Cambio Euro/Dollaro testa 1.3175, ma il movimento è limitato

Federica Agostini

4 Settembre 2013 - 12:41

Cambio Euro/Dollaro testa 1.3175, ma il movimento è limitato

Questa mattina il cambio Euro/Dollaro non è stato soggetto a particolari movimenti e continua ad essere scambiato a metà del range 1.31. La settimana dei market mover è iniziata con una nota positiva per gli Stati Uniti con l’indice ISM manifatturiero che con una release superiore alle attese ha spinto il dollaro al rialzo.

Questa mattina, nell’Eurozona gli indici PMI ai massimi livelli degli ultimi due anni non sono riusciti ad imprimere la stessa forza all’Euro, visto il mix di dati che continua a vedere forti difficoltà per paesi chiave. Allo stesso tempo, le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno riportato una lettura modesta, mentre nel pomeriggio è attesa la pubblicazione chiave del dato sulla bilancia commerciale USA (atteso un deficit di 38.7 miliardi di USD).

Euro/Dollaro: il quadro tecnico

Durante la sessione Asiatica, il trading sul cambio Euro/Dollaro non ha visto grandi movimenti. Il cross è arrivato ad un massimo di 1.3162 per poi consolidare a 1.3165 e rimanere piuttosto invariato durante il trading della sessione Europea.

Grafico a 15 minuti

Al momento della scrittura gli scambi avvengono al di sotto della linea 1.3170, permettendoci di individuare un range compreso tra 1.31 e 1.3175, linea che in questo momento è sottoposta ad una fase di test. Se dovesse concretizzarsi una rottura di questa resistenza, la prossima può essere individuata a 1.3240.

Sentiment e aspettative

In questo particolare momento ci sono diversi fattori ad influenzare il sentiment degli investitori, non soltanto sul cambio Euro/Dollaro, ma più in generale è possibile dire che in queste giornate il mercato Forex è piuttosto confuso e in cerca di direzionalità a causa del confluire di diversi elementi.

Le tensioni internazionali preoccupano e, allo stesso tempo, si fanno fondamentali gli appuntamenti con la BCE (5 settembre) e la Fed (18 settembre). Da una parte, gli investitori vogliono sapere se e come la Banca Centrale Europea interpreta il pallido miglioramento dei fondamentali dell’Eurozona. D’altra parte, invece, la Fed continua ad essere un quesito pendente sul tema "tapering" del quantitative easing.

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