Cambio euro-dollaro: perché il trend ribassista è in stallo? Le previsioni di Goldman Sachs

Flavia Provenzani

29/07/2015

Goldman Sachs analizza lo stallo del trend ribassista sul cambio euro-dollaro e spiga i motivi per cui ritornerà presto. Necessario un ampliamento del QE della BCE, parità in 6 mesi.

Cambio euro-dollaro: perché il trend ribassista è in stallo? Le previsioni di Goldman Sachs

In una nota ai clienti, Goldman Sachs analizza il perché il trend ribassista dell’euro è in stallo e il motivo per cui la discesa del cambio euro-dollaro riprenderà presto.

Ecco i punti chiave dell’analisi del cambio euro-dollaro (EURUSD) e i target per i prossimi mesi.

Perché il trend ribassista del cambio euro-dollaro è in stallo?
Goldman Sachs sottolinea come il movimento ribassista del cambio euro-dollaro (EURUSD) dai livelli a 1,40 di poco più di un anno fa a quelli attuali sia dipeso dal cambiamento di politica monetaria della BCE, urgente a causa dell’inflazione in calo. In breve, il ribasso dell’euro è stato condizionato dall’allontanamento della BCE dalle radici della Bundesbank e il successivo affiancamento a ciò che - almeno a Francoforte - viene considerata come una politica non convenzionale.

Ma la percezione del cambiamento di politica monetaria è un fattore volubile, soprattutto quando si tratta della BCE. A maggio, l’inflazione core è salita dello 0,9 per cento, dal 0,6 per cento di aprile, toccando la fiducia del mercato che il QE della BCE possa continuare almeno fino a settembre 2016, come annunciato nel mese di gennaio.

Cambio euro-dollaro: il ritorno del trend ribassista
Ora che i prezzi del petrolio sono di nuovo al ribasso le cose stanno cambiando. Nell’analisi della Goldman Sachs, rimane forte l’obiettivo della BCE di portare l’inflazione media annua all’1,5 per cento il prossimo anno.

Con il calo dei prezzi del petrolio e il mondo del lavoro in difficoltà, potrebbe esserci bisogno di un ulteriore allentamento della politica. Il team europeo della banca stima che un calo del 10 per cento sul prezzo del petrolio possa spingere l’inflazione nell’Eurozona in basso di circa 20 punti base in quattro trimestri, anche se il rischio di una revisione al ribasso della previsione è in aumento.

Così, le possibilità di un ampliamento del piano di quantitative easing diventano sempre più grandi, non lontano da quanto già fatto dalla Bank of Japan.
Proprio come l’anno scorso, il ritmo di ripresa dell’inflazione sarà importante per fissare la direzione della politica della BCE.

Sembra quindi che i fondamentali si stiano allineando così come la convinzione di un ritorno del trend ribassista sul cambio euro-dollaro da parte del mercato, proprio come un anno fa.

Goldman Sachs il target sul cambio euro-dollaro (EURUSD) a quota 1.02 in 3 mesi e a 1,00 in 6 mesi.

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