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Euro/Dollaro: il macigno Juncker. Analisi del sentiment e market mover di oggi
mercoledì 16 gennaio 2013, di
Sul sentiment degli investitori, pesano come un macigno le parole di Jean-Claude Juncker, Presidente dell’Eurogruppo che riferendosi al tasso di cambio dell’Euro/Dollaro dice "è pericolosamente alto".
Euro/Dollaro scende velocemente al di sotto della linea 1.33 e in questo momento è scambiato nel range tra 1.3240 e 1.3290 in cerca di qualche equilibrio. Vediamo, di seguito, le questioni principali che caratterizzano l’analisi del sentiment sul cambio Euro/Dollaro e quali saranno i market mover più attesi di oggi.
EUR/USD: il macigno di Juncker
Ieri l’Euro viaggiava sopra ai massimi di 10 mesi, sull’onda di un guadagno del 8% nei soli ultimi sei mesi, ma tendenza rialzista che si figura sul cambio Euro/Dollaro potrebbe diventare una minaccia all’economia europea. Così, dopo le dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo in merito al pericolo che rappresenta per l’economia un tasso di cambio così elevato, Euro/Dollaro ha perso violentemente pips, rompendo subito al ribasso la linea 1.33 e scendendo fino a 1.3270.
Inoltre, la Banca Centrale Europea non ha alcun target sul tasso di cambio con il Dollaro, sottolinea Praet, membro BCE, che indica come il monitoraggio sui cambi debba essere una variabile da tenere in considerazione, sebbene non la principale.
Euro/Dollaro: analisi del sentiment
Sulla bilancia del sentiment degli investitori e sull’andamento del cambio Euro/Dollaro ci sono poi altre questioni.
- Letture negative nell’Eurozona e dalla Germania
Il 2013 è iniziato alla grande per la moneta unica, ma non si può certo dire che lo stesso sia accaduto per l’economia dell’Eurozona. Tasso di disoccupazione che sfiora il 12% (con Grecia e Spagna che si avvicinano al 25%). Continuata contrazione economica rilevata dagli indici PMI e relative poche speranze per il futuro.
Italia e Francia portano avanti la causa dell’austerity, ma la ripresa sarà lenta e anche la Germania non è fuori pericolo. Se non ci saranno segni forti di ripresa dalle economie, almeno dalle tre più importanti, il sentiment dei mercati tenderà a svanire e a portarsi dietro anche l’andamento dell’Euro.
Non dimentichiamo che in questi giorni la Germania è sotto i riflettori degli analisti non soltanto per il trimestre di contrazione economica rilevato ieri, ma anche per un particolare trend che sta assumendo il mercato del lavoro e che, se non corretto con interventi mirati, potrebbe portare l’economia verso il progressivo declino.
- USA: Bernanke e il tetto al debito
Negli Stati Uniti, invece, fanno eco le parole di Bernanke rilasciate questa settimana durante un intervento in una università statunitense. Il Quantitative Easing rimarrà esattamente dov’è, ha detto il capo della Federal Reserve, perché esistono tutti gli strumenti preventivi affinché questo non abbia ricadute sull’inflazione. In questo momento, la "sfida più grande" per gli Stati Uniti è il tetto al debito ed il rischio default.
Anche se l’economia nel suo complesso mostra segni di miglioramento, non sono sufficienti a supporre che non ci sia più necessità di stimoli economici dalla banca centrale. Infatti i segnali che invia l’economia statunitense sembrano essere piuttosto confusi: se da una parte aumentano le vendite al dettaglio (dunque i consumi dei cittadini), dall’altra cala pesantemente la produzione manifatturiera.
Euro/Dollaro: market mover di oggi
Al momento il cambio testa la resistenza a 1.3290 provando a risalire a 1.33, ma se dovesse proseguire il ribasso il supporto a 1.3240 potrebbe rivelarsi suscettibile ai vari test di mercato.
Si tenga presente che il market mover più impattante di oggi è atteso per questo pomeriggio ed è l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti. Questa sera, invece, sarà pubblicato il Beige Book della Federal Reserve che, tuttavia, tenderà ad avere un impatto meno immediato sul cambio (visto che si tratta di un lungo rapporto e di difficile decodifica).