Chi è e quanto guadagna Beatrice Venezi, direttore d’orchestra contestata alla Fenice

Money.it Guide

30 Settembre 2025 - 15:40

La biografia, i guadagni e il curriculum di Beatrice Venezi, direttore d’orchestra considerata vicina a Giorgia Meloni e sotto polemica per l’incarico al Teatro della Fenice.

Chi è e quanto guadagna Beatrice Venezi, direttore d’orchestra contestata alla Fenice

Beatrice Venezi è tornata sotto i riflettori per la sua recente nomina a direttrice musicale della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, incarico che inizierà ufficialmente nell’ottobre 2026 e si protrarrà fino al marzo 2030. La decisione, approvata all’unanimità dal consiglio di indirizzo della Fenice e sostenuta dalle istituzioni locali, ha però scatenato immediatamente polemiche. Orchestra e coro del teatro hanno infatti contestato la scelta, giudicandola imposta dall’alto e priva della necessaria trasparenza.

La vicenda si intreccia con un altro fronte già acceso lo scorso anno: quello legato al ruolo di Venezi come consigliera per la musica al Ministero della Cultura, incarico ricevuto nel 2022 dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Maria Rosaria Boccia, alzando il polverone, disse che la direttrice avrebbe ricevuto (anzi, riceve ancora) un compenso annuo di circa 30mila euro per questo lavoro, pur senza che risultino documenti concreti a dimostrare un’attività di consulenza effettiva. La risposta di Venezi non si fece attendere, con tanto di annuncio di azioni legali a tutela della propria reputazione.

Tra riconoscimenti, critiche e nuovi incarichi, la sua figura, quindi, divide: da un lato chi la considera una giovane e brillante protagonista della scena musicale internazionale, dall’altro chi la percepisce come una «favorita» politica. Ma, spesso, le due argomentazioni sono difficili da scindere. Proviamo, allora, a ripercorrere la biografia, il curriculum e ad approfondire la questione dei compensi, ufficiali e presunti, di Beatrice Venezi.

Chi è Beatrice Venezi? La biografia del «direttore»

Beatrice Venezi, nata a Lucca il 5 marzo 1990, è tra le più giovani direttrici d’orchestra donne in Europa, anche se lei stessa preferisce farsi chiamare “direttore”. La musica l’ha accompagnata fin da bambina, prima con lo studio del pianoforte, poi con la composizione e infine con la direzione d’orchestra. Il suo percorso di studi è precoce: dopo la maturità artistico-musicale conseguita nel 2009 al liceo “Passaglia” di Lucca, l’anno successivo ottiene il diploma di pianoforte all’Istituto R. Franci di Siena con il maestro Norberto Capelli. Nel 2015 si laurea in Direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, conquistando il massimo dei voti e dimostrando una determinazione fuori dal comune.

La sua vita privata rimane in gran parte riservata, ma in un’intervista Venezi ha rivelato di avere una relazione con un economista argentino, che vive in Europa e la raggiunge quando possibile durante le sue tournée.

Oltre alla musica, c’è anche un lato legato alla politica e all’impegno culturale. Venezi non ha mai nascosto la sua vicinanza alla destra italiana e a Giorgia Meloni, tanto da dichiarare in un’intervista a La Stampa nel 2023 che questa destra rappresenta i suoi valori e che vede nelle politiche del governo la possibilità di trasformare l’Italia. Non sorprende, quindi, che la sua immagine pubblica sia diventata oggetto di discussione non solo in ambito musicale ma anche politico.

Al di là delle polemiche, la sua biografia è quella di una giovane donna che ha saputo costruirsi un profilo di prestigio nazionale e anche in parte internazionale, riconosciuto anche da riviste come Forbes, che nel 2018 l’ha inserita tra i 100 giovani leader del futuro.

Perché è nata la polemica con il Teatro della Fenice di Venezia?

La sua nomina a direttrice musicale della Fenice, ufficializzata il 22 settembre 2025, ha aperto un vero e proprio caso. L’incarico, che durerà fino al 2030, è stato votato all’unanimità dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, presidente della Fondazione, e dagli altri consiglieri di indirizzo. Eppure, orchestra e coro hanno subito manifestato forte contrarietà, lamentando il fatto di aver appreso la notizia solo dai giornali, senza un confronto preventivo e senza alcuna condivisione con i lavoratori e i sindacati.

La contestazione non riguarda solo le modalità ma anche il merito. Venezi non ha ancora diretto opere o concerti di grande respiro alla Fenice, non è stata in calendario nelle ultime stagioni e non c’è un vero e proprio rapporto con i professori d’orchestra: pertanto, ai critici interni sembra azzardato, al momento, un incarico così delicato (e così a lungo). A tutto ciò si aggiunge il tema politico: per alcuni la sua vicinanza al governo Meloni avrebbe giocato un ruolo non secondario nella scelta, trasformando una decisione artistica in un caso di lottizzazione.

