Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni in vista della riunione Fed

Matteo Bienna

11 Giugno 2016 - 13:00

EUR/USD atteso alla riunione Fed di mercoledì: in arrivo una settimana dove le ambizioni del dollaro dovranno vedersela con i market mover e le parole della Yellen.

Cambio euro-dollaro: analisi e previsioni in vista della riunione Fed

Il cambio euro-dollaro chiude la settimana con due importanti ribassi che ridimensionano lo sprint avuto con i dati sul mercato del lavoro USA.

Il raggiungimento di quota 1,14 sembrava proiettare il cambio verso un trend rialzista convinto, con il dollaro USA che stava perdendo terreno contro tutte le altre valute.

L’inaspettata conclusione della settimana ha visto un nuovo ritorno della valuta a stelle e strisce, con l’indice spot del dollaro che è risalito di oltre un punto percentuale tra giovedì e venerdì.

Il mercato sembra quindi non voler compromettere del tutto e subito la fiducia che ha riservato nei confronti degli Stati Uniti, dello stato della loro economia e della Fed.

Ma nella prossima settimana ogni nodo dovrà venire al pettine e nella giornata di mercoledì 15 giugno ci sarà l’attesissima riunione della Fed nella quale, con ogni probabilità, non avverrà nessun rialzo dei tassi di interesse.

L’ultima uscita pubblica della presidente Yellen ha fatto capire che un rialzo ci sarà ma non ha dato nessun indizio riguardo le tempistiche con le quali la banca centrale americana ha intenzione di agire.

Il velo di incertezza lasciato sul futuro ha convinto il mercato che durante la prossima settimana non ci saranno sorprese, evento che però potrebbe giocare a sfavore del dollaro, vista la ripresa degli ultimi due giorni che trova poche giustificazioni.

La settimana è ricca di importanti market mover che verranno pubblicati prima e dopo la riunione della Fed, sarà quindi bene avere sempre sotto mano il nostro calendario economico.

Nei prossimi giorni si avrà un’idea più chiara dello stato di salute di USA ed Eurozona e il piatto forte verrà servito proprio al centro della settimana, con le parole della Yellen pronte a ridefinire il range di prezzo nel quale euro-dollaro si muoverà nel prossimo futuro.

Vediamo quindi le prospettive del cambio euro-dollaro alla luce della ricca settimana che ci attende e della fatidica riunione Fed prevista per mercoledì sera.

Cambio euro-dollaro rimane rialzista: la conferma dei tassi aiuterà?

Il tonfo degli ultimi due giorni di euro-dollaro ha portato alla formazione di una candela settimanale ribassista.

L’andamento di lungo periodo va però visto da un’ottica più ampia, come è possibile fare proprio grazie al seguente grafico nel quale ogni candela rappresenta una settimana:

È dallo scorso 3 dicembre che euro-dollaro segue un percorso di rialzo, ben evidenziato dalla trendline in verde, che è stata confermata proprio durante la scorsa settimana dall’andamento del cambio.

Gli swing di correzione al ribasso non hanno mai impedito a euro-dollaro di infrangere il canale rialzista che sta percorrendo e l’ultima candela, per quanto imprevista, non sembra compromettere lo scenario.

Il cambio è vicino alla media mobile a 20 periodi, in celeste, e ha poi davanti a sé quella a 60 unita alla trendline, tutti livelli che finora hanno garantito un rimbalzo e una ripresa del rialzo.

Il cambio viaggia nella parte superiore delle bande di Bollinger da gennaio e potrebbe proprio cercare un test ad inizio settimana della media mobile a 20 periodi, per poi tornare verso quella a 100, tratteggiata in bianco, che ha testato con il massimo sopra l’1,16 di inizio maggio.

L’analisi tecnica non può però prescindere dai numerosi eventi previsti in settimana, a partire dai dati sull’inflazione di USA ed Eurozona per finire con gli indici di produzione di entrambe le zone.

La riunione Fed di mercoledì sera si inserisce in questo contesto pronta a stravolgerlo. I tassi di interesse rimarranno al +0,50% e, sulla base degli eventi e delle parole degli ultimi mesi, l’evento dovrebbe giocare un ruolo sfavorevole al dollaro.

Ma l’ultimo sprint della valuta americana lascia molte perplessità riguardo le possibili reazioni del mercato e la prudenza dovrà regnare sovrana.

Nel seguente grafico giornaliero è possibile notare il prossimo grande livello di resistenza al quale euro-dollaro andrà incontro, se dovesse continuare il ribasso:

A 1,122 si incrociano la media mobile a 20 e a 100 periodi, importanti test per comprendere le ambizioni ribassiste del cambio.

L’ultimo rialzo si è fermato proprio in corrispondenza della banda superiore di Bollinger, mentre l’oscillatore MACD sembra avvicinarsi allo zero, pur mantendo ancora valori positivi.

È possibile quindi ipotizzare un rimbalzo di euro-dollaro sul supporto prossimo al raggiungimento o, al più, un test della trendline di lungo periodo. Il trend rimane rialzista e la frenata delle ambizioni della Fed potrebbe essere l’evento che trascinerà nuovamente il cambio sopra l’1,15, altri market mover permettendo.

Cambio euro-dollaro: i market mover della settimana

Il cambio euro-dollaro è pronto a muoversi con gli importanti market mover della prossima settimana che, ad eccezione di lunedì, si propongono come i veri protagonisti della scena:

  • martedì 14 giugno - produzione industriale Eurozona, prevista in rialzo, e vendite al dettaglio USA, date in calo;
  • mercoledì 15 giugno - indice dei prezzi alla produzione USA, previsto in leggero rialzo, scorte di petrolio greggio e per la sera riunione Fed con annuncio tassi di interesse e discorso della Yellen;
  • giovedì 16 giugno - inflazione Eurozona, data in rialzo, inflazione USA, stabile, e indice di produzione della Fed di Filadelfia;
  • venerdì 17 giugno - retribuzione nella zona Euro e permessi di costruzione rilasciati negli Stati Uniti, previsti in leggero aumento.

La giornata di lunedì rimane quindi l’unica priva di eventi rilevanti, fattore che potrebbe condurre euro-dollaro alla prosecuzione degli ultimi movimenti.

Da martedì, con i dati previsti tutti a favore dell’Eurozona, si cominceranno a capire le ambizioni rialziste dell’euro, pronte poi a trovare compimento con la riunione Fed di mercoledì.

Finiranno lì le ultime possibilità di ripresa della valuta comunitaria, che dovrà mostrarsi forte nella prima parte della settimana per riuscire a non compromettere il trend rialzista di lungo periodo.

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