Cessione AS Roma, salta tutto? Pallotta rifiuta la nuova proposta di Friedkin

Antonio Cosenza

29/05/2020

24/05/2021 - 17:07

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Pallotta rifiuta l’offerta di Friedkin per l’acquisizione dell’AS Roma: la trattativa sfuma definitivamente?

Cessione AS Roma, salta tutto? Pallotta rifiuta la nuova proposta di Friedkin

La cessione della Roma sembrava cosa fatta prima dell’esplosione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, mentre adesso la chiusura della trattativa tra l’attuale proprietario James Pallotta e il magnate statunitense Dan Friedkin sembra tutt’altro che vicina.

Come riportato da Milano Finanza, infatti, nelle ultime ore c’è stato un brusco stop alla trattativa che adesso potrebbe anche saltare. Proprio nei giorni in cui è arrivato il sì alla ripresa del campionato di Serie A (qui il nuovo calendario) - con la Roma che proverà a raggiungere le posizioni utili per la qualificazione in Champions League - ecco che la trattativa che nei mesi scorsi ha fatto sognare i tifosi della Roma, convinti che con Dan Friedkin si possano raggiungere i vertici del calcio europeo, potrebbe saltare in via definitiva.

Nel dettaglio, come scrive Milano Finanza, nelle ultime ore Friedkin ha presentato una nuova offerta per l’acquisizione dell’AS Roma che però è stata respinta da James Pallotta che adesso starebbe pensando persino di tenere per sé la società e magari trovare un nuovo acquirente una volta che le condizioni economiche potranno essere più vantaggiose.

Cessione AS Roma: Pallotta rifiuta l’offerta di Friedkin

Prima dell’emergenza da COVID-19, Pallotta e Friedkin avevano raggiunto un accordo per il valore societario di 750 milioni di euro. La trattativa però è andata in stand by con le parti che hanno continuato a dialogare per definire un accordo sulla base dei nuovi sviluppi.

L’offerta di Friedkin è arrivata in questi giorni, per un valore d’impresa attribuito alla Roma pari a 580 milioni di euro, in quanto una volta completata l’acquisizione questo si sarebbe impegnato a farsi carico di un aumento di capitale riservato di circa 85 o 90 milioni di euro.

Al netto dell’aumento di capitale, quindi, la valutazione societaria sarebbe stata di 490 milioni di euro, di cui:

  • 300 milioni rappresentati dal debito;
  • 190 milioni di valore assegnato agli asset societari, di cui circa 20 milioni sarebbero il valore delle società satellite. Il valore residuo dell’AS Roma, quindi, sarebbe di circa 170 milioni.

Dei 190 milioni di valore, l’88% della quota in mano a Pallotta sarebbe stato quindi valutato 177 milioni di euro. Il problema è che questo durante la sua gestione ha investito circa 320 milioni nella società e di conseguenza accettare una tale proposta avrebbe comportato una perdita di 140 milioni di euro.

Per questo motivo l’attuale proprietario della Roma avrebbe respinto l’offerta; al momento non sappiamo se dietro a questo rifiuto si celi l’intenzione di far aumentare il prezzo della società, anche perché al momento le indiscrezioni parlano di una decisione categorica e senza passi indietro.

Stop della trattativa: adesso alla Roma servono 85 milioni di euro

Tuttavia, lo stop della trattativa impone a Pallotta di investire nuovamente sulla società. Servono, infatti, 85 milioni di euro (quelli che avrebbe messo Friedkin in caso di chiusura della trattativa) per far quadrare i conti; altrimenti l’alternativa sarà quella di vendere i pezzi pregiati della società.

Risorse che potrebbero essere recuperate anche con la qualificazione in Champions, obiettivo che ad oggi appare difficile ma ancora alla portata dei giallorossi. In ogni caso sembra più semplice recuperare le risorse con la cessione di Zaniolo (che sta recuperando dall’infortunio), o anche di Pellegrini e Under. E nel frattempo anche il riscatto di Smalling si complica.

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