Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali su EUR/USD (14/01/13)

Federica Agostini

14 Gennaio 2013 - 10:54

Cambio Euro/Dollaro: previsioni settimanali su EUR/USD (14/01/13)

Quella appena conclusa è stata un’ottima settimana per il cambio Euro/Dollaro, spinto al rialzo dall’ottimismo diffuso dalle parole di Mario Draghi, presidente della BCE. Per quanto riguarda gli eventi e le pubblicazioni di questa settimana, invece, i dati sulla produzione industriale e quelli sull’inflazione tenderanno ad essere gli appuntamenti di maggior impatto. Di seguito, una panoramica dei market mover più importanti di questa settimana e qualche previsione per quello che sarà l’andamento della coppia EUR/USD.

EUR/USD market mover della settimana

Oltre ai dati previsti oggi dal Calendario Economico (tra i quali: indice dei prezzi all’ingrosso in Germania, Produzione industriale in Italia ed Eurozona e, per conlcudere, il discorso del Gov. Fed, Bernanke), questa settimana tenderanno ad avere particolare impatto:

  • Dati inflazionistici dalla Germania
    Martedì sarà pubblicato l’indice dei prezzi al consumo in Germania; il dato preliminare novembre ha riportato una lettura al -0.1% segnata dall’aumento dei prezzi di cibi e bevande contro il calo dei prezzi di abbigliamento e calzature. L’inflazione è rimasta così sotto controllo e per questa lettura (finale) gli analisti prevedono un aumento allo 0.9%.
  • Bilancia commerciale Eurozona
    Dopo il calo del surplus registrato dal rilevamento di dicembre, per questa lettura è previsto un nuovo incremento dai 7.9 miliardi agli 8.2.
  • Inflazione dell’Eurozona
    L’inflazione annuale dell’Eurozona ha raggiunto il 2.2% durante il mese di novembre, appena sopra il target inflazionistico della BCE; dai rapporti risulta che i cittadini dell’Eurozona tendano a risparmiare su viaggi e ristoranti, si registra inoltre il calo delle assunzioni. Per questa lettura il CPI (indice dei prezzi al consumo) dovrebbe arrivare al 2.2%, mentre per la versione core è attesa una lettura al 1.5%.
  • Bollettino mensile BCE
    Giovedì la BCE renderà pubblico il resoconto relativo al meeting del Consiglio Direttivo dello scorso 6 dicembre. L’outlook economico per l’Eurozona continua ad essere negativo e si prevede debolezza economica per tutto il 2013.

- Dagli Stati Uniti, invece, avremo:

  • Vendite al dettaglio
    Durante il mese di novembre, nonostante la stagnazione del mercato del lavoro, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0.3%, mentre la versione core ha riportato una lettura linea con le aspettative; per questo mese è atteso un valore pari allo 0.2% tanto per la versione completa, quanto per quella core.
  • Dati sull’inflazione
    I prezzi al consumo statunitensi sono rimasti invariati a novembre rispetto ad ottobre e nonostante l’aumento dei prezzi di beni destinato al consumo, si verifica un generale abbassamento dei prezzi dell’energia che consente di prevedere una lettura in linea con quella precedente al 2.7%.
  • Sussidi per la disoccupazione
    Questo market mover che settimanalmente riflette l’andamento del mercato del lavoro dovrebbe riportare un valore di 369 mila unità contro le 371 registrate la scorsa settimana.

Euro/Dollaro: aspetti tecnici

La scorsa settimana la BCE ha annunciato la decisione unanime di mantenere invariati i tassi di interesse allo 0.75% ed i tassi sui depositi allo 0.0%. Il presidente Draghi ha spiegato come l’economia della zona Euro sia ancora lontana dalla ripresa che, verosimilmente, dovrebbe cominciare a palesarsi tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. I mercati hanno risposto positivamente all’appuntamento con la Banca Centrale Europea, scegliendo di vedere il "bicchiere mezzo pieno" e spingendo il cambio EUR/USD al rialzo.

La scorsa settimana è iniziata con una lotta tra tori e orsi su EURUSD attorno alla linea 1.3130; questa settimana l’avvio sembra essere completamente differente con il cambio Euro/Dollaro che dopo aver sfondato la resistenza a 1.3290 ha continuato al rialzo fino ad arrivare ai livelli attuali attorno a 1.3370.

Euro/Dollaro: alcune linee tecniche

Dall’alto, linee tecniche notevoli sul cambio EUR/USD possono essere:

  • 1.3838 e 1.3750 seguite, al ribasso, da 1.36
  • 1.3480 - picco di febbraio che segue l’importante zona 1.34
  • 1.3360 - ha rivestito un ruolo fondamentale come picco del mese di gennaio, mentre 1.3290 è stata buona resistenza prima del collasso nel mese di maggio e, nonostante la rottura subita a dicembre, continua ad essere una linea valida.
  • 1.3240 - è una linea fondamentale sul rally di dicembre. Inoltre, questa linea è stata spesso separatrice di zone di trading.
  • 1.3130 - da resistenza di dicembre, ora la linea è supporto
  • 1.3110 - è una linea minore che ha funzionato da resistenza nel mese di dicembre.
  • 1.3030 - supporto tra novembre e dicembre, questa linea è importante anche se minore rispetto alla linea 1.30
  • 1.30 - importante zona di resistenza durante il rally di settembre che, oltre ad essere cifra tonda è stata anche supporto al cambio Eur/Usd.
  • 1.2960 - supporto all’inizio dell’anno è una linea che sta rinforzandosi dopo aver attutito temporaneamente il calo del cambio durante il mese di dicembre.
  • 1.2880 - linea di supporto tra ottobre, novembre e dicembre è stato "backstop" al rally del post elezione di Obama.
  • 1.28 - zona inferiore del range di prezzi è una linea ormai lasciata indietro e, al momento, meno rilevante rispetto a quanto non sia stata nei mesi addietro.
  • 1.2750 - è stato il tappo al cambio durante le elezioni in Grecia ed ha avuto, anche nel passato, ruoli simili.
  • 1.2624 - è stato minimo di gennaio e al momento è una linea di supporto.

Al di sotto abbiamo 1.25 che oltre a rappresentare una soglia psicologica molto importante è stata anche supporto durante l’estate del 2012.

Previsioni settimanali: durerà l’effetto positivo?

Le parole relativamente positive di Mario Draghi in merito alla situazione della crisi del debito e sulle condizioni dei mercati finanziari sono state accompagnate da un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse sui titoli di Stato. Il peggio è davvero passato? Forse sì, anche se rimangono i rischi di peggioramento per le economie più problematiche. Oltre oceano, l’economia degli Stati Uniti invia segnali incerti di ripresa e dal punto di vista finanziario è innegabile che il quantitative easing e il fiscal cliff continuino a pesare. A questo punto, sembra piuttosto probabile che durante la settimana il cambi EUR/USD trovi una qualche stabilità su livelli più alti rispetto agli ultimi mesi.

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