Il cambio Euro/Dollaro ha raggiunto il picco a 1.34 per poi prendere a scendere e chiudere la settimana in ribasso. I commenti in merito alla forza della moneta unica e le questioni relative all’economia tedesca hanno interrotto quella che sembrava un’inarrestabile forza rialzista sul cambio Eur/Usd. La settimana economica che inizia oggi ha tra gli appuntamenti più importanti alcuni market mover chiave relativi alla Germania, ma poche pubblicazioni dagli Stati Uniti. Di seguito, una panoramica dei market mover più importanti di questa settimana e qualche previsione per quello che sarà l’andamento della coppia EUR/USD.
Euro/Dollaro: i market mover della settimana
I market mover più impattanti della settimana dalla zona Euro proverranno in buona parte dalla Germania con:
- Indice ZEW: l’ultima lettura dell’indice a 6.9 (rispetto al precedente -15.7) indica una certa dose di ottimismo nei confronti delle possibilità di ripresa della Germania che secondo le stime dovrebbe aumentare portando l’indicatore a 12.1. Contemporaneamente al dato tedesco sarà poi rilasciato l’indice sul sentiment degli investitori relativo alla zona Euro, anche in questo caso è previsto un ulteriore miglioramento fino al 14.1 rispetto al 7.6 rilevato a dicembre, dal -2.6 di novembre.
- Indice IFO: l’indice IFO della Germania è in aumento da ottobre (100) e la lettura di novembre ha riportato un valore di 102.4 mentre per questa pubblicazione gli analisti stimano la possibilità di una lettura a 103.1.
- PMI manifatturiero e dei servizi: giovedì sarà una giornata interamente dedicata agli indici PMI relativi all’industria manifatturiera e a quella dei servizi. Dei dati in pubblicazione certamente saranno particolarmente influenti quelli provenienti dalla Germania, il focus di questa settimana. In generale possiamo dire che per queste letture gli analisti stimano un leggerissimo miglioramento tanto per le versioni nazionali, quanto per quelle dell’Eurozona.
Dagli Stati Uniti, invece, i dati in pubblicazione saranno meno e tra i più impattanti ricordiamo:
- Immobiliare: le condizioni del mercato immobiliare degli Stati Uniti hanno portato ad un aumento delle vendite di immobili esistenti e c’è grande aspettativa per questo market mover che per quattro volte consecutive è stato rilevato al di sopra delle attese degli analisti. Anche per questa lettura è atteso un aumento degli immobili venduti che dovrebbero arrivare ai 5.9 milioni rispetto ai 5.4 rilevati a dicembre. Venerdì, invece, sono attesi i dati sulla vendita di immobili di recente costruzione e anche in questo caso è atteso un miglioramento dalle 377 mila unità di novembre fino a 383 mila, anche se a differenza dell’indicatore precedente, questo indicatore proviene da due letture consecutive al di sotto delle aspettative.
- Sussidi di disoccupazione: consueto ormai l’appuntamento con le richieste di sussidi per la disoccupazione che la scorsa settimana ha riportato un valore inferiore (dunque positivo) alle aspettative degli analisti con una lettura a 335 mila unità contro le 369 mila stimate. Per questa settimana è previsto invece un aumento delle richieste fino a 361 mila unità, ma ricordiamo che l’esito di questo market mover tende ad essere positivo quando inferiore alle attese degli analisti.
Euro/Dollaro: aspetti tecnici
"Il tasso di cambio dell’Euro è troppo alto" ha detto Jean-Claude Juncker qualche giorno fa e aprendo così un dibattito sul potenziale pericolo di un taso di cambio troppo elevato e non supportato da una solida economia reale. Inoltre, una serie di dati poco favorevoli tanto dall’Eurozona, quanto dalla Germania, hanno influito sul corso del cambio Euro/Dollaro durante la scorsa settimana. L’Eurozona riuscirà a stabilizzarsi o il trend negativo potrebbe continuare ancora? Da un punto di vista tecnico, dopo il fallimento di rottura della linea 1.34 la scorsa settimana, il cambio EUR/USD è sceso arrivando fino a 1.3255 fallendo nuovamente il tentativo rialzista e chiudendo la settimana a 1.3320, circa 20 pips al di sotto della chiusura della settimana precedente.
Euro/Dollaro: alcune linee tecniche
Dall’alto, linee tecniche notevoli sul cambio EUR/USD possono essere:
- 1.38 - è linea critica in entrambe le direzioni seguita da 1.3750 e 1.36;
- 1.3480 - picco di febbraio che segue l’importante zona chiave a 1.34
- 1.3360 - ha rivestito un ruolo fondamentale come picco del mese di gennaio, mentre 1.3290 è stata buona resistenza prima del collasso nel mese di maggio e, nonostante la rottura subita a dicembre, continua ad essere una linea valida.
- 1.3255 - linea di supporto a gennai è la parte inferiore del range attuale ed è seguita da 1.3170, picco di settembre e supporto dopo la rottura di dicembre. Questa linea è tra le più importanti nella parte inferiore.
- 1.3130 - da resistenza di dicembre, ora la linea è supporto
- 1.3110 - è una linea minore che ha funzionato da resistenza nel mese di dicembre.
- 1.3030 - supporto tra novembre e dicembre, questa linea è importante anche se minore rispetto alla linea 1.30
- 1.30 - importante zona di resistenza durante il rally di settembre che, oltre ad essere cifra tonda è al momento un importante supporto al cambio Eur/Usd.
- 1.2960 - supporto all’inizio dell’anno è una linea che sta rinforzandosi dopo aver attutito temporaneamente il calo del cambio durante il mese di dicembre.
- 1.2880 - linea di supporto tra ottobre, novembre e dicembre è stato "backstop" al rally del post elezione di Obama.
- 1.28 - zona inferiore del range di prezzi è una linea ormai lasciata indietro e, al momento, meno rilevante rispetto a quanto non sia stata nei mesi addietro.
- 1.2750 - è stato il tappo al cambio durante le elezioni in Grecia ed ha avuto, anche nel passato, ruoli simili.
- 1.2624 - è stato minimo di gennaio e al momento è una debole linea di supporto seguita da 1.2590 che ha interrotto il rally ribassista di agosto prima della risalita dei prezzi.
Al di sotto abbiamo 1.25 che oltre a rappresentare una soglia psicologica molto importante è stata anche supporto durante l’estate del 2012.
Euro/Dollaro: previsioni settimanali
A quanto sembra, l’effetto Draghi da calmiere sui mercati si sta esaurendo: l’economia reale è ancora ben lontana dal recupero e, anzi, continua contagiando anche l’economia "core" dell’Eurozona, quella tedesca. Infatti, il rallentamento economico (e le prospettive di recessione) della Germania pesano non poco sull’andamento del cambio Euro/Dollaro.
Dall’economia statunitense i segnali sembrano essere leggermente migliorati, soprattutto grazie al contributo della Fed che non cambierà la propria condotta politica in breve tempo. Possibile, dunque, che in questa settimana assisteremo a movimenti dettati dall’andamento dei fondamentali, anche se il sentiment sul cambio Euro/Dollaro sembra essere bearish (ribassista).
© RIPRODUZIONE RISERVATA