Dopo il clamoroso crollo del 93% del mese scorso, il valore dei bitcoin torna sopra 1.000$ dopo che Zynga ha deciso di accettare i pagamenti nella cyber-valuta
Da alcuni mesi in ambienti finanziari non si fa altro che parlare del fenomeno dei bitcoin, la moneta virtuale nata nel 2009 che si pone l’obiettivo di diventare una sorta di valuta rifugio antagonista delle tradizionali valute a corso forzoso (come il dollaro, l’euro o la sterlina), troppo facilmente manipolabili dalle banche centrali attraverso aggressive politiche monetarie. Tuttavia, il bitcoin ha un valore molto variabile. La quotazione, che fino a un anno fa era inferiore ai 15$, è clamorosamente volata a dicembre a 1.238$ per poi crollare a 640$ dopo che il principale mercato online della valuta in Cina ha smesso di accettare i depositi denominati in questa cyber-valuta. Questi spettacolari alti e bassi del bitcoin sono stati molto frequenti negli ultimi mesi e chiaramente pongono un interrogativo: può una valuta (o presunta tale) essere considerata un bene rifugio alla luce di una volatilità dei rendimenti così estrema?
Secondo Paul Krugman il bitcoin è solo l’ultimo “passatempo” per i trader online, ma anche Alan Greenspan, ex governatore della FED, ha bocciato l’e-money etichettandola semplicemente come una “bolla”. In Cina la valuta è stata praticamente messa al bando dal governo sui timori di una possibile bolla speculativa nel paese e di minaccia per la stabilità del proprio sistema finanziario. Tuttavia c’è chi sostiene questo fenomeno, come gli esperti di Bank of America Merrill Lynch. Qualche settimana fa gli analisti della banca d’affari americana hanno dichiarato che i bitcoin “possono essere un mezzo importante per i pagamenti nel commercio elettronico”. BofAML inizierà quindi a trattare il bitcoin, che secondo i suoi esperti potrebbe diventare un “serio concorrente ai canali di trasferimento di denaro”. BofA ha comunque sottolineato anche le criticità.
La quotazione massima raggiungibile dalla moneta virtuale viene indicata a 1.300$, ma il suo utilizzo come valuta di riserva rischia di compromettere quello come moneta di scambio. Intanto il bitcoin è tornato a quotare sopra i 1.000$ dopo che Zynga, il colosso dei videogiochi su Facebook, ha dichiarato di voler accettare la cyber-moneta per i pagamenti. Grazie a Zynga il bitcoin potrà finalmente uscire dal cyber-circuito nel quale era ormai ingabbiato da anni. In effetti l’e-money è stata finora soprattutto un rifugio, conservata anziché utilizzata. Si stima che solo il 22% del totale del mercato è in circolazione. Le autorità di controllo finanziario sono in stato di allerta, pronte a regolare il fenomeno del bitcoin visto che i consumatori rischiano di non avere alcuna protezione nel caso in cui una delle piattaforme di trading che consente di scambiare i bitcoin fallisca o chiuda i battenti (come la giapponese Mt.Gox o la londinese Bitstamp).
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