Le reazioni non si sono fermate alle parole: l’orchestra ha chiesto ufficialmente la revoca della nomina, ha proclamato lo stato di agitazione e alcuni abbonati storici hanno già disdetto le loro sottoscrizioni. Dall’altra parte, il sovrintendente Nicola Colabianchi ha difeso la nomina parlando di una decisione basata sul merito e sulla volontà di dare visibilità internazionale alla Fenice.

Esperienze e curriculum di Beatrice Venezi

Ma Venezi ha «i titoli» per guidare la Fenice? Di sicuro il curriculum di Venezi è denso e variegato. La direttrice lucchese è stata inclusa da Forbes tra i 100 giovani leader del futuro e da Fortune nella lista dei 40 Under 40, a conferma del suo crescente peso anche in ambito culturale e imprenditoriale. Ma per dirigere il teatro di Venezia, di solito, è richiesta maggiore esperienza.

La sua carriera l’ha portata a guidare diverse orchestre italiane e internazionali, seppur non di primissimo livello assoluto. È stata direttore principale ospite dell’Orchestra della Toscana, direttore artistico della Fondazione Taormina Arte e ha ricoperto incarichi di rilievo presso altre istituzioni musicali, sia in Italia sia all’estero. Le sue esperienze spaziano anche dal Festival Puccini di Torre del Lago alla State Orchestra of Armenia, fino alla collaborazione con l’Orchestra Scarlatti Young.

Con Warner Music è stato pubblicato in tutto il mondo l’album di debutto “My Journey”, che contiene brani sinfonici di Giacomo Puccini registrati al Teatro del Giglio di Lucca in collaborazione con l’Orchestra della Toscana.

Parallelamente all’attività musicale, ha coltivato anche quella divulgativa e letteraria, pubblicando volumi come Allegro con fuoco e Le sorelle di Mozart, entrambi pensati per avvicinare i giovani al mondo della musica classica. Ha inoltre preso parte a programmi televisivi, come AmaSanremo e Sanremo Giovani, e nel 2021 è stata sul palco dell’Ariston al fianco di Amadeus.

Come detto, dal novembre 2022 è consigliera per la Musica del Ministero della Cultura, un ruolo che ha ulteriormente rafforzato la sua presenza sulla scena pubblica italiana (e politica).

Curriculum Beatrice Venezi
Fonte ministero alla Cultura

Quanto guadagna Beatrice Venezi?

Parlare dei guadagni di Beatrice Venezi non è semplice, perché le cifre ufficiali non sono sempre rese pubbliche e molte notizie provengono da indiscrezioni. Ciò che è certo è che dal 2022 ricopre il ruolo di consigliera per la musica al Ministero della Cultura e che per questo incarico - secondo quanto affermato da Maria Rosaria Boccia - percepirebbe circa 30 mila euro all’anno - anche se Venezi ha replicato contestando le dichiarazioni.

Altre notizie di stampa riferiscono di compensi aggiuntivi, come circa 6 mila euro per una masterclass e la direzione di un concerto organizzato dal Ministero degli Esteri, o per attività con l’Istituto Italiano di Cultura in Argentina. Anche in questo caso, però, le cifre vanno prese con cautela: alcune prestazioni professionali sono state effettivamente remunerate, ma non sempre è chiaro se si trattasse di attività legate all’incarico ministeriale o di normali cachet artistici.

Per quanto riguarda la Fenice, al momento non sono stati resi pubblici i dettagli economici del suo contratto. Secondo analisi e stime di settore, un incarico simile potrebbe prevedere una quota fissa annua compresa tra i 120mila e i 200mila euro lordi, a cui si aggiungerebbero i compensi per recite, produzioni e tournée. Si tratta però di valutazioni basate sui precedenti di altri direttori e sull’andamento del mercato, non di cifre ufficiali. Per fare un confronto, nel 2014 il direttore Diego Matheuz percepiva circa 43mila euro l’anno più compensi a concerto, ma da allora le condizioni contrattuali nel settore sono mutate.

Oltre a incarichi istituzionali e contratti teatrali, Venezi può contare anche su entrate derivanti dalla vendita dei suoi libri, dalla partecipazione a eventi culturali e dalle tournée internazionali. In passato ha spiegato che molte presentazioni dei suoi volumi sono state fatte a titolo gratuito, ma i diritti d’autore e le attività promozionali restano una parte della sua carriera. Non vanno dimenticati i cachet per i concerti e le collaborazioni internazionali, che per un direttore d’orchestra possono rappresentare una quota significativa del reddito.

Iscriviti a Money.it