Azioni RBS: peggior calo dal 2012. Conti in perdita per l’ottavo anno consecutivo

Livio Spadaro

26/02/2016

26/02/2016 - 10:27

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Le azioni di Royal Bank of Scotland questa mattina hanno registrato il peggior calo dal 2012. Conti 2015 in rosso, pesano spese legali e di ristrutturazione.

Azioni RBS: peggior calo dal 2012. Conti in perdita per l’ottavo anno consecutivo

Il titolo azionario di Royal Bank of Scotland affonda sulla Borsa londinese dopo la pubblicazione dei dati 2015. La banca scozzese ha riportato l’ottava perdita consecutiva annuale, causata principalmente dai costi sostenuti per pagare i danni provocati dalla cattiva gestione passata. Il calo di oggi delle azioni RBS è il peggiore dal 2012.

Dopo un’apertura shock del -11%, le azioni dell’istituto scozzese sono riuscite a rimbalzare al momento, registrando una perdita del -8%. RBS ha anche comunicato che ci vorrà più tempo del previsto per ritornare al dividendo, poiché le dispute legali che si potrebbero aprire a breve con le autorità americane richiederebbero nuove coperture di capitale.

Azioni RBS: peggior calo dal 2012 dopo i conti

Partenza disastrosa per le azioni di Royal Bank of Scotland (RBS) sulla Borsa di Londra. Il titolo della banca scozzese ha aperto in ribasso dell’11%, salvo poi risalire e perdere al momento “solo” l’8%. Il titolo di RBS paga i brutti conti pubblicati dalla banca, che nel 2015 hanno registrato l’8° anno consecutivo in perdita.

Nel 2015 la perdita netta è stata di £1,98 miliardi, in miglioramento se confrontata con quella del 2014 pari a £3,47 miliardi- L’utile pre-tasse, escludendo i costi per spese legali e costi di ristrutturazione, è sceso del 28% rispetto all’anno precedente, registrando quota £4,41 miliardi e deludendo così le stime che mediamente vedevano un utile pre-tasse a quota £4,45 miliardi.

L’ultima volta che Royal Bank of Scotland ha registrato un utile netto è stato nel 2007, quindi quasi 10 anni fa.

RBS, CEO McEwan: ancora lunga la strada da percorrere per tornare a redditività

Il CEO della banca, Ross McEwan, sta cercando in tutti i modi di riportare il dividendo per gli azionisti da quando l’istituto è stato salvato nella crisi del 2008. Tuttavia, l’istituto scozzese ha spiegato che si potrebbero aprire nuove questioni legali con le autorità statunitensi riguardo la vendita di mortgage-backed securities che potrebbe così rallentare il ritorno del dividendo previsto per il primo trimestre 2017.

Lo stesso CEO ha spiegato che ci sono ancora parecchie dispute legali, dovute a precedenti comportamenti scorretti della banca, con cui la banca si deve ancora interfacciare. L’ad nutre la speranza di vedere il prima possibile la fine di queste dispute, in modo che RBS possa presto tornare al dividendo e alla redditività.

RBS: ridotti i costi operativi ma spese legali e di ristrutturazione pesano sul bilancio

RBS sta lavorando per ridurre i costi operativi (al di fuori di costi legali e di ristrutturazione) come visto negli ultimi dati pubblicati ieri che hanno mostrato una contrazione dei costi di £1 miliardo e che la banca spera di poter tagliare di altri £800 milioni nel 2016.

Il CEO si sta impegnando per far invertire la rotta a RBS, anche se la strada da fare è ancora molto lunga. La banca scozzese genera il 90% dei ricavi nel Regno Unito e in Irlanda, uscendo così da molti mercati internazionali.

Uno dei core business della banca, cioé la divisione commercial and private banking, ha registrato un fatturato in calo del 2,7% nel 2015 anche se la situazione patrimoniale sembra solida visto che il CET1 ratio di fine 2015 è risultato pari al 15,5%.

Il problema della banca però rimangono i costi extra operativi. Lo scorso mese l’istituto ha annunciato svalutazioni e oneri per £3,6 miliardi accumulati nel quarto trimestre, spingendo così i conti di RBS ulteriormente in rosso.

RBS: il governo vorrebbe riportare la banca in mano a proprietari privati

RBS ha dovuto accantonare £1,5 miliardi per la causa sui mortgage-backed securities e £498 milioni per l’impairment sull’avviamento, contribuendo così alla perdita annuale registrata. RBS continua ad essere per il 73% di proprietà dei contribuenti britannici.

La volontà del governo è quella di riportare la banca nelle mani di privati ma il sell-off registrato a inizio anno sul comparto bancario europeo ha reso più difficile tale operazione.

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