Cambio euro-dollaro: i nuovi posti di lavoro (NFP) negli Stati Uniti deluderanno come l’annuncio sul QE della BCE?
A seguito del forte rialzo dell’Euro nella sessione di giovedì, la paura più grande del mercato è che anche il report sui Non Farm payrolls deluda le aspettative, spingendo ancora più in alto il cambio euro-dollaro.
Gli investitori stanno caricando posizioni short sul dollaro USA in preparazione al market mover sui nuovi posti di lavoro, sulla aspettativa che il dato sui NFP sia abbastanza forte da dare il via libera alla Fed per il rialzo dei tassi di interesse alla riunione del 16 dicembre.
I NFP deluderanno il mercato come ha fatto Mario Draghi?
Cambio euro-dollaro: effetto BCE
Il cambio euro-dollaro (EURUSD) ha rotto le resistenze fino a volare a quota 1.0980, dopo che la BCE ha deluso il mercato non aumentando l’intensità del QE ma solo la durata fino a marzo 2017. Attualmente, il rally dell’euro è in pausa dopo i forti picchi della sessione di ieri, con il cambio euro dollaro che oscilla attorno a quota 1.0900 in attesa dei Non Farm payrolls.
Il cambio euro-dollaro è riuscito ad avanzare da quota 1,0520 fino a sfiorare il livello psicologico a 1.1000 cifra verso la fine della sessione statunitense, segnando i massimi di 4 settimane e un’inversione considerevole della price action a breve termine.
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Cambio euro-dollaro in attesa del rialzo tassi Fed
Dai commenti di Janet Yellen di questa settimana sappiamo che il presidente della Fed è pronta ad alzare i tassi di interesse. Teme che ritardare l’aumento comporterebbe un processo di normalizzazione troppo aggressivo successivamente, il che potrebbe mettere l’economia a rischio di recessione. La stessa view sembra essere condivisa da Williams, presidente della Fed di San Francisco.
Eppure, insieme alle parole dei membri della Fed che sostengono una possibilità per un rialzo dei tassi, abbiamo assistito ad un deterioramento dell’andamento dei dati USA durante la scorsa settimana.
Non Farm payrolls: cosa aspettarsi?
L’attività manifatturiera e del settore terziario è diminuita in modo significativo nel mese di novembre, aumentando le domande su quanto realmente possa essere soddisfacente il report sui libri paga non agricoli in pubblicazione sul Calendario Economico venerdì 4 dicembre alle 14:30 (ora italiana).
L’analisi degli indicatori legati all’occupazione nel settore non agricolo sostiene la possibilità di un dato sui NFP più forte del previsto.
Tuttavia, la componente occupazionale dell’indice non manifatturiero dell’ISM ha registrato un netto calo; il dato è preoccupante perché, come misura dell’andamento del mercato del lavoro nel settore dei servizi, è uno degli indicatori anticipatori più affidabili per i NFP.
Non è possibile ignorare questo indicatore perché il mese scorso abbiamo assistito ad un forte rialzo dei nuovi posti di lavoro, il che era coerente con l’aumento considerevole della sottocomponente occupazionale dell’ISM dello scorso mese.
Questo suggerisce che i NFP in pubblicazione oggi possano rivedere al ribasso il dato di ottobre, spingendo i forex trader a lasciare le posizioni long sul dollaro.
Ma gli economisti stanno già anticipando una crescita dei posti di lavoro più debole di quanto già previsto, quindi a meno che non si tratti di un risultato significativamente più debole, i ribassi dovrebbero essere limitati perché ogni risultato superiore a 150 mila riesce a sostenere il rialzo dei tassi di interesse della Fed nel mese di dicembre.
Dopo la riunione di dicembre del FOMC, però, le prospettive per il dollaro potrebbero essere diverse perché, come ha detto la Yellen, la "Fed può sempre alzare i tassi e poi abbassarli di nuovo", il che indica chiaramente l’intenzione di minimizzare il rialzo dei tassi, per quanto possibile.
Cambio euro-dollaro: livelli chiave sui NFP
Il rialzo recente del cambio euro-dollaro sarà messo alla prova alla luce della pubblicazione dei libri paga non agricoli, con il consensus degli analisti che punta sulla capacità dell’economia degli Stati Uniti di avere aggiunto 200 mila nuovi posti di lavoro nel mese di novembre.
Al momento in cui si scrive, il cambio euro-dollaro sta perdendo lo 0,22% a quota 1,0926; il supporto più vicino è a 1,0753 (ritracciamento Fib del 23,6% di 1,1496-1,0524), seguito da 1,0524 (minimo del 3 dicembre) e poi da 1,0519 (minimo del 13 aprile). Al rialzo, una rottura di 1,1036 (SMA a200 giorni) potrebbe portare il cambio euro-dollaro verso 1,1096 (massimo del 28 ottobre), in rotta verso 1,1124 (ritracciamento Fib del 61,8% di 1,1496-1,0524).
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