Cos’è il codice ATECO e a cosa serve? Vediamo tutto quello che una partita IVA deve sapere al momento dell’apertura di un’attività economica.
Che cos’è il codice ATECO? A cosa serve e perché è così importante? Innanzitutto, il termine ATECO deriva da una crasi di due parole: attività economica. Si tratta di una combinazione di lettere e numeri che identificano, per l’appunto, un’attività economica.
Dal 1° gennaio 2008 è entrata in vigore la nuova classificazione ATECO 2007, approvata dall’ISTAT, l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri Enti, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate. L’ultima classificazione delle attività si basa quindi sui codici ATECO 2007, e viene usata per fini statistici, fiscali e contributivi.
Negli ultimi due anni, con l’arrivo (e la persistenza) della pandemia di COVID-19, il Governo ha spesso elargito sostegni economici alle attività commerciali sotto forma di contributi a fondo perduto. I beneficiari, spesso, sono stati individuati proprio sulla base dell’appartenenza a un determinato codice ATECO.
Codice Ateco: che cos’è e a cosa serve?
Cos’è il codice ATECO e come si legge
Il codice ATECO è una combinazione alfanumerica che identifica un’attività economica. In particolare:
- le lettere precisano il macro-settore economico;
- i numeri, da due fino a sei cifre (in base al grado di dettaglio), rappresentano le specifiche articolazioni e sottocategorie dei settori stessi.
Il codice ATECO quindi consente di classificare le imprese e anche le attività svolte dai contribuenti titolari di partita IVA che lavorano in modo autonomo.
Com’è fatto un codice ATECO
Il codice ATECO, quindi, identifica le attività economiche. Tecnicamente la classificazione si articola in cinque livelli, comprendenti, rispettivamente, le voci identificate da un codice:
- alfabetico (sezioni);
- numerico a due cifre (divisioni);
- numerico a tre cifre (gruppi);
- numerico a quattro cifre (classi);
- numerico a cinque cifre (categorie);
- numerico a sei cifre (sotto categorie).
La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, punto 6, comprendente 1.226 sotto categorie.
La struttura gerarchica serve per guidare la scelta del contribuente che, per approssimazioni successive, partendo dalle sezioni arriverà a classificarsi nella specifica sotto categoria che meglio descrive la sua attività.
La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli Paesi per meglio cogliere le specificità nazionali.
A cosa serve?
Il codice ATECO ha due funzioni importanti:
- consentire la corretta classificazione di un’attività economica al momento di apertura della partita Iva;
- l’individuazione della macrocategoria di rischio dell’attività economica: l’ambito è quello della sicurezza sul lavoro (rischio basso, medio, alto).
L’INAIL, nelle linee guida redatte nel 2011, ha infatti associato a ciascun codice ATECO una fascia di rischio specifica per ciascuna attività economica.
La corretta individuazione del rischio aziendale è molto importante, perché da essa dipendono le misure di sicurezza che devono essere adottate nei locali di lavoro e le misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, così come la specifica formazione degli stessi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Codice ATECO e apertura della partita IVA
Il codice ATECO è necessario per aprire una nuova partita IVA: bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate il tipo di attività che si intende svolgere, sulla base della classificazione ATECO 2007.
La comunicazione all’Amministrazione finanziaria è fondamentale per la corretta classificazione ai fini fiscali, contributivi e statistici.
Il contribuente deve anche rivolgersi a un commercialista per ottenere la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), che verrà fatta sempre tenendo in considerazione l’attività economica svolta e, quindi, il suo codice Ateco.
In seguito, ogni variazione dell’attività economica va comunicata all’Agenzia delle Entrate, insieme a un nuovo codice Ateco.
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