Passando al setaccio le ultime news e gli ultimi market mover influenti sul cambio Euro/Dollaro, individuiamo gli elementi fondamentali che caratterizzano il sentiment, oggi "poco mosso", degli investitori.
Dollaro: dal PIL alla FED
A pesare sul sentiment degli investitori, nei confronti del dollaro ci sono certamente:
- Il dato sul PIL rilevato ieri al di sotto delle aspettative degli analisti. Una contrazione dello 0.1% che pur non essendo un dato drammatico, mostra comunque come la ripresa economica degli Stati Uniti stia procedendo incerta. Tuttavia, si tratta di un dato ben inferiore alla crescita del 1.1% anticipato dai mercati e certamente i dati rilasciati tra oggi e domani sull’andamento dell’occupazione saranno monitorati attentamente.
- Settore immobiliare: la preoccupazione dei mercati: sebbene il settore immobiliare abbia riportato letture positive negli ultimi periodi, ci sono stati alcuni dati deludenti, come ad esempio le vendite di immobili di recente costruzione (New Home Sales), rilevate al di sotto delle aspettative. Ma anche le vendite pendenti hanno riportato un valore del 4.3% che è la lettura peggiore dal maggio scorso. Come sappiamo, l’immobiliare è uno dei settori trainanti della pallida ripresa economica statunitense, di conseguenza la debolezza rilevata da questi indicatori assume un aspetto piuttosto critico nelle analisi degli investitori.
- Nessuna nuova dalla Fed: questa settimana c’è stata fortissima attesa per l’appuntamento con la Federal Reserve ed il meeting FOMC durato due giorni. Ad ogni modo, nessuna novità è stata introdotta; la Fed ha dichiarato di voler portare avanti il piano di acquisti fino a quando il mercato del lavoro non abbia mostrato "sostanziali segni di miglioramento", ovvero fino a quando il tasso di disoccupazione non sia sceso al di sotto del 6.5%. Considerando che attualmente la disoccupazione USA si aggira attorno all’8%, è probabile che la Fed continui a ripetere questa posizione per ancora qualche altro tempo.
Euro: una settimana in Germania
Per quanto riguarda l’Euro e l’Eurozona, invece, questa settimana il focus dei market mover sembra essere stata la Germania. Se l’economia del blocco è allo stallo, tutti gli occhi si rivolgono alla locomotiva e allora: come sta l’economia della Germania?
Stando agli ultimi dati, la risposta è: tiepidamente. Il sentiment delle imprese è migliorato significativamente, assieme ai dati sull’occupazione. Ma allo stesso tempo gli indicatori inflazionistici sono scesi in territorio negativo. Il settore manifatturiero "lotta per la sopravvivenza" e le vendite al dettaglio sono scese al di sotto delle aspettative a -1.7%. I mercati ben sanno che l’andamento dell’economia tedesca riflette il complesso dell’Eurozona e pur rimanendo fiduciosi sull’Euro, aspettano di vedere concreti miglioramenti dall’economia più grande del blocco dei 17.
- L’Euro continua a volare al rialzo e arriva ai livelli più alti dal dicembre del 2011. La valuta europea ha ricevuto spinte positive dai dati tedeschi, ma anche dalle previsioni ottimistiche del presidente della BCE, Mario Draghi, fiducioso nella possibilità di ripresa economica. Nonostante molti degli indicatori PMI e dell’occupazione indichino tutti il possibile peggioramento della recessione economica e la difficoltà di uscire dalla crisi del debito, l’Euro gode di ottima salute.
Euro/Dollaro: poco mosso
Durante la sessione Asiatica, il cambio Euro/Dollaro è stato poco mosso, con un picco a 1.3585 ed il successivo consolidamento a 1.3555. Stesso discorso per la sessione Europea durante la quale, il cambio è in range tra 1.3480 e 1.36. Nel primo pomeriggio, infine, è attesa la pubblicazione del dato sulle richieste di sussidi per la disoccupazione USA.
© RIPRODUZIONE RISERVATA