Seduta in rosso per le azioni di Unicredit. Domani si terrà il cda per dare mandato a cacciatori di teste per individuare il nuovo ad. Equita: adc da €5 mld unica soluzione.
Le azioni di Unicredit registrano questa mattina un calo del -1%, pari ad una quotazione di poco inferiore a €3. Gli azionisti della banca milanese sono ancora in attesa di conoscere il nome del sostituto di Federico Ghizzoni, ormai ex-amministratore delegato di piazza Gae Aulenti. Luca Cordero di Montezemolo, vice-presidente dell’istituto di credito, ieri ha reso noto che il 1° giugno si terrà il cda per scegliere il cacciatore di teste incaricato di trovare il successore di Ghizzoni con cui iniziare il processo di ristrutturazione di Unicredit.
I nomi caldi per ora sono sempre gli stessi, con Marco Morelli sempre in pole position per succedere all’ex-ad dell’istituto milanese. Nel frattempo, Equita Sim torna alla carica riguardo al possibile aumento di capitale che la banca potrebbe dover varare nel prossimo semestre. Gli esperti della casa d’affari reputano inevitabile una ricapitalizzazione da €5 miliardi mentre ritengono che le opzioni alternative ipotizzate da stampa e analisti siano di poco aiuto.
Azioni Unicredit: domani cda per dare mandato a cacciatore di teste
Giornata negativa per le azioni di Unicredit che in questo momento perdono l’1%. Il titolo della banca milanese risente dell’andamento in rosso del Ftse Mib, appesantito in parte dai dati macro e in parte dalla vicenda Veneto Banca. Domani sarà una giornata importante per la banca lombarda visto che si terrà il cda volto a scegliere il cacciatore di teste incaricato di trovare il successore di Federico Ghizzoni.
Ieri il vice-presidente di Unicredit, Luca Cordero di Montezemolo, ha risposto ad una domanda in merito alla tempistica per la scelta del nuovo ad. Il dirigente non ha comunicato date precise, ricordando solo l’appuntamento di domani del cda dal quale partirà il processo di selezione della lista di candidati per ricoprire la carica di CEO.
Nelle ultime settimane erano state ventilate diverse ipotesi al riguardo. Si sono fatti nomi di manager stranieri e italiani con Marco Morelli di Bank of America in pole position per succedere all’ad uscente Federico Ghizzoni. L’agenzia di stampa Bloomberg anche si era espressa sul merito, preferendo la nomina di un manager straniero poco conosciuto nell’ambiente bancario italiano viste le sfide che dovrà affrontare.
Azioni Unicredit: per Equita adc da €5 mld è soluzione migliore
Una di queste sfide è la ricapitalizzazione della banca milanese. Si sono fatte diverse ipotesi al riguardo, tra cui cessioni di asset, fusione con Mediobanca e aumento di capitale. Questa ultima ipotesi è quella preferita dagli analisti di Equita Sim, tornati alla carica al riguardo dopo averne già discusso.
Gli esperti della casa d’affari reputano la pista aumento di capitale da €5 mld più percorribile rispetto alle altre ipotesi ventilate, giudicate dagli stessi “potenzialmente dannose”. Gli analisti di Equita credono che le cessioni di asset siano dannose mentre la fusione con Mediobanca è una soluzione non risolutiva.
Un aumento di capitale da €5 miliardi invece riporterebbe il CET1 ratio a oltre il 12% dall’attuale 10,8% e apporterebbe una riduzione del ROTE 2017 al 6% dal 7%. Il P/E invece salirebbe a 7,8 contro i 6,2 attuali. Multipli interessanti che però non incorporano al momento overhang e rischio diluizione, proseguono gli esperti di Equita.
Gli analisti fanno notare come le cessioni ipotizzate (parte di Fineco, Pekao e Yapi) libererebbero liquidità per €7,6 miliardi con un effetto negativo del 20% sull’utile. Così la diluizione sarebbe più elevata rispetto a quella generata dall’aumento di capitale visto che il ROTE 2017 scenderebbe di 120 punti base contro i 70 dell’adc.
Inoltre, le cessioni avrebbe effetti negativi sulla capacità di generare utili nel medio periodo. Parlando invece della fusione con Mediobanca, Equita ritiene che l’operazione non sarebbe risolutiva poché il CET1 aumenterebbe di soli 30 punti base, salendo così all’11,3%. Gli aspetti negativi dell’operazione annullerebbero quelli positivi, lasciando così lo scenario dell’aumento di capitale il più probabile.
Gli analisti di Equita concludono il report ritenendo “ininvestibile” il titolo di Unicredit almeno fino al completamento dell’aumento di capitale che probabilmente avverrà nel secondo semestre. Di conseguenza, gli esperti hanno ridotto a zero la stima del dividendo 2016 dai precedenti €0,2 mentre quella 2017-2018 passa a €0,15 da €0,25.
Azioni Unicredit: analisi tecnica di breve periodo
Notizie poco positive anche dal grafico. La connotazione di fondo rimane a ribasso visto l’incrocio delle medie mobili di periodo. La trendline a ribasso evidenziata in bianco anche non è buon segnale visto che sembra che si si stia configurando la figura del triangolo discendente.
Per invertire la rotta sarebbe necessario un breakout al di sopra della linea bianca in modo da invalidare la figura. Le azioni Unicredit, per fare questo, dovrebbero in primis superare la resistenza psicologica posta dalla media mobile di breve periodo in area €2,96 circa.
I volumi sono tornati a farsi più consistenti in fase di ribasso, il che rende al momento difficile ipotizzare una rottura della resistenza. Gli indicatori tecnici appaiono contrastati con il RSI che sta discendendo dalla zona di neutralità verso quella di ipervenduto ed il MFI indirizzato sempre più verso quella di ipercomprato.
Le bande di Bollinger suggeriscono una potenziale fase laterale, il che ci starebbe vista l’attesa per le novità riguardanti il nuovo CEO.
Per il momento sarebbe meglio solo monitorare la situazione vista l’incertezza e la connotazione di fondo a ribasso. Nel caso di mancata rottura con volumi della media mobile di breve, il rischio è quello di assistere ad un ritorno sul supporto visto in colore giallo intorno a quota €2,8.
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