Cos’è la Coalescence Innovation, il nuovo paradigma dell’innovazione

Seedble

9 Giugno 2021 - 06:09

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Cos’è la Coalescence Innovation, frutto della convergenza tra i paradigmi dell’Open Innovation e della Social Innovation, che promette di potenziare gli impatti sociali positivi sulla comunità.

Cos’è la Coalescence Innovation, il nuovo paradigma dell’innovazione

Il mondo post-pandemia ha bisogno di innovazione, e, nello specifico, di quel tipo di innovazione in grado di innescare impatti sociali positivi sulla comunità. Dalla convergenza tra i paradigmi dell’Open Innovation e della Social Innovation, nasce la Coalescence Innovation.
Ma cos’è e, soprattutto, perché è importante per un’impresa conoscerne le caratteristiche?

Dalla diffusione della pandemia poi, “innovazione” è diventata una buzzword che rimbalza tra webinar, post e articoli che richiamano l’attenzione sull’impellente necessità di intraprendere a tutti i livelli percorsi evolutivi che evitino che in futuro ci ritroviamo nella stessa situazione in cui ci ha trovato il virus: spiazzati e impreparati. Il “problema” dell’innovazione (se così vogliamo definirlo) è che il suo ritmo è incredibilmente elevato e troppo spesso persone e organizzazioni non possiedono gli strumenti necessari a starvi al passo.

Quel che è certo è che oggi innovare non è più solo un mezzo per creare nuovi mercati e distanziare i competitor, ma un approccio indispensabile per dissipare l’incertezza del futuro e dei nuovi trend che ci aspettano.

Di certo, l’innovazione non è più relegabile esclusivamente a un ambito di business e, anzi, questo periodo storico ci ha manifestato proprio la necessità di armonizzare più tipi di innovazione per riuscire ad affrontare le sempre più complesse e interconnesse sfide sociali del nostro pianeta.

Coalescence Innovation nasce dalla convergenza di Open e Social Innovation

Nel «Green Paper on Innovation» del 1995, la Commissione Europea aveva già parlato di convergenza tra più tipi di innovazione allo scopo di dare sostegno all’obiettivo dello sviluppo di un futuro sostenibile.

Tra le tipologie di innovazione, l’Open Innovation ha senz’altro marcato un importante passo avanti nella concezione universale dei processi innovativi, rendendo comunemente accetto il fatto che secretare idee, progetti e stimoli non è (sempre) una fonte di vantaggio competitivo, ma può anzi minare le basi stesse del processo innovativo. Tuttavia, l’innovazione aperta è tipicamente un approccio market-oriented, mirante principalmente a garantire alle aziende un ritorno economico e un vantaggio competitivo.

Ad oggi, data la complicata situazione in cui si trova l’intero Pianeta, bisogna riconoscere che l’innovazione non può e non deve essere solo un meccanismo economico o un processo tecnico, ma deve prevedere e produrre anche un impatto sociale. Il richiamo all’impatto sociale dell’innovazione caratterizza un altro paradigma, quello della Social Innovation, che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di persone e comunità.

Se il metodo dell’Open Innovation incontrasse quello della Social Innovation, quello che ne verrebbe fuori sarebbe allora un paradigma che si basa su dinamiche di apertura e contaminazione per innescare un processo innovativo all’insegna dell’impatto sociale positivo. Proprio questa convergenza tra Social Innovation e Open Innovation definisce il nuovo paradigma della Coalescence Innovation.

La “coalescence innovation” si identifica come un approccio all’innovazione che esalta l’aggregazione e la collaborazione tra change agent stimolando la generazione di opportunità non raggiungibili singolarmente, con la conseguente attivazione incrementale di impatti positivi sui contesti sociali al fine di creare ecosistemi virtuosi.

Cos’è la Coalescence Innovation e come funziona

La Coalescence Innovation si fonda su tre elementi chiave che si riferiscono ai soggetti coinvolti, alle modalità di attuazione e alle finalità di esecuzione del processo innovativo.

1) Change Agent
Un change agent è una singola persona o un’organizzazione in grado di agire come catalizzatrice del cambiamento, stimolando l’innovazione e ispirando altri attori. I change agent si distinguono per una spiccata capacità di analisi del contesto e per il fatto di riuscire a carpire quelle connessioni e conseguenze non di immediata comprensione (si parla di Second Order Effect).

2) Impatti incrementali
Obiettivo dei change agent è attivare l’innovazione incrementale, ovvero un effetto domino che espande il nucleo principale dell’innovazione generando impatti positivi incrementali. Di fatto, si tratta di un’innovazione progressiva e duratura, idonea a generare continuativamente nuove opportunità e impatti positivi.

3) Ecosistemi
L’ecosistema virtuoso è il vero e proprio risultato della Coalescence Innovation. Un ecosistema è sempre il frutto di un processo evolutivo che soddisfa i bisogni sociali e crea innovazioni incrementali attraverso la collaborazione e la contaminazione tra agenti del cambiamento.

In particolare, si identificano tre stadi di evoluzione di un ecosistema innovativo:

  • Ecosistema iniziale - È lo stadio più primordiale in cui i change agent si aggregano spesso grazie all’intervento di un player di grandi dimensioni (corporate o istituzioni) che guida la formazione dell’ecosistema, ma che necessita dell’agilità di innovatori di dimensioni inferiori (startup, tech company, community di innovatori), nonché dell’interazione con gli stessi.
  • Ecosistema avanzato - È il secondo stadio di sviluppo dell’ecosistema in cui le prime collisioni e collaborazioni tra gli attori ivi presenti generano innovazioni incrementali e attraggono altri change agent. In questa fase si iniziano a riscontrare i primi risultati significativi dal punto di vista sociale.
  • Ecosistema evoluto - È il livello più completo di ecosistema, in cui l’interazione tra change agent ha permesso di generare cambiamenti su più contesti sociali. A questo punto, l’ecosistema non è più localizzato in una specifica area geografica, ma opera in maniera diffusa, eventualmente integrando altri ecosistemi in via di sviluppo e contaminazione.

Da questa disamina del paradigma emerge come change agent, impatti incrementali ed ecosistemi siano pilastri di un paradigma che si propone come un approccio sistemico all’innovazione e che ha l’obiettivo di far convergere le numerose iniziative di innovazione, spesso frammentate, verso un unico obiettivo: costruire un futuro migliore.

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