Settimana interessante quella sul cambio Euro/Dollaro che è cresciuto leggermente, sebbene la forza della valuta statunitense sia sembrata decisamente superiore rispetto a quella della moneta unica.
In questa settimana assisteremo ad una nuova impennata o ad un deciso capitombolo? Tra gli appuntamenti imperdibili di questa settimana, il Summit Economico UE, il Bollettino Mensile BCE e l’inflazione negli Stati Uniti. Vediamo il background ed i possibili scenari sul cambio Euro/Dollaro per questa settimana.
Euro: i market mover
Dopo la bilancia commerciale in Germania che questa mattina è stata rilevata al di sotto delle aspettative degli analisti con un surplus di 15.7 miliardi, gli appuntamenti di questa settimana con l’Euro saranno tutti considerati di medio impatto. In particolare avremo:
- CPI finale, Germania
La lettura del mese di gennaio riportava una caduta mensile dello 0.5% per un tasso di inflazione annuo del 1.7%, in calo rispetto al 2.1% di dicembre. L’inflazione (in versione core che esclude il settore dell’energia) è scesa allo 0.9%, mentre per questa lettura è atteso un valore dello 0.6%.
- CPI Francia
L’indice dei prezzi al consumo in Francia è sceso dello 0.5% a gennaio, rispetto al mese precedente e a causa di una caduta dei costi del settore manifatturiero, a seguito dei guadagni del mese precedente. Ad ogni modo, dopo quattro mesi di calo consecutivo, i prezzi del petrolio sono aumentati del 1.3%, aumentando così del 1.8% i costi dell’energia. Per questa lettura, l’indice CPI dovrebbe registrare un guadagno dello 0.5%.
- Produzione Industriale
La produzione industriale nell’Eurozona ha fatto un balzo in avanti per l’ultima lettura, passando dal -0.7% allo 0.7% e indicando che il blocco della moneta unica sta lentamente iniziando ad uscire dalla recessione. Secondo gli economisti, la produzione industriale per il mese di gennaio nell’Eurozona dovrebbe attestarsi al -0.1%. - Bollettino Mensile BCE
Il bollettino di febbraio indicava che l’inflazione sarebbe scesa al di sotto del 2% nei mesi a seguire, nonostante la forza relativa dell’Euro. Il bollettino, inoltre, prevedeva che la debolezza economica continuasse per questa prima parte del 2013, sebbene l’economia dovrebbe riprendersi a partire dalla seconda metà dell’anno. - Summit UE
Giovedì 14 e Venerdì 15 marzo, i leader dell’Unione Europea presenteranno i loro programmi per il piano di tagli sul bilancio. I leader discuteranno della materia di bilancio e su alcune importanti questioni relative al supervisore del settore bancario (la BCE).
- Inflazione
Rispetto a dicembre, nel mese di gennaio l’inflazione è scesa al 2%, in linea con le aspettative degli analisti. Nella versione core abbiamo invece assistito ad un calo al 1.3% rispetto al 1.5% di dicembre. L’inflazione "sommessa" si deve principalmente al calo nelle spese dei consumatori e all’abbassamento dei prezzi dell’energia. Per questa lettura, l’indice CPI dovrebbe aumentare al 1.8%, mentre la versione core dovrebbe attestarsi al 1.3%.
Dollaro: i market mover
- Dagli Stati Uniti, invece avremo:
- Vendite al Dettaglio
Nell’ultima lettura, le vendite al dettaglio USA hanno registrato una lettura non entusiasmante allo 0,1% rispetto lo 0.5% del mese precedente. In linea con le aspettative, la versione Core ha segnato uno 0.2% contro lo 0.3% di dicembre. Per questa lettura le vendite al dettaglio dovrebbero raggiungere il valore di 0.5%, mentre la versione core si prevede possa scendere allo 0.2%.
- Prezzi di produzione.
L’indice PPI è aumentato allo 0.2% a gennaio, leggermente al di sotto dello 0.3% atteso dagli analisti, a seguito del calo di dicembre. L’abbassamento dei prezzi dell’energia lascia prevedere un aumento dei prezzi alimentari, mentre il PPI in versione core (che esclude energetico e alimentare) ha registrato un aumento rispetto a dicembre. Per questa lettura gli analisti stimano un valore dello 0.6%.
