno Unito 20
Italia 15%

I settori più colpiti sono stati:

  • costruzioni;
  • immobiliare;
  • manifatturiero.

Una possibile soluzione

Il ministro Corrado Passera ha messo in evidenza gli aspetti su cui puntare per la ripresa degli investimenti:

  • aumentare la competitività delle imprese europee e renderle più “internazionali”, nonché “capaci di operare in una gamma di settori ancora più ampia”;
  • nascita di un’Entrepreneurship Union (unione imprenditoriale europea), un nucleo di meritocratiche “Nazioni di Startup”.

Questa imprenditorialità è sostenuta anche dalla Global entrepreneurship week (Gew), che organizza diversi eventi e progetti, a livello globale, che già 80 mila imprenditori hanno trasformato in 7.500 startup. La Gew si impegna ad accrescere il numero di startup per sostenere reddito e occupazione attraverso un’intensa mediazione tra:

  • policy maker;
  • imprenditori;
  • investitori.

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