Benzina, il prezzo sta per aumentare di nuovo? Perché conviene fare il pieno adesso

Giorgia Bonamoneta

3 Aprile 2022 - 07:19

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Il prezzo della benzina, dopo un periodo di relativa calma, potrebbe tornare a crescere. Tra la fine del taglio delle accise (21 aprile) e la decisione di Putin, ecco perché conviene fare il pieno.

Il prezzo di benzina e diesel, da poco tornato entro la soglia psicologica dei due euro al litro, potrebbe aumentare di nuovo. L’incertezza sul costo del carburante è data da diversi fattori, non solo il limite temporale deciso dal Governo, ma anche per via delle recenti decisioni di Vladimir Putin sul pagamento in rubli.

Con l’approvazione del decreto Taglia prezzi, il prezzo della benzina e del diesel è sceso di 25 centesimi più Iva, con un risparmio complessiva di circa 30,5 centesimi al litro. La misura ha permesso di riportare i prezzi dei carburanti in una fascia di prezzo non più di lusso, ma non sarà per sempre. L’intervento del Governo ha un intervallo di tempo specifico: 30 giorni. A partire dal 21 aprile, senza proroghe al decreto, il prezzo della benzina e del diesel potrebbe tornare nelle mani dell’oscillante mercato travolto dal conflitto.

Un altro, inevitabile, segnale di un aumento dei prezzi è dato dal “fattore Putin”. Nell’ultima settimana il presidente russo ha dichiarato l’intenzione - poi confermata con la firma del decreto - di far pagare i Paesi ostili (tra cui l’Italia) non più in euro, ma in rubli. Una mossa che serve alla Russia per far recuperare valore al rublo - tornato già a un valore pre conflitto -, ma che mette ancora di più in crisi i rapporti commerciali tra Russia ed Europa.

Per questi fattori c’è chi sta già facendo scorte di benzina e diesel al prezzo calmierato sotto i due euro al litro. Al momento (aggiornamento dati rilevati al 3 aprile) il prezzo è sceso ulteriormente, toccando l’1,776 euro al litro in alcune catene di distributori.

Il prezzo della benzina è destinato ad aumentare (ancora)

È difficile fissare il costo della benzina e del diesel, i prezzi sono sempre stati flessibili e, in questo periodo in particolare, è piuttosto scontato immaginare che il prezzo del carburante torni a crescere.

Il decreto Taglia prezzi, così come ha spiegato il premier Mario Draghi in conferenza stampa, ha valore per un intervallo di tempo piuttosto stretto: un mese (30 giorni). Dall’approvazione del decreto il prezzo della benzina è calato di circa 30 centesimi (0,25 euro + Iva), permettendo agli italiani di risparmiare sull’acquisto al distributore. Il 22 aprile, se non verrà approvata una proroga, il prezzo della benzina verrà nuovamente gestito dalle leggi del mercato.

A oggi è presto per sapere cosa deciderà il Governo, anche se Draghi durante la conferenza stampa aveva già cercato di delineare le mosse future. Tutto dipenderà dall’andamento del mercato e del conflitto, se dovesse persistere l’instabilità nel prezzo il Governo deciderà di conseguenza.

L’aumento del prezzo della benzina è legato al pagamento in rubli?

Nei prossimi giorni, quando il decreto per il pagamento in rubli sarà attivo, potrebbe esserci un rincaro dei prezzi di benzina e diesel. Al momento la decisione di Putin non ha ancora avuto forti ripercussioni sui mercati italiani, ma in altri Paesi sì. Infatti mercoledì scorso, dopo le dichiarazioni del presidente russo, i prezzi del gas all’ingrosso britannico e olandese sono aumentati.

La reazione Europea è stata piuttosto ferrea, in particolare quella di Francia e Germania che, attraverso i ministri dell’Economia, hanno rilasciato messaggi contro “il ricatto di Putin”, lasciando intendere che l’Ue non accetterà di pagare un rubli. E fuori dall’Europa l’amministrazione Biden, vicina alle elezioni di metà mandato, ha deciso di rilasciare parte delle riserve energetiche strategiche: 180 milioni di barili di greggio, uno al giorno per 6 mesi per far scendere il prezzo.

Conviene fare scorta di benzina prima dell’aumento dei prezzi?

Se il prezzo di benzina e diesel è davvero destinato a crescere, l’idea di fare scorta non è poi così assurda. Lo abbiamo visto di recente, il costo dei carburanti può facilmente diventare un peso per le famiglie e le aziende italiane.

Tra taniche di benzina e pieno alla macchina, in questi giorni conviene fare scorta di benzina e diesel. I prezzi si aggirano intorno all’1,789 euro al litro, con picchi oltre i due euro al litro per i distributori presenti sulle autostrade.

La rivelazione quotidiana, osservata dal ministero dello Sviluppo economico, mostra come alcune compagnie hanno ridotto ulteriormente il costo. Tra queste Tamoil (-0,6 euro/litro) e IP (-0,2 euro/litro).

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