Nel periodo ottobre-dicembre il Pil cinese ha toccato il +8,9%, il livello più basso degli ultimi 10 trimestri. Per la prima volta dal 2009, il Pil cinese scende sotto il 9%.
Nonostante l’abbassamento relativo, il livello del +8,9% ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un 8,7%.
La Cina non è certo esente dalla crisi, che colpisce, però, soprattutto il settore commerciale con un calo della domanda di beni e il conseguente abbassamento del livello di esportazioni.
La crescita del Pil sopra le aspettative ha prodotto una salita dei mercati azionari asiatici: il miglior indice è il Shangai Composite, seguito dall’Hang SEng di Hong Kong. L’indice Nikkey di Tokio torna oltre la media mobile a 25 giorni.
Secondo le dichiarazioni di Hua Zhongwei, analista di Huachuang Securities, a Reuters il rallentamento della crescita economica cinese è contenuto e la situazione generale del paese è stabile.
L’analista ha anche fatto notare come la domanda per macchinari e apparecchiature pesanti è ripresa, segnale molto buono per l’economia. Alcuni analisti ritengono però che il dato non sia ancora sufficienti a sostenere che possa esserci un cambio nella politica monetaria seguita dalle autorità di Pechino l’anno scorso.
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