Chi è Malika Chalhy e quanto ha guadagnato dalla raccolta fondi

Giorgia Bonamoneta

01/07/2021

01/07/2021 - 22:26

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Malika Chalhhy, la giovane cacciata di casa perché lesbica, è finita al centro della polemica. Le viene criticato l’uso non etico dei soldi raccolti per lei. Ma di quanti soldi stiamo parlando?

Chi è Malika Chalhy e quanto ha guadagnato dalla raccolta fondi

La polemica sul caso di Malika non sembra volersi calmare. La ragazza di 22 anni, cacciata di casa perché lesbica, avrebbe speso i soldi della raccolta fondi a lei destinati per comprarsi una macchina. Le aspre critiche a lei rivolte sono da mettere in relazione al tipo di macchina che ha acquistato: una Mercedes. Ma quello che ha fatto storcere di più il naso a chi aveva donato è l’insieme di bugie che Malika Chalhy avrebbe inventato per nascondere l’acquisto.

La vicenda è emersa grazie alla pubblicazione di una foto di Malika al volante della sua nuova macchina (una Mercedes usata da 17 mila euro) che lei ha subito dichiarato essere della sua fidanzata. Paura di essere giudicata? Malika, intervistata dalla redazione che ha fatto conoscere il suo caso all’Italia, ha voluto spiegare che il suo era solo uno sfizio e che ha capito di aver sbagliato ad acquistare in questo momento una macchina.

La polemica si è in seguito spostata verso l’uso che Malika ha scelto di fare dei 140 euro raccolti per lei. Infatti sembra che non li abbia usati per fare donazioni o iscriversi all’università come aveva promesso. Fanpage scrive di aver visionato le ricevute di alcuni bonifici fatti da Malika per alcune associazioni, ma datati oggi, 1° luglio 2021. La raccolta fondi però aveva come scopo quello di far ripartire la vita di Malika Chalhy e la giovane li ha usati per prendere una casa, un cane e una macchina, invece di fare beneficenza (dice di averne usati 14 mila a questo scopo) o fare attivismo.

La storia di Malika Chalhy, cacciata di casa perché lesbica

Malika Chalhy ha appena 22 anni quando viene cacciata di casa perché lesbica. Il suo orientamento sessuale è stato considerato un valido motivo per non farla rientrare in casa neanche per riprendere i propri oggetti personali. Il dibattito sul Ddl Zan è stato come un amplificatore per la vicenda vissuta da Malika e il servizio di Fanpage è diventato subito virale.

La sua storia è stata infatti raccontata la prima volta proprio da Fanpage. Raggiunta a Castelfiorito, in provincia di Firenze, dove viveva con la famiglia fino al coming-out, Malika ha raccontato e fatto ascoltare le minacce della famiglia nei suoi confronti. Immediatamente il pubblico si è mosso per aiutare la giovane e, grazie a una raccolta fondi, sono stati trovati nel giro di pochi giorni 20 mila euro. In totale la raccolta ha raggiunto quota 140 mila euro, che sarebbero dovuti essere spesi per supportare le spese processuali e aiutare Malika a rifarsi una vita.

Il modo in cui Malika Chalhy sta usando i 140 mila euro è un nostro problema?

Appare chiaro, senza girarci troppo intorno, che l’uso dei soldi fatto da Chalhy non sia piaciuto prima di tutto ai suoi benefattori. Persone che, come qualcuno ha scritto, la Mercedes non ce l’hanno e il loro gesto è stato dettato dalla volontà di aiutare la giovane a superare il difficile momento e non a fare la bella vita.

Già in passato, alla prima spesa di Malika, il pubblico online aveva reagito storcendo il naso. Infatti la prima scelta di Malika è stata quella di traslocare a Milano, città costosa e di acquistare un cane dal valore di 2.500 euro. In molti hanno fatto notare che avrebbe potuto, se veramente il suo sogno era quello di avere un cucciolo, dedicare un po’ d’amore a un cane costretto in canile.

Ora si è tornato però a discutere sull’uso che Malika Chalhy sta facendo dei suoi soldi, perché dopotutto sono suoi. In particolare la spesa per la Mercedes, che dice di aver acquistato usata, dal valore di 17 mila euro, ma per la quale non ha mostrato una fattura, come fa notare Fanpage.

Come Malika Chalhy usa i soldi che le sono stati donati non dovrebbe essere un affare di Stato, ma c’è chi fa notare come il comportamento della giovane rischia di gettare una cattiva luce su campagne di raccolta fondi dallo scopo nobile. Lo ricorda Cathy La Torre:

[...]applico criteri severi quando dono del denaro e mi informo che siano raccolti per obiettivi specifici. Leggo bene la petizione e [...] cosa più importante chiedo se vi sarà uno strumento di rendicontazione di quel denaro donato.

Malika ha rilasciato un’intervista dove spiega di essere stata molto ingenua e che si è ritrovata improvvisamente in un mondo mediatico difficile da gestire. Si scusa per aver deluso la sua nuova famiglia di benefattori e spera che l’acquisto di una macchina non rovini il lavoro che sta facendo per i ragazzi e le ragazze che si trovano nella sua stessa situazione. In totale afferma di aver usato 55 mila euro, dei 140 mila, per sé stessa e 14 mila euro per fare beneficenza.

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