Brasile come la Grecia: l’austerità è l’unica risposta secondo il FMI

Daniele Morritti

11 Febbraio 2017 - 16:01

In Brasile il 2017 sarà l’anno dell’austerità. Temer e il FMI che questa sia l’unica via praticabile per risanare l’economia, l’Europa non è servita da lezione.

Brasile come la Grecia: l’austerità è l’unica risposta secondo il FMI

Per il Brasile si prospetta uno scenario economico atroce, peggio, greco. Il Fondo monetario internazionale (FMI) sta da mesi sollecitando il Brasile ad adottare un pacchetto di riforme strutturali per far fronte alla crisi economica che sferza il Paese dal 2015.

Il Presidente Michael Temer - subentrato lo scorso anno a Dilma Rousseff, colpita da impeachment - dalle colonne del Finacial Times ha dichiarato che il suo governo sta facendo il possibile per implementare le riforme e ridare al Brasile la credibilità internazionale smarrita sotto la Presidenza Rousseff.

Le riforme toccheranno principalmente tre settori:

  • il sistema pensionistico;
  • il mercato del lavoro;
  • il sistema di tassazione.

All’orizzonte si prospetta per il Brasile un periodo di enormi sacrifici sociali. La prassi del FMI, sposata in toto dal governo brasiliano, è sempre la stessa: austerità.

FMI: il risanamento dell’economia brasiliana passa per il consolidamento fiscale

In un rapporto del novembre 2016, il FMI ammoniva il Brasile circa il viatico da seguire per risanare l’economia dopo la crisi economica ereditata dell’era Rousseff.

Le linee guida del FMI sono chiare e, invero, sempre le stesse. Il ciclo recessivo che ha colto il Paese nel bel mezzo di una crisi politica - le accuse di corruzione rivolte alla Presidente Rousseff - ha portato la disoccupazione a livelli sconcertanti (2.7 milioni di posti di lavoro "sono andati perduti"). Tanto è bastato al FMI per prescrivere, com’è nel suo costume, un bel pacchetto di riforme strutturali atte a ristabilire la "sostenibilità fiscale" del Paese.

Considerando che l’insediamento di Temer è stato tutt’altro che fluido, complicato dalle lotte intestine che arroventano la politica brasiliana fin dall’istituzione della Repubblica, nel suo rapporto del novembre 2016 il FMI raccomandava al neo-Governo brasiliano di procedere spedito alla messa in pratica di un piano di consolidamento fiscale necessario per "stimolare la fiducia" degli investitori esteri.

Con la formula “consolidamento fiscale” il FMI si riferisce ad un contenimento dell’esposizione del settore pubblico nell’economia. Si pratica un’azione di consolidamento fiscale per mezzo delle famose riforme strutturali.

Nel caso del Brasile, queste riguardano i seguenti settori:

  • Spesa pubblica: per far fronte alla crisi di debito estero, il FMI si aspetta che il Brasile tagli la spesa pubblica e riveda, da cima a fondo, il proprio Sistema previdenziale, definito troppo “generoso”;
  • Debito pubblico: riportare il debito pubblico ai livelli pre-Rousseff e fornire così ai mercati segnali di solvibilità;
  • Infrastrutture finanziarie: il Governo brasiliano è chiamato dal FMI a una profonda revisione del proprio circuito finanziario. Per aumentare la competitività dell’economia è necessario quindi procedere alla modernizzazione dei canali di credito;
  • Sistema di tassazione: detassare l’attività delle aziende per aumentarne la capacità di business;
  • Tariffe: rimuovere qualsiasi ostacolo al commercio, così da favorire l’aumento d’investimenti esteri diretti, e stimolare il libero scambio fuori dall’area del Mercosur;
  • Stimoli alla crescita: gli interventi espansivi del Governo a sostegno della crescita non sono (più) contemplabili. Diversamente, lasciare al mercato la creazione di posti di lavoro “produttivi”;
  • Inflazione: mantenere l’inflazione bassa per scongiurare il rischio di cambio e proteggere cosi gli investimenti dal lato del creditore estero;
  • Banca centrale: corroborare l’indipendenza della Banca centrale per "aumentarne la credibilità".

Solitamente, e il caso greco lo dimostra, le sollecitazioni del FMI non cadono mai nel vuoto e i Governi a cui sono richieste riforme si prodigano per ottemperare ai voleri dell’Istituzione di Washington nel minor tempo possibile, pena la gogna dei mercati.

Cosa sta facendo il Governo brasiliano per “risanare” l’economia?

Esattamente quello che indicava il rapporto del FMI. Fin dal suo insediamento, dopo l’impeachment comminato dal Parlamento alla Presidente Rousseff, Temer non ha mai nascosto tendenze "pro-business", come le ha compendiate il Financial Times. Anzi, la ragion d’essere della sua Presidenza risiede nell’obiettivo di rendere “moderna” l’economia brasiliana , dove moderna significa essenzialmente arginare la spesa pubblica, costituzionalizzare il pareggio di bilancio e ridurre il margine di sicurezza sociale.

Al fine di ristabilire un soddisfacente livello di competitività dell’economia brasiliana, sull’onda del FMI, Temer e il suo governo stanno approntando due riforme strutturali:

  • Riforma delle pensioni: il Governo intende innalzare l’età pensionabile da 54 a 65 anni entro aprile 2017. Anche dalle parti delle neo-Presidenza brasiliana il sistema previdenziale è considerato troppo “generoso”.
  • Riforma del lavoro: il Governo ha promesso di metter mano al codice del lavoro, considerato troppo rigido. In altre parole, come avvenuto nell’eurozona in seguito ai vari salvataggi, il Governo intende rendere il licenziamento più semplice è la flessibilizzazione del lavoro assoluta.

Temer è convinto che le riforme strutturali varate dal suo Governo correggeranno il tracollo delle finanze pubbliche innescato dalla Presidenza Rousseff, tacciata di aver praticato un "populismo fiscale" deleterio per il futuro del Paese.

Il Presidente non sembra temere i contraccolpi che l’austerità di certo avrà sul tessuto sociale brasiliano. Anzi, come fu per i vari Leader europei, è fermamente convinto che la strategia del suo Governo sia se non la migliore, l’unica praticabile. Si è così espresso dalle colonne del Financial Times:

"Preferirei, invece di essere applaudito ora [per una spesa pubblica insostenibile e populista] che essere applaudito in futuro, questo è il mio obiettivo".

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