Renzi ai neo-maggiorenni: per chi compie 18 anni 500 euro di bonus e investimenti nella cultura. Sarà vero o è l’ennesimo atto propagandistico?
Ecco l’ennesimo annuncio del Presidente del Consiglio Matteo Renzi indirizzato ai giovani che hanno da poco compiuto 18 anni e al mondo della cultura in generale: lo stanziamento di 50 milioni per il diritto allo studio e bonus da 500 euro per i neo-maggiorenni.
A pochi giorni dagli attentati terroristici perpetrati ancora una volta dall’ISIS, in questo caso nella città di Parigi, il Premier Renzi, ad un evento in risposta a tali atti, “Italia, Europa: una risposta al terrore” che si è tenuto il 24 novembre presso la Sala degli Orazi e dei Curiazi dei Musei Capitolini, intervenendo ha annunciato la “legge di umanità” allo scopo di investire sulla sicurezza, ma “per ogni euro stanziato sulla sicurezza ci deve essere un euro in più investito sulla cultura”.
Bonus cultura, 500 euro a chi ha 18 anni: il piano di Renzi
Matteo Renzi ammonisce “è tempo di reagire!” e presenta il suo piano che ha stravolto la Legge di Stabilità 2016, modificando la destinazione di due miliardi che andranno uno alla sicurezza e uno alla cultura: 80 euro estesi alle forze dell’ordine e 200 milioni da investire in sicurezza ed equipaggiamenti; 500 euro per 550 neo-maggiorenni da investire in concerti, musei, teatri, ed un miliardo da destinare in generale all’educazione.
Con questo annuncio il Premier rimanda al 2017 il taglio dell’IRES proprio al fine di reperire i fondi necessari agli investimenti in sicurezza e cultura.
500 euro a chi ha 18 anni? Le polemiche
Il nuovo piano di Renzi, che inevitabilmente ha stravolto le previsioni iniziali per la Legge di Stabilità 2016, è da subito stato oggetto di molteplici discussioni.
Da più parti, infatti, arrivano segni di insofferenza per i numerosi ed incontrollati colpi di testa del Premier.
Le stesse associazioni degli studenti non sembrano gradire la nuova proposta di Renzi, questo si evince dalle parole di Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari
E’ solo una campagna elettorale. E’ inaccettabile dover sempre rincorrere le uscite estemporanee di Renzi. E’ l’ennesima dichiarazione spot del Premier, della quale non si conoscono i contenuti reali, ma con cui si lanciano messaggi mediatici che assomigliano troppo a trovate elettorali più che a un intervento credibile. Non è questo il modo di investire sul futuro dei giovani, sulla loro formazione, sulla loro cultura.
Dello stesso avviso appare anche Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza secondo il quale le parole di Renzi riguardo alla cultura e allo stanziamento di un miliardo da investire nella formazione ed educazione dei giovani, oltre che al bonus di 500 euro per i neo-maggiorenni sono i“nsufficienti e propagandistiche”.
Il già citato Jacopo Dionisio ed Alberto Ierone, portavoce nazionale Reti Studenti Medi, ammoniscono
Dare un bonus di 500€ ai giovani, dando solo indicazioni molto vaghe su come questi possono essere spesi, non è cultura: i giovani hanno bisogno di fondi strutturali per poter usufruire di servizi, non di regali una tantum. Parlare di 50 milioni investiti nel diritto alla studio come di soluzione al problema degli idonei non beneficiari, quando ne servirebbero 200, va oltre ogni decenza.
Con queste misure annunciate si sposteranno teoricamente 2 miliardi di euro di una finanziaria che sembrava intoccabile, destinarne solo 50 milioni alle borse di studio, senza programmazione né cognizione del fabbisogno reale, ha il sapore di una beffa.
L’unica cosa che condividiamo delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio è che alla violenza e al terrore si risponde solo con la cultura: peccato che le sue dichiarazioni dimostrino proprio come il governo italiano non solo non sia disposto ad investirci realmente, ma anzi la utilizzi come strumento per ricevere consenso, strumentalizzando ogni vicenda possibile.
Analizzando le reazioni scatenate dall’annuncio di Renzi si può dire che ha ingenerato un clima di malcontento e di incertezza seppure l’idea di rispondere al terrore con la cultura sia la ferma convinzione appoggiata da più versanti.
Più che dare stabilità, in un periodo già così delicato a causa della crisi ed acuito ulteriormente dalla paura delle minacce terroristiche, le dichiarazioni di Renzi gettano nuovamente il panico, inquietano e fanno vacillare la precaria speranza di un futuro solido e più dignitoso.
Le promesse di Renzi sembrano portate dal vento ed essendo ricorrenti, ed almeno in apparenza proferite di pancia, dettate dall’emotività del momento, non attecchiscono e non acquisiscono credibilità, non si conferisce loro l’istituzionalità che meritano in quanto annunciate da un Premier.
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