- Richieste per sussidi di disoccupazione
Il market mover che settimanalmente ci aggiorna sulle condizioni del mercato del lavoro statunitense e che per questa lettura dovrebbe riportare un valore di 355 mila unità rispetto alle 340 mila rilevate la scorsa settimana. - Inflazione
L’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato tra dicembre e gennaio, al di sotto delle aspettative degli analisti. Nel frattempo, la lettura Core che esclude alimentare ed energetico è aumentata dello 0.3% dopo lo 0.1% di dicembre. Per questa lettura gli analisti prevedono un valore dello 0.2%.
EUR/USD: background e questioni tecniche
Il presidente Draghi la scorsa settimana ha agito per "bilanciare" le acque: la BCE taglia le stime sulla crescita e discute la possibilità di un taglio ai tassi di interesse. Ma allo stesso tempo, Draghi è sembrato ottimista circa le possibilità di ripresa della seconda metà dell’anno e sulla questione italiana. La situazione economica, però rimane problematica, laddove anche i dati dalla Germania mostrano qui e là segni di debolezza intrinseca. Dagli Stati Uniti, i NFP sono stati un ottimo motore per il Dollaro che ha raggiunto nuovi massimi. Che sia tornato il trading sui fondamentali del cambio Euro/Dollaro?
Da un punto di vista più tecnico, l’Euro/Dollaro ha iniziato la scorsa settimana al di sotto del 1.3030 per poi alzarsi leggermente e tornare a 1.2960, formando un doppio minimo rispetto allo scorso venerdì. Schizzando in alto EUR/USD ha toccato la linea 1.3130, ma poi è ri-sceso di nuovo a 1.2960 per il triplo minimo prima di chiudere leggermente al di sopra della linea 1.30, a 1.3004.
Linee tecniche rilevanti
Dall’alto, individuiamo alcune linee particolarmente importanti dal punto di vista tecnico sul cambio Euro/Dollaro.
- 1.3588 è un evidente separatore di range che ha funzionato come resistenza durante il mese di febbraio.
- 1.34 osso duro durante la primavera del 2012, continua ad essere un’importante resistenza, anche se meno forte.
- 1.3290 è stata resistenza prima del crollo di maggio. Dopo alcuni tentativi falliti di rottura al rialzo, l’Euro è finalmente riuscito a sfondare questa linea, con la successiva (1.3255) che si è confermata supporto durante il mese di gennaio.
- 1.3170 è stato il picco di settembre ed importante supporto nel mese di dicembre. Confermata come resistenza durante le elezioni in Italia, questa si conferma come linea chiave al rialzo.
- 1.3100 è una linea minore, resistenza nel dicembre 2012. La linea 1.3030 è stata supporto nello stesso periodo, mentre la cifra tonda a 1.30 è stata importante resistenza per il rally di settembre anche se le continue lotte tra tori ed orsi l’hanno resa più vulnerabile rispetto alla linea seguente, 1.2960.
- 1.2960 è stata supporto all’inizio dell’anno, ma anche a settembre ed ottobre: la linea ora è di nuovo più forte, visto che si conferma come triplo minimo ed è al momento una linea di fondamentale importanza sul ribasso.
- 1.2880 ha funzionato in entrambe le direzioni ed è seguita da 1.2805, il margine inferiore del range di trading di lungo periodo sul cambio, compreso tra 1.3170 e 1.2805
- 1.2746 è stato separatore di range a novembre scorso, ma è una linea minore sul fronte del ribasso. E’ eseguita dalla linea 1.27, anch’essa minore rispetto alla più importante 1.2660.
- Sembra improbabile che il cambio possa arrivare ad interessare altre linee al di sotto di 1.2587.
EUR/USD: previsioni settimanali
Sebbene Draghi non abbia spinto al ribasso il cambio, ci sono almeno due ragioni per le quali è possibile supporre che l’Euro possa continuare a scendere.
La prima è la debolezza evidente che caratterizza le economie del blocco. Francia, Spagna e Italia non stanno certo andando bene, soprattutto rispetto alla Germania. Seppure il motore dell’Eurozona è forte del sentiment degli investitori, l’economia tedesca mostra evidenti segni di debolezza.
La seconda ragione sta invece nella forza ritrovata del dollaro e dell’economia USA. I segni di miglioramento sembrano confermare la ripresa indicata dai dati sul lavoro e sul settore manifatturiero.
Tutto ciò porta a supporre la possibilità di nuove dinamiche sul mercato forex. Il dollaro beneficia dei dati positivi provenienti dagli Stati Uniti: è la fine del trading ro-ro, in continuo movimento tra l’avversione e la propensione al rischio!?
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