Pesante ribasso per il cambio euro-dollaro, dopo una serie di dati positivi per l’economia USA. Analisi e prospettive per le prossime sedute sul cambio.
Cambio euro dollaro (EURUSD) in forte ribasso nel momento in cui si scrive, trainato dai market mover odierno che hanno mostrato segnali incoraggianti per l’economia USA.
A superare le aspettative degli analisti sono stati nello specifico il dato sulla variazione dell’occupazione non agricola, il saldo della bilancia commerciale, il PMI servizi e l’indice ISM non manifatturiero.
La Presidente FED Janet Yellen, in un intervento a tema regolamentazione delle banche al Committee on Financial Services, ha ribadito la forza ritrovata del settore dopo la crisi del 2008, sebbene permangano ancora dei problemi nella gestione del rischio.
Inoltre, la Yellen è tornata a commentare le prossime decisioni di politica monetaria della banca centrale, affermando che un rialzo dei tassi di dicembre è una possibilità anche se non è stata presa ancora alcuna decisione a riguardo.
Cambio euro dollaro: analisi tecnica
Il cambio euro dollaro nel momento in cui si scrive (16:20) è in forte ribasso rispetto al prezzo di rifermento a 1,0864$ (-0,89%).
Ci troviamo a livelli di prezzo minimi che non si vedevano da inizio agosto, quando le scure sull’economia asiatica ed il possibile rischio contagio per l’economia USA fecero schizzare in alto il cambio.
Dal punto di vista tecnico è stata molto importante la rottura del supporto di 1,09$, ora diventato nuovo livello di resistenza nel caso le parole della Presidente FED mettano ancora in dubbio in rialzo dei tassi per il prossimo dicembre e i traders puntino sul rimbalzo del cambio.
Se il cambio dovesse tornare al di sopra di 1,09, probabilmente andrà al test della resistenza successiva, individuata a 1,0950$.
Il ribasso in questo momento è a ridosso del supporto che abbiamo individuato in area 1,0848, minimo del 5 agosto scorso. Una ulteriore clamoroso ribasso porterebbe le forze short al test di 1,0808$. Si tratta di un livello di prezzo al di sotto del quale non si scende da aprile 2015.
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