Clinton si ritira: elezioni rimandate? Ecco gli scenari possibili

Sara Catalini

16 Settembre 2016 - 08:34

Hillary Clinton potrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Elezioni posticipate o altri scenari possibili? Vediamo cosa potremmo aspettarci.

Clinton si ritira: elezioni rimandate? Ecco gli scenari possibili

Hillary Clinton e il suo destino politico sembrano appesi ad un filo nelle ultime battute che precedono le elezioni presidenziali americane.

I dubbi sul suo stato di salute pongono interrogativi perentori: cosa potrebbe accadere se la Clinton si ritirasse? Questa eventualità non è da scartare.

Lungi dall’alimentare fantasiose teorie complottiste su sosia, avvelenamenti e presunte malattie incurabili, bisogna candidamente ammettere che il tumulto esploso attorno alla polmonite della democratica è giustificato, almeno nelle sue manifestazioni più analitiche e meno balorde.

È legittimo chiedersi che scenari possibili si aprirebbero nel caso di rinuncia della ex first lady o anche del suo rivale per questioni del tutto differenti o similari.

E seppure la cartella clinica di Hillary Clinton non dovesse presentare anomalie, è sempre lecito proporre chiavi di lettura nuove su un argomento che ha raggiunto la saturazione sulla stampa.

La stessa stampa americana tra le cui fila campeggiano ben 50 giornali - per citarne due Wired e Rolling Stones - che si sono ufficialmente schierati a favore della sua elezione.

Aspettare il meglio e prepararsi al peggio: ecco la regola, parafrasando Fernando Pessoa, se poi di meglio si può realmente discutere date le tinte chiaro scure di queste elezioni USA, in cui i candidati sembrano fare una gran fatica.

Ci sarebbe tempo di scegliere un nuovo candidato democratico per sostituirla? E questi godrebbe dello stesso risalto e popolarità presso gli elettori? Se così non fosse, la strada da battere potrebbe essere quella di posticipare le elezioni a dopo il famigerato 8 novembre.

Molti si chiederanno come funziona la macchina dello zio Sam in questi casi, dato che se così accadesse ci troveremmo di fronte ad un unicum nello storico del panorama politico elettorale americano.

Non ci sarebbero precedenti, ma le linee guida esistono per essere seguite, quindi in questo caso cerchiamo di capire cosa potrebbe accadere e quali misure verrebbero adottate.

Clinton si ritira: elezioni rimandate? Ecco le soluzioni

Gli analisti politici fanno fatica ad orizzontarsi in caso di ritiro della Clinton, dato che si tratterebbe di un territorio inesplorato.

Di regola bisognerebbe fare riferimento all’art. 2 comma 7 dello statuto del Comitato Nazionale Democratico.

Ci sarebbe una riunione d’emergenza per individuare a maggioranza un nuovo candidato.

Non verrebbero dunque rimandate le elezioni, ma si cercherebbe il nuovo papabile inquilino della Casa Bianca tra nomi noti.

Bernie Sanders potrebbe essere la prima scelta dati i risultati ottenuti alle primarie, ma nonostante abbia combattuto con le unghie e con i denti per la nomina, il Partito Democratico non sarebbe favorevole alla sua candidatura.

Tim Kaine è invece una scelta più probabile, il compagno di corsa di Hillary Clinton è solido, carismatico e vicino ai burocrati di partito.

Ma lui abbastanza non è abbastanza noto per battere Trump. Generalmente i candidati alla vice presidenza come Kaine sono scelti in quanto "uomini in grigio", ovvero personaggi da backstage che tengono le fila dello scenario politico, ma non trionfano in quanto a presa sugli elettori, e lui non fa eccezione.

Joe Biden, considerato il candidato più adatto a sostituire Clinton, è sicuramente stimato e conosciuto, potrebbe dunque rappresentare una minaccia per il magnate repubblicano.

Ma è senza dubbio una mina vagante come Barack Obama ha avuto modo di scoprire diverse volte, e la sua età di 73 anni potrebbe destare non poche preoccupazioni.

Una successione liscia a porte chiuse è altamente improbabile. L’America è in uno stato d’animo irritabile ed entrambe le parti devono riflettere sul fatto che una lotta Kaine-Biden-Sanders potrebbe riaprire le ferite della stagione delle primarie, con conseguenze disastrose.

I Democratici dovrebbero pregare per una pronta guarigione di Hillary Clinton.

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