Unicredit, tagli ai posti di lavoro: 10mila dipendenti in meno dal 2018. Nessun impatto particolare per l’Italia, mentre Austria e Germania saranno le zone più colpite.
Unicredit S.p.A. avrebbe deciso di tagliare 10 mila posti di lavoro: è questa la notizia riportata dall’agenzia internazionale Bloomberg che sta destando preoccupazione nel settore bancario.
Secondo un’indiscrezione raccolta da Bloomberg, Unicredit avrebbe deciso di aumentare l’efficienza della Banca, e per farlo starebbe pensando di tagliare 10 mila posti di lavoro.
Questa notizia confermerebbe la politica dei tagli ai posti di lavoro che Unicredit ha intrapreso dal 2008, anno della fusione tra Unicredito Italiano e Capitalia: infatti, in quella data il numero dei dipendenti di Unicredit era di 174mila, mentre ora il gruppo di credito italiano conta “solamente” 127.475 lavoratori.
I vertici di Unicredit non hanno ancora confermato la notizia, tuttavia, sembrerebbe che i nuovi tagli ai posti di lavoro facciano parte del piano strategico del 2018, in cui l’obiettivo principale è di migliorare l’efficienza della banca.
Unicredit, taglio dei posti di lavoro: le zone più colpite
Unicredit, uno degli istituti bancari più importanti d’Italia e d’Europa, potrebbe tagliare circa 10 mila posti di lavoro, che equivalgono al 7% del proprio personale.
Questi tagli si concentrerebbero perlopiù in paesi come Austria e Germania, mentre l’Italia sarebbe colpita solo marginalmente.
Nel dettaglio, ai 2.700 dipendenti italiani che rientrano già nel piano di riduzione del personale annunciato nel 2014, se ne aggiungerebbero circa 450; infatti, Unicredit avrebbe deciso di allungare di un anno (dal 2018 al 2019) il periodo di uscite volontarie già concordate nel piano del 2014, in modo che tra pensionamenti e pre-pensionamenti altre 450 persone possano lasciare l’azienda.
Unicredit: le motivazioni dei tagli ai posti di lavoro
Unicredit potrebbe decidere di tagliare circa 7 mila posti di lavoro tra Austria e Germania. Già nel 2014 la banca aveva annunciato una riduzione dei dipendenti pari a 8.500 unità; però, in quel caso Unicredit aveva chiuso un bilancio con 14 miliardi di rosso, mentre nell’ultimo anno l’utile è tornato a 2 miliardi.
Per quale motivo quindi Unicredit sarebbe in procinto di ridurre ulteriormente il numero dei dipendenti? Alla base di questa decisione ci sarebbe l’intenzione di migliorare l’efficienza della banca tramite degli interventi specifici in alcune zone:
- riduzione dei costi;
- eliminazione dei “doppioni”;
- ridimensionamento delle filiali;
- investimenti per la digitalizzazione;
- trasformazione delle competenze del personale.
Nessuna conferma dell’ad Ghizzoni
L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni ha deciso di non commentare la notizia dell’ennesimo taglio dei lavoratori:
“Non è il momento di parlare, perché noi stessi non abbiamo ancora numeri concreti”.
Tuttavia, Ghizzoni ha deciso di intervenire per smentire le voci riguardanti un imminente aumento di capitale da parte di Unicredit:
“Rispondo con i numeri che abbiamo fatto vedere al 30 giungo: il capitale è salito di circa 100 punti in un anno o poco più e quindi siamo in grado di generare organicamente capitale”.
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