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Germania in crisi: rallenta il gigante dell’Eurozona. Calano gli investimenti

martedì 15 gennaio 2013, di Federica Agostini

Il gigante economico dell’Eurozona rallenta, anche la Germania è stata contagiata dalla crisi. Il prodotto interno lordo è sceso bruscamente per l’ultimo trimestre del 2012 rivelando una contrazione dello 0.5%, a dirlo è l’ufficio federale di statistica che ha rilasciato oggi la prima stima sul PIL. Per la Germania, la fine del 2012 potrebbe rivelarsi peggiore di quanto si pensasse.

Il gigante dell’Eurozona rallenta il passo

Uno slowdown di questo tipo è il più grande registrato dal primo trimestre del 2009; sino ad oggi l’economia tedesca è stata sorretta dalle esportazioni e la Germania era il fiore all’occhiello delle economia dell’Eurozona, ma oggi le cose sembrano essere cambiate.

La contrazione economica per l’ultimo trimestre del 2012 era stata già in parte anticipata dale analisi degli economisti che, tuttavia, continuano ad essere relativamente ottimisti nei confronti della possibilità di ripresa da parte della Germania che riuscirà a sfuggire alla recessione, che si definisce tecnicamente dopo due letture del PIL con valore negativo.

Germania: crisi degli investimenti

Il rallentamento maggiore riguarda gli investimenti nel settore dell’impiantistica e dei macchinari. Ma proprio il rallentamento degli investimenti in un periodo di finanziamenti economicamente facili, disoccupazione nazionale al di sotto della media e un buon andamento dei consumi sottolinea i pesanti effetti che la crisi del debito sta avendo sulle aziende di un paese, la Germania, che rappresenta da sola il 28% del prodotto interno lordo dell’intera regione dell’Euro.

Secondo le statistiche ufficiali, gli investimenti nei settori indicati sono scesi del 4.1% durante l’ultimo anno, mentre nel 2011 crescevano del 7.3%. Ma secondo alcuni il 2013 potrebbe riservare alla Germania tempi migliori: "A nostro avviso, una sorta di repressione della domanda per gli investimenti è cresciuta nel tempo e dovrebbe essere "scaricata" già a partire dal primo trimestre del 2013" spiega Andreas Rees, a capo degli economisti Unicredit in Germania e la sua visione sembra essere piuttosto condivisa, dato che i rapporti sul sentiment degli investitori mostrano segni di miglioramento.

Export: il fiore all’occhiello

Infine, l’ufficio nazionale delle statistiche mostra che le esportazioni sono cresciute del 4.1% nel 2012, mentre le importazioni del 2.3% dando origine ad un surplus sulla bilancia commerciale che contribuisce alla crescita per 1.1 punti percentuali sottolineando ancora una volta come le esportazioni continuino ad essere il meccanismo fondamentale per la crescita economica in Germania.

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