Classifica libertà di stampa, l’Italia crolla al 58° posto: peggio di Gambia e Moldavia

Alessandro Cipolla

04/05/2022

Il rapporto 2022 sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier è impietoso per l’Italia: il nostro Paese è al 58° posto, diciassette posizioni in meno rispetto allo scorso anno.

Classifica libertà di stampa, l’Italia crolla al 58° posto: peggio di Gambia e Moldavia

Qual è lo stato di salute dell’informazione in Italia? Stando al World Press Freedom Index 2022, l’annuale rapporto sulla libertà di stampa di Reporter sans frontier, il nostro Paese non sembrerebbe passarsela molto bene.

La classifica 2022 sulla libertà di stampa stilata da Rsf non lascia troppo spazio alle interpretazioni: l’Italia si trova al 58° posto di questa speciale graduatoria, perdendo ben diciassette posizioni rispetto al rapporto dello scorso anno.

Giusto per rendere l’idea, siamo appena dietro a Romania e Macedonia del Nord e di poco sopra a Niger, Ghana e Kosovo. Se poi prendiamo in considerazione l’Unione europea, peggio di noi sono messi solo Ungheria, Polonia, Cipro, Bulgaria, Grecia e Malta.

Ai primi posti di questa classifica sulla libertà di stampa troviamo invece tutti Paesi nordici: sul podio in rigoroso ordine ci sono Norvegia, Danimarca e Svezia, con Estonia e Finlandia a completare la top 5.

Libertà di stampa: male l’Italia

Il World Press Freedom Index è una classifica annuale in cui viene valutata la situazione dei vari Paesi, esclusi quelli più piccoli, relativa alla libertà di stampa focalizzandosi soprattutto sulle pressioni e gli attacchi diretti ricevuti dai media.

Alla base del dossier c’è un questionario che è stato inviato alle organizzazioni partner di Reporter sans frontier, oltre che ai suoi 150 corrispondenti in tutto il mondo e a diversi giornalisti, giuristi e attivisti per i diritti umani.

Alla base della valutazione ci sono cinque criteri: contesto politico, quadro normativo, contesto economico, contesto socioculturale e sicurezza. Per ogni voce è stato dato un punteggio che va da 0 a 100.

L’Italia con un punteggio medio di 68.16 di si trova nella fascia “soddisfacente”. Rispetto allo scorso anno c’è stato un netto peggioramento visto che il nostro Paese aveva raggiunto un punteggio di 76.61.

A incidere probabilmente è stata la pandemia ma anche il mutato scenario politico, con la nascita del governo Draghi che vede la quasi totalità dei principali partiti, eccezion fatta per Fratelli d’Italia, far parte della maggioranza.

I peggiori punteggi per l’Italia infatti sono arrivati per quanto riguarda gli indicatori politici ed economici. Nel rapporto specifico sul Bel Paese si fa riferimento anche alle minacce da parte delle organizzazioni mafiose e a una diffusa autocensura da parte dei giornalisti.